Una storia d’amore sulle note di alcune celebri canzoni di Lucio Battisti e Mogol interpretate dai due protagonisti, Laura Chiatti e Michele Riondino, a volte ricorrendo al playback, altre utilizzando la presa diretta. Un assaggio del musical Un’avventura di Marco Danieli l’abbiamo avuto qualche giorno fa sul palco del festival di Sanremo e ora arriva l’uscita in sala, ovviamente a San Valentino, con Lucky Red in 360 copie. Lei, Francesca, è una ragazza che porta con sé la voglia di ribellione e di rottura degli schemi tipiche della generazione fine anni ‘60 / inizio anni ’70. Una giovane pronta a lasciare gli affetti sicuri per l’ignoto, per il viaggio con prima e obbligatoria destinazione dell’epoca: Londra. Lui, Matteo, è innamoratissimo di lei, al punto di aspettarla per cinque anni nel piccolo paese del Sud che ha imprigionato anche il suo sogno di un futuro da musicista. Nell’attesa scrive canzoni d’amore. Poi tornati insieme partiranno per Roma e la loro vita conoscerà un’accelerazione e sviluppi inattesi.
“Ho diretto il film ma non l’ho scritto. E’ toccato a Isabella Aguilar tessere una tela che legasse le canzoni, così ha scritto la storia attorno e dentro le canzoni di Battisti e Mogol che già possiedono una loro drammaturgia – spiega il regista Marco Danieli – La storia narrata ha comunque condizionato la scelta dei brani e viceversa. E’ stata una grande sfida registica integrare le canzoni nel tessuto del film, evitando un pericoloso effetto jukebox. Era necessario che le canzoni diventassero indispensabili momenti della storia e non parentesi di puro intrattenimento”.
“Nelle canzoni di Battisti e Mogol c’è tutto il materiale per raccontare una storia d’amore vera, reale – afferma Michele Riondino – Il film è alla fine una commedia romantica musicale, ma non sdolcinata perché non c’è il classico lieto fine, anzi ci sono tradimenti e delusioni che fanno parte delle canzoni di Battisti e Mogol”. Per Laura Chiatti fin dall’inizio si è trattata di una proposta attraente, “ho sempre amato cantare, ma il musical in Italia esiste solo a teatro e io non mi sento portata per questa esperienza. Al cinema i riferimenti sono La La Land, Chicago e allora ti senti in trappola. In più ci metti la danza e io non mi sento adatta checché ne dica il coreografo Luca Tommassini”.
Per Pivio, che insieme ad Aldo De Scalzi si è occupato degli arrangiamenti e delle musiche originali, è stata una sfida interessante: “mantenere intatta la melodia delle canzoni di Battisti e Mogol e nel contempo sperimentare delle variazioni come nel caso di ‘Dieci ragazze’ trasformato in un pezzo da discoteca, o ‘Balla Linda’ in un motivo beatlesiano, ‘Non è Francesca’ in un appassionante tango. Talvolta ci siamo volutamente allontanati sensibilmente dall’originale, pur nel rispetto della melodia e della struttura armonica dei brani”.
E alla fine Mogol promuove l’operazione artistica: “Sono piacevolmente sorpreso perché è un film vivo, che contiene storie di vita. E’ un film che colpisce, perché ci si immedesima, ci si casca dentro”.
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