Non sono un assassino: il legal thriller dell’animo umano

Esce il 30 aprile il film con Riccardo Scamarcio, dopo un’anteprima il 28 aprile al Teatro Petruzzelli a Bari, durante il Bif&st


Esce il 30 aprile con 01 Non sono un assassino, legal thriller con Riccardo Scamarcio tratto dall’omonimo romanzo di Francesco Caringella, magistrato e scrittore. Il regista è Andrea Zaccariello, mentre il co-sceneggiatore è Paolo Rossi (non il calciatore né l’attore, per tutta la conferenza di presentazione si gioca chiaramente su questa omonimia).

Scamarcio è Francesco Prencipe, vicequestore insospettabile, che esce di casa per raggiungere il suo migliore amico, il giudice Giovanni Mastropaolo, che non vede da quasi due anni. Quella stessa mattina il giudice viene trovato morto. Tra Law and Order e Indagine su un cittadino al di sopra di ogni sospetto, si dipana una intrigante vicenda personale e legale, che vede protagonisti, al fianco di Scamarcio, anche Alessio Boni, Edoardo Pesce, Claudia Gerini e Sarah Felberbaum.

“La vicenda umana – dice Caringella – è sempre più interessante dell’omicidio. E’ la ferita dell’uomo che porta a premere il grilletto e non esiste una sola verità. La verità non la conosce il giudice. La conosce l’imputato, e la conosce Dio. Il giudice si limita ad ascoltare le varie verità che sono a loro volta piene di menzogne e cercare di individuare quella più vicina alla realtà. Il legal thriller è un genere poco praticato in Italia perché il processo è sempre periferico, diventa occasione per parlare d’altro, in questo caso invece il protagonista è proprio il processo e diventa il buco della serratura che ci permette di spiare nell’animo umano. Il processo è un rito, una commedia con ruoli e parti stabilite dove tutti devono fingere e ‘mentire’, perfino gli innocenti, perché la verità non sembra mai vera. E’ un gioco di inganni e specchi dove il giudice deve capire chi mente in buona fede e chi lo fa per nascondere un crimine orrendo”.

“Il libro è scritto in prima persona – commenta il regista – rivelava le emozioni del protagonista e questa era già una sfida. Certamente conosco il cinema civile italiano, ma mi ha influenzato solo in partenza. Poi quel tipo di impegno non lo abbiamo più scandagliato, volevamo che fosse un film con processo e una parte di giallo ma soprattutto che si concentrasse sulle anime dei protagonisti. Forse mi ricorda più Porte aperte di Amelio. Il male trova spazio in noi quando ci convinciamo che non sia il male. Ci ricostruiamo la realtà come vogliamo, non accettiamo critiche o punti di vista altrui. Ho usato una colonna sonora particolare, solo dopo ho scoperto che Mussorgsky l’aveva usata per commentare i quadri del suo amico Hartmann, quindi in qualche modo comunque legata a una storia di amicizia. E volevamo anche raccontare una Puglia diversa, ombrosa, dove c’è una costante sensazione di maltempo ma la pioggia cade solo alla fine”.

“Ho letto molto di diritto romano – aggiunge Scamarcio – e confermo che gli imputati potevano anche mentire per poter rappresentare al meglio la verità. Gli era concesso perché se avessero detto la verità esatta potevano paradossalmente fuorviare la giuria. La menzogna era una scena, un meccanismo di rappresentazione. Il film in qualche modo è una storia di amicizia e ricostruisce le basi di questo rapporto, va indietro nel tempo cercando anche un livello etico, sul concetto di omicidio del migliore amico. Il cinema cerca personaggi estremi e mi è subito piaciuta l’idea di interpretare questo”.

“Era interessante il contrasto tra la durezza della pm che cerca la verità – fa eco Gerini che per questo ruolo usa una vocalità roca, particolare ed efficace – e la matassa complicata in cui deve destreggiarsi, e si sente fragile. Anche per questo ho pensato a una voce logorata, stanca, con delle corde vocali irritate. Una emissione difficile e per me una gran bella sfida. Di solito i processi si fanno a Perugia o a Potenza, dato che eravamo a Bari ci ho aggiunto un accento del Sud”.

Il film avrà un’anteprima il 28 aprile al Teatro Petruzzelli a Bari, durante il Bif&st.

Andrea Guglielmino
17 Aprile 2019

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