Festival politico e cinefilo con Moretti & Léaud

E' dedicato a Rita Hayworth il 36° Torino Film Festival, che si inaugura il 23 novembre con The Front Runner di Jason Reiman e si chiude il 1° dicembre con il documentario Santiago, Italia


E’ dedicato a Rita Hayworth, nel centenario della nascita, il 36° Torino Film Festival, che si inaugura il 23 novembre con The Front Runner di Jason Reiman, ispirato al libro All the Truth is Out: the Week Politics Went Tabloid del giornalista e sceneggiatore americano Matt Bai, sulla vicenda del senatore democratico Gary Hart (Hugh Jackman), costretto a ritirarsi dalla corsa alla presidenza a causa di una presunta relazione extraconiugale. Il film, nel listino Warner Bros. uscirà in Italia il 21 febbraio. Chiusura tutta italiana e nel segno dell’impegno, sabato 1° dicembre, con Santiago, Italia di Nanni Moretti, il documentario che racconta attraverso le parole dei protagonisti e i materiali dell’epoca, i mesi successivi al golpe cileno dell’11 settembre 1973, che pose fine al governo democratico di Salvador Allende, e si concentra sul ruolo svolto dall’ambasciata italiana a Santiago, rifugio per centinaia di oppositori del regime di Pinochet. Prodotto da Sacher Film con Le Pacte, Storyboard Media e Rai Cinema, uscirà il 6 dicembre distribuito da Academy Two. 

In mezzo un festival – di cui Cinecittà News è media partner – ricchissimo di film e di ospiti a cominciare dalla giuria del concorso, guidata dal grande regista cinese Jia Zhang-ke, Leone d’oro per Still Life, che sarà a Torino con la moglie, l’attrice Zhao Tao, anche protagonista del nuovo film del cineasta, I figli del fiume Giallo (nel listino di Cinema). Gli altri giurati sono la produttrice italiana Marta Donzelli, il regista portoghese Miguel Gomes, il boss di Imdb Col Needham (UK), il regista austriaco Andreas Prochaska. In competizione 15 opere prime, seconde o terze, tra cui l’italiano Ride di Valerio Mastandrea con Chiara Martegiani, Renato Carpentieri, Stefano Dionisi, e l’americano Wildlife, esordio dell’attore Paul Dano che si ispira al romanzo Incendi di Richard Ford per una storia ambientata nel Montana degli anni ’60 con Jake Gyllenhaal e Carey Mulligan. Tra gli eventi la consegna del Gran Premio Torino al mitico attore francese Jean-Pierre Léaud, che parteciperà anche a un incontro sul cinema di Jean Eustache con la proiezione del cult La maman et la putain (1973). Il Premio Langhe Roero e Monferrato va invece a Matteo Garrone.

133 i lungometraggi proposti dal direttore artistico Emanuela Martini, affiancata da Massimo Causo (Onde) e Davide Oberto (TFF doc, Italiana.corti), e dai selezionatori Pier Maria Bocchi, Chiara Borroni, Federico Gironi, Enrico Magrelli e Federico Pedroni. Sono 36 le opere prime e seconde, 34 le anteprime mondiali, 23 quelle internazionali, 59 le italiane. Festa mobile è ricchissimo di titoli nazionali. Dal documentario sui giovani degli anni ’50 Bulli e pupe di Steve Della Casa e Chiara Ronchini a I nomi del Signor Sulcic di Elisabetta Sgarbi, opera di finzione con una forte connotazione di ricerca, come tutti i lavori di questa raffinata autrice, entrambi targati Luce Cinecittà. Il gusto della libertà Cinema e ’68 di Giovanna Ventura è un percorso nell’anno della contestazione e in particolare si occupa dell’impatto che questa ebbe sui grandi festival, Cannes e Venezia. Sex Stories di Cristina Comencini e Roberto Moroni indaga sull’immagine della donna nella tv italiana dagli anni ’60 agli ’80. Ragazzi di stadio, quarant’anni dopo di Daniele Segre torna sui passi di lavori precedenti, dedicati agli ultras juventini. The Man Who Stole Banksy di Marco Proserpio si occupa di un furto di murales realizzati dal celebre artista in Palestina. Due i film proposti dalla Torino Piemonte Film Commission: Drive Me Home di Simone Catania e Il mangiatore di pietre di Nicola Bellucci con Luigi Lo Cascio. In programma anche Ovunque proteggimi di Bonifacio Angus mélo obliquo intrecciato con il road movie.

Sul fronte internazionale troviamo titoli molto attesi come The White Crow di Ralph Fiennes, Pretenders di James Franco, Blaze di Ethan Hawke, Colette di Wash Westmoreland, Dovlatov di Aleksey German jr. Tra i film del TorinoFilmLab ecco L’ospite di Duccio Chiarini. Nella sezione Onde si segnalano, fra i tanti, Dulcinea di Luca Ferri e Ifigenia in Aulide di Tonino De Bernardi.

Il Premio Maria Adriana Prolo va allo sceneggiatore Giorgio Arlorio e all’ex operaio, artista e filmaker Pietro Perotti. Retrospettive dedicate a Powell & Pressburger e Jean Eustache. Restauri di Trevico-Torino di Ettore Scola (1973) e Processo a Caterina Ross di Gabriella Rosaleva (1982). Una giornata, il 28 novembre, dedicata a Ermanno Olmi. Guest director è Pupi Avati che ha scelto cinque film legati alla sua passione per il jazz. Parola chiave della sezione After Hours è “apocalisse”.  

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Cristiana Paternò
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