Blanchett: Godard, premio a film e non a carriera

Rispetto alla Palma d’oro speciale a Godard, la Presidente di giuria sottolinea come ad essere stato premiato sia un film importante e non la carriera di un grande maestro


CANNES – Non c’è stato, alla fine, l’atteso verdetto femminista in un festival che si è caratterizzato sin dall’inizio per l’attenzione alla questione femminile e alla parità di genere. È stato invece un Palmarès composito ed equilibrato quello annunciato dalla giuria presieduta da Cate Blanchett, “una leader fantastica che ha saputo guidare con fermezza le nostre conversazioni e spingere noi giurate a non essere prigioniere di cliché femminili”, l’ha definita Ava DuVernay. Riguardo alle decisioni prese, la Presidente sottolinea come alla fine abbia vinto un film “capace di coniugare maestria, profondità e umanità”, in un’edizione che ha definito particolarmente forte e con molti film interessanti: “Alla fine il nostro verdetto non è stato frutto di una lotta sanguinaria ma è stata, certo, una decisione molto difficile. Eravamo chiamati a scegliere ed è stata una sofferenza, ma non aver premiato un film non significa averlo sottovalutato”.

Interrogata, poi, sul particolare riconoscimento (Palma d’oro speciale) istituito per l’occasione e assegnato a Le Livre d’image di Jean-Luc Godard, Cate Blanchett rimarca come ad essere stato premiato sia stato il film e non la carriera di un grande maestro del cinema: “Quando abbiamo visto Le Livre d’image non abbiamo smesso di parlarne per giorni: è qualcosa di talmente eccitante, emozionante, provocatorio. Godard è un artista che continua a sperimentare continuamente, e proprio in relazione alla natura di un film così straordinario e importante, abbiamo pensato che dovesse essere considerato in maniera peculiare rispetto agli altri film”. Così come rispetto al Grand Prix speciale della giuria assegnato a Blackkklansman di Spike Lee sottolinea come il premio sia andato ad un’opera non solo bella ma importante. “È la quintessenza della crisi dell’America di oggi e in questo ci è apparsa un’opera di straordinaria importanza e di incredibile forza”. “Personalmente sono sempre molto toccata dai film di Spike Lee – fa eco la giurata americana Ava DuVernay– ma questo penso sia particolarmente importante perché getta uno sguardo necessario sull’America e su cosa sta succedendo”.

Nel definire un dono incredibile l’esperienza in giuria, la cantante del Burundi Khadja Nin – che ha fatto il suo ingresso in sala stampa con il pugno chiuso in senso di vittoria – interrogata da una giornalista, ha intonato una vera e propria lode al film della regista kenyota Wanuri Kahiu, Rafiki, presentato in Un Certain Regard. Storia di un amore tra due ragazze la cui uscita in sala in Kenya è stata vietata perché, secondo il governo locale, istigherebbe all’omosessualità. “E’ un’assurdità, è come dire che veder un film con scene di violenza renda violente le persone. La pubblicità che il film ha avuto grazie al festival in questi giorni è molto importante e sarà di grande aiuto. Vorrei che tutti ricordassero che in Kenya e in altri paesi africani ancora oggi l’omosessualità è un reato perseguito con quasi vent’anni di carcere, aver fatto questo film è un atto di coraggio della regista e di tutta la sua troupe, e noi siamo qui anche per difenderli”.

 

Carmen Diotaiuti
19 Maggio 2018

Cannes 2018

Cannes 2018

Quinzaine: la squadra di Paolo Moretti

Nel team dei selezionatori troviamo l'italiano Paolo Bertolin, già attivo come consulente della Mostra di Venezia, insieme a Anne Delseth, Claire Diao, Valentina Novati e Morgan Pokée.

Cannes 2018

I film di Cannes a Roma e nel Lazio, 6/10 giugno

Le vie del cinema da Cannes a Roma e in Regione si volgerà al cinema Eden e Giulio Cesare. Alcune repliche previste anche al cinema Palma di Trevignano e al multisala Oxer di Latina

Cannes 2018

Due storie femminili per Teodora

Teodora Film distribuirà in Italia Girl di Lukas Dhont e Woman at war di Benedikt Erlingsson. Il primo, presentato nella sezione Un Certain Regard, ha conquistato la Camera d’Or, mentre Woman at War è stato presentato alla Semaine e ha convinto la stampa internazionale

Cannes 2018

Verdetto equilibrato, Italia sugli scudi

Doppio premio per l'Italia, che esce benissimo da questo 71° Festival di Cannes: all'attivo, oltre ai premi a Marcello Fonte e Alice Rohrwacher anche quello a Gianni Zanasi e al documentario La strada dai Samouni di Stefano Savona. La giuria di Cate Blanchett ha schivato le trappole del gender firmando un verdetto sostanzialmente condivisibile


Ultimi aggiornamenti