La Rai si fa virtuale

Presentata all'Italian Pavilion a Cannes Rai Cinema Channel VR, la prima app targata Rai che offre contenuti fruibili in realtà immersiva. Muovendosi in uno spazio virtuale stereoscopico, gli spettat


CANNES – Inaugurano con la realtà virtuale gli appuntamenti dell’Italian Pavilion a Cannes, dove è stata presentata la prima app targata Rai che offre una vasta gamma di contenuti originali fruibili in realtà immersiva, tramite visore o smartphone. A breve disponibile sugli store di Oculus, Samsung, Android e Apple, l’app “Rai Cinema Channel VR” è un’esperienza visiva che lega il cinema con l’entertainment, rivolgendosi ad un pubblico più ampio, soprattutto giovane, differente rispetto allo spettatore tradizionale di cinema e tv. Tutti i contenuti saranno disponibili in VR 360° anche sul sito di Rai Cinema. Muovendosi in uno spazio virtuale stereoscopico, gli spettatori potranno vivere un’esperienza completamente immersiva nella virtual room di Rai Cinema dove potranno scegliere se essere al fianco delle star sui red carpet, assistere a speciali interviste o essere catapultati nei mondi di speciali cortometraggi VR. Utilizzando smartphone o visori gli spettatori potranno apprezzare la ricchezza e la sorprendente prospettiva offerta dai contenuti in versione VR 360°, che potranno essere esplorati stando al centro del racconto e scegliendo quale prospettiva utilizzare.

Le attività di Rai Cinema legate al VR sono iniziate nel 2018 con l’acquisizione di tre cortometraggi e la realizzazione di contenuti VR 360° in occasione dei Festival di Venezia e Roma. Sono state prodotte anche due dirette live seguite da oltre 500mila utenti che hanno avuto modo di vivere su Facebook l’esperienza immersiva del red carpet. “Ci siamo chiesti cosa fosse possibile fare per soddisfare tutti i tipi di pubblico -sottolinea l’AD Rai Cinema Paolo del Brocco – per questo nasce un’app che è una sorta di salotto virtuale in cui è possibile accedere a nostri contenuti speciali. E’ bello che con questo tipo di innovazione si possano legare mondi diversi – editoria, entertainment, tecnologia – con l’obiettivo di attrarre nuovo pubblico verso il cinema”.

In partnership con Vanity Fair, è stata, poi, realizzata un’estensione in realtà virtuale della copertina del magazine, che sarà fruibile all’interno dell’app, dove gli utenti potranno anche trovare il giornale ed accedere ai suoi contenuti speciali. La prima cover realizzata è quella dedicata a Pierfrancesco Favino, protagonista del film Il traditore di Marco Bellocchio che proprio al Festival di Cannes avrà la sua prima mondiale in Concorso.

Durante l’incontro a Cannes è stato, inoltre, lanciato il primo progetto crossmediale di Rai Cinema: Happy Birthday di Lorenzo Giovenga, una storia che ha vinto il contest VR lanciato ad ottobre scorso da Rai Cinema insieme alla casa di produzione One More Pictures, che prevede la realizzazione di tre contenuti, adattabili a tre differenti canali: un cortometraggio di fiction girato in maniera “tradizionale”, un cortometraggio realizzato in VR 360° e una story per Instagram e Facebook. Happy Birthday è ambientato durante la festa di compleanno di 18 anni di una ragazza di nome Sara, ma la realtà che si cela dietro le apparenze di un party tra amici è lo spunto per affrontare temi complessi come quello dell’isolamento sociale, identificato con il termine giapponese “Hikikomori”, oggi diffuso tra i giovani e giovanissimi. Con le musiche originali di Achille Lauro,  il corto vede protagonisti Jenny De Nucci, star di Instagram e Tik Tok con oltre 2.5 milioni di follower, e Fortunato Cerlino, attore di cinema e tv, noto al grande pubblico per il ruolo di Pietro Savastano della serie Gomorra. “Il tema del Hikikomori lo sento molto vicino alla mia generazione – ha sottolineato Jenny De Nucci – quando sento di giovani che iniziano a chiudersi,  mi preoccupo e credo che sia il momento per iniziare a sensibilizzare le nuove generazioni su argomenti come questo”. E proprio la scelta del cast, che ha privilegiato beniamini del pubblico giovane, permette di realizzare una campagna di sensibilizzazione adatta a raggiungere gli adolescenti, quella fascia di età che è più soggetta all’isolamento sociale e che è più vicina a questo tipo di linguaggio.

Carmen Diotaiuti
15 Maggio 2019

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