Premio Micciché a John McEnroe L’empire de la perfection

La giuria composta da Tea Falco, Stefano Savona e Paolo Franchi ha scelto all'unanimità John McEnroe L'empire de la perfection di Julien Faraut. Premio del pubblico a América


PESARO – Due dei film più avvincenti – l’uno dal punto di vista del linguaggio, l’altro per i temi affrontati e il calore della narrazione – del Concorso Pesaro Nuovo Cinema sono stati premiati in questa 54esima edizione che ha proposto in competizione sei opere prime o seconde lontane, nelle intenzioni dei selezionarori, dall’idea corrente di “film da festival”. Tra queste anche l’italiano Beware the Dona Ferentes di Daniele Pezzi.

La giuria composta da Tea Falco, Stefano Savona e Paolo Franchi ha scelto all’unanimità John McEnroe L’empire de la perfection di Julien Faraut (Francia, 2018, 95’), che ha ottenuto il Premio Lino Micciché con la seguente motivazione: “Avendo molto apprezzato la scelta eterogenea e coraggiosa dei film in concorso, la giuria assegna all’unanimità il Premio Lino Miccichè a John McEnroe per aver realizzato un film ossessivo e sorprendente, di rara raffinatezza stilistica, che, attraverso un montaggio dei materiali di repertorio insieme cinematograficamente radicale e filologicamente rispettoso, ci svela, sequenza dopo sequenza, l’intimità del suo protagonista”. Il documentario di Julien Faraut, già presentato alla Berlinale e in competizione a Cinéma du Réel, lavora con efficacia millimetrica e grande senso del ritmo su materiali di repertorio inediti e non consueti, le lezioni di tennis di Gil de Kermadec, per costruire un ritratto ravvicinato e irriverente del grande campione, noto anche per le sue intemperanze caratteriali. Il film, che sarà distribuito in Italia da Wanted Cinema, parte da una citazione di Jean Luc Godard, “Les films mentent, pas le sport”.  E lo sport è quello “registrato” puntualmente e ossessivamente da Gil de Kermadec, ex tennista francese che a partire dagli anni ’60 realizzò una serie di filmati didattici che il 40enne Faraut smonta e rimonta affidando alla voce di Mathieu Amalric una narrazione parallela, tra l’altro raccontando che Tom Hulce, per prepararsi al ruolo di Mozart in Amadeus, studiò per ore proprio i match del tennista e il suo genio “artistico”.

Il Premio della Giuria Studenti coordinata da Pierpaolo De Sanctis e composta da allievi delle università e scuole di cinema italiane (Louis Samuel Andreatta, Martina Barone, Leila Cimarelli, Valerio Chicca, Antonella Conte, Chiara De Angelis, Nicola De Riggi, Eleonora Felicella, Giulia Giangolini, Walter Larini, Davide Lo Carmine, Clara Recanatini, Sivlio Stangarone, Francesca Stefanizzi, Michela Vanacore) ha scelto lo stesso film per il primo premio con la seguente motivazione: “Per l’intelligente e stratificata esplorazione di linguaggi eterogenei, dal cinema allo sport, dalla didattica alla filosofia, sintetizzati in un’opera altamente innovativa che riflette sulla ricerca della perfezione e sull’ontologia dell’immagine in movimento, attraverso una dialettica audiovisiva tra i materiali d’archivio e una loro raffinata rimediazione filmica”. Gli studenti hanno assegnato una Menzione Speciale al film: América di Erick Stoll e Chase Whiteside (USA 2018, 75’) con la seguente motivazione: “Per la delicatezza con cui la macchina da presa indaga un rapporto familiare emblematico, attraverso una narrazione filmica e una ricerca antropologica estremamente raffinata e coinvolgente. Ad América, simbolo di un amore puro e incondizionato, che non rappresenta soltanto un passato da ricordare, ma un futuro da custodire”.

Il film, realizzato da due giovani cineasti statunitensi (Erick Stoll è nato nel 1987, Chase Whiteside nell’88), si è aggiudicato diversi premi internazionali fra cui la menzione speciale al Festival di documentari danese CPH DOX.

A Pesaro ha vinto anche il Premio del Pubblico. América (nella foto) è un documentario narrativo dotato di una speciale dose di umanità e che tocca temi universali come la vecchiaia, la spiritualità del corpo, il rapporto tra le generazioni, il diritto alla felicità. I due registi seguono la vicenda di tre fratelli messicani – e in particolare di uno dei loro – che ricostruiscono un rapporto con la nonna América, 93enne affetta da demenza senile. L’anziana signora è caduta dal letto e si è ferita seriamente, per questo il padre dei ragazzi – che conducono una vita randagia e fuori dagli schermi, tra lezioni di yoga ed esercizi circensi – è stato condannato al carcere e ora loro cercano di dimostrare ai servizi sociali di essere in grado di occuparsi della matriarca, che si offre alla macchina da presa tra poesia e ironia lasciandoci emozionati e partecipi. 

Il Concorso (Ri)montaggi, primo e unico concorso in Italia, e uno dei pochi internazionali, dedicato ai video essay, è riservato agli studenti di cinema delle università di tutto il mondo e da quest’anno, con una seconda sezione, anche agli studenti delle scuole secondarie, ed è curato da Chiara Grizzaffi e Andrea Minuz, che hanno selezionato i seguenti 5 video essay ritenuti più originali e interessanti tra quelli in ambito universitario: Buonavisione di Edoardo Genzolini (Università degli Studi di Roma Sapienza); The Cosmonaut di Giulia Montesi (Accademia delle Belle Arti di Urbino); I came at the end, the best was over. The Sopranos between collective imagination and reality di Edoardo Spallazzi (Università degli Studi di Roma Sapienza); Minnelli Red di Carlos Gerardo Valladares (Stanford University); Volleyball Holiday di Ricardo Vieira (ESTC Lisboa).

L’associazione Formacinema ha invece selezionato i seguenti 5 video essay tra quelli in ambito scolastico: Alla ricerca della perfezione di AA.VV. (Liceo Artistico Sabbatini Menna – Salerno); Steadicam di Alessandro Barbaero (Itsos Albe Steiner -Milano); La rottura della quarta parete di Lidia Bellotti (Itsos Albe Steiner – Milano); The Meaning of Ink di Chiara Miele (Itsos Albe Steiner – Milano); Il potere del punto di vista di Alberto Mugnai (Liceo artistico di Porta Romana – Firenze).

La giuria ha scelto di premiare, per la sezione “Rimontaggi – Università”, I Came in at the End, The Best Was Over. The Sopranos Between Collective Imagination and Reality di Gianluca Badii, Emanuele Pilonero ed Edoardo Spallazzi con la seguente motivazione: “Per l’elevata qualità della ricerca visiva e teorica sui rapporti intermediali tra cinema e televisione, così come per la capacità di approfondire in modo circoscritto (ma elaborato) un prodotto così filosoficamente complesso come The Sopranos“.

Per la sezione “Rimontaggi – Scuola Superiore la giuria ha scelto di premiare Steadicam di Alessandro Baraero con la seguente motivazione: “Per il valore della ricerca sulla tecnica cinematografica – non sempre valorizzata in ambito critico –, la freschezza dell’approccio stilistico e il valore del soggetto scelto, originale e ricco”.

Per entrambe le sezioni, la giuria era composta da Silvia Di Gregorio, Irene Dionisio, Damiano Garofalo. MYmovies.it ha presentato in streaming i film del concorso (Ri)montaggi.

Cristiana Paternò
23 Giugno 2018

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