Sono solo canzonette?

Quando e come canta il cinema italiano? Il settimo anno di 8 ½ si apre con un restyling della copertina e un’inchiesta sull'uso delle hit musicali nella nostra produzione


Tra il cinema italiano e la canzone pop c’è da sempre un rapporto privilegiato. Spesso il climax di un film è legato alla presenza di una canzone in grado di aumentare l’emozione scaturita dalle immagini. Ma come è cambiato il rapporto tra cinema e canzoni in questi ultimi anni? il bimestrale dedicato a “Numeri, visioni e prospettive del cinema italiano”, diretto da Gianni Canova e edito da Istituto Luce Cinecittà in collaborazione con la DG Cinema del MiBAC e Anica, cerca di scoprirlo con la prima cover story del 2019 che segna anche un restyling totale della copertina.

Per un regista come François Truffat, ad esempio, non è disdicevole l’utilizzo di canzonette all’interno delle pellicole perché la cultura è tutto ciò che ci aiuta a vivere. Un’idea che diventa principio fondante nel sottogenere musicarello che se da un lato ha rappresentato l’apice del film musicale italiano, dall’altro ne ha segnato la scomparsa investendo la cine-sceneggiata interpretata da Mario Merola e Nino D’Angelo dell’importanza di filone di resistenza. Ma nel nuovo numero di marzo la rivista, attraverso un excursus storico che passa dall’epoca del muto ai registi youtuber che sfruttano le hit pop del momento, entra anche nel cuore del racconto analizzando il lavoro fatto sulle melodie da registi come Nanni Moretti e Paolo Sorrentino che spesso utilizzano la musica come personaggio. Ad arricchire l’analisi sul tema anche i racconti di tre artiste come Carmen Consoli, Nada e Nina Zilli che hanno collaborato alla stesura di colonne sonore al fianco, rispettivamente, di Gabriele Muccino, Daniele Luchetti e Ferzan Özpetek. E inoltre le interviste a Filippo Bologna, Massimiliano Bruno, Marco Danieli, Marco Manetti e Stefano Salvati con una testimonianza del produttore di Notte prima degli esami Giannandrea Pecorelli.

Nella sezione Innovazioni, il magazine numero 43 ospita una riflessione sui film di famiglia: nuclei famosi e non, passando per le dinamiche familiari messe in scena in alcune opere da Marco Bellocchio e Alina Marazzi, intervistata insieme a Tonino De Bernardi e Serena Nono. E ci si interroga su come le nuove tecnologie abbiano cambiato la modalità di raccontarsi: dai momenti speciali filmati in ingessati Super8, alla pratica ossessiva e seriale dei video con lo smartphone.

Per aprire questo settimo anno la rivista lancia una nuova rubrica, Il gusto del cinema, che in ogni uscita vedrà un autore sviscerare il suo personalissimo legame tra film e arte culinaria. A Francesco Bruni l’onore di inaugurare il ciclo. Spetta invece ad Anton Giulio Mancino cimentarsi nel Racconto di cinema ispirato stavolta all’iconico .

Tra i temi affrontati: i 20 anni del Museo del cinema di Torino con un’intervista al presidente Sergio Toffetti e il Decreto Bonisoli sulle finestre (argomento trattato anche nella rubrica Scanner a cura degli esperti del MiBAC), mentre Stefania Ippoliti, presidente di Italian Film Commissions, si confronta col mito in evoluzione di Cinecittà.

Il Focus di Alberto Anile è dedicato a una cinematografia in grande espansione quella greca, dai maestri Costa Gavras e Angelopoulos fino al cineasta del momento Yorgos Lanthimos. Il punto di vista nazionale è  del critico Yannis Zoumboulakis.

Per la sezione Anniversari, torna, a 50 anni dall’uscita, Queimada di Gillo Pontecorvo, in un saggio di Giorgio Gosetti. Compleanno importante è quello di Terence Hill, alias Mario Girotti, che spegne 80 candeline, mentre la sezione Ricordi è dedicata agli scomparsi Ennio Fantastichini e Carlo Giuffrè.  Per chi volesse approfondire temi legati a Internet e Marketing, vanno segnalati infine i punti di vista di Carmen Diotaiuti su Black Mirror: Bandersnatch, il primo di un probabile filone di pellicole interattive targate Netflix, e di Andrea Guglielmino sul curioso caso di omonimia dei due film intitolati Ride: il primo diretto da Jacopo Rondinelli e il secondo da Valerio Mastandrea.

A curare il progetto grafico della testata, nella versione cartacea e online, è 19Novanta Communication Partners. Sul sito www.8-mezzo.it è possibile curiosare tra cinque sezioni: homepage, redazione, download del magazine, reprint e contatti.

redazione
15 Marzo 2019

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