Tra sperimentazione e cinema di genere

La retrospettiva del festival nr 55 (15--22 giugno) è dedicata al cinema di genere italiano, con autori come Sergio Leone ed Elio Petri ma anche con i recenti Jeeg Robot e Indivisibili


Con Butch Cassidy, il western cult del 1969 di George Roy Hill con la coppia smagliante composta da Paul Newman e Robert Redford – vinse quattro Oscar, l’American Film Institute l’ha inserito tra i cento migliori titoli americani di sempre ed è il buddy movie preferito di Steven Spielberg – si apre in Piazza del Popolo la 55° Mostra Internazionale del Nuovo Cinema di Pesaro (15-22 giugno), quest’anno all’insegna del cinema di genere ma senza dimenticare la sperimentazione in tutte le sue forme.

Con il ricordo di Bernardo Bertolucci – che qui fu protagonista della retrospettiva del 2011 – e quello della pioniera del cinema lesbico Barbara Hammer, scomparsa recentemente all’età di 80 anni a New York (di lei si vedrà il film del 1973 Sisters), la Mostra propone un programma più che mai variegato.  

Sette opere prime o seconde provenienti da tutto il mondo, compongono il concorso: a valutarle due giurie, quella professionale (Olimpia Carlisi, Amir Naderi e Andrea Sartoretti) e quella degli studenti. I sette titoli in corsa per il Premio Lino Miccichè sono Kamagasaki Cauldron War di Leo Sato (Giappone); Nona. Si me mojan, yo los quemo di Camila José Donoso (Cile); That Cloud Never Left di Yashaswini Raghunandan (India); Demons di Daniel Hui (Singapore); Bring Me The Head Of Carmen M. di Felipe Bragança e Catarina Wallenstein (Brasile/Portogallo); Inland/Meseta di Juan Palacios (Spagna); Square di Karolina Bregula (Polonia/Taiwan). Nessun italiano, dunque, in questa selezione. “Cercare un film italiano per il concorso è una delle mie fissazioni – confessa il direttore Pedro Armocida – ma tra le opere prime e seconde di questa stagione, nonostante gli sforzi della nuova legge, non c’era nulla che incrociasse i nostri percorsi”.

Ma è tutto dedicato al cinema italiano l’Evento speciale Ieri, oggi e domani. Il cinema di genere in Italia che vuole dare spazio al ‘lato B’ della nostra cinematografia ossia al genere in tutte le sue forme, dalla commedia al poliziottesco al noir. La retrospettiva in collaborazione con Csc Cineteca Nazionale propone film cult in 35mm, proiettati in spiaggia: tra questi Per un pugno di dollari di Sergio Leone, Indagine su un cittadino al di sopra di ogni sospetto di Elio Petri, Gatto a nove code di Dario Argento (nella foto), L’ultimo capodanno di Marco Risi, ma anche i recenti Lo chiamavano Jeeg Robot di Gabriele Mainetti e Indivisibili di Edoardo De Angelis. Non manca il classico volume Marsilio curato da Pedro Armocida e Boris Sollazzo e la tavola rotonda finale. Tra gli ospiti Marco Risi, Pupi Avati, Edoardo De Angelis, Antonietta De Lillo, i The Pills, Simone Scafidi.

Al cinema spagnolo è dedicato un Focus con il sostegno di Accion Cultural Espanola e in collaborazione con il festival Margenes e Mujeres de Cine e con l’Instituto Cervantes di Roma che ha ospitato la conferenza stampa di presentazione: cinque titoli al femminile realizzati negli ultimi due anni e tutti inediti in Italia, opere prime e seconde di autrici come Carolina Astudillo Muñoz, Andrea Jaurrieta, Diana Toucedo, Anxos Fazáns, María Elorza. Sguardi femminili anche dalla Russia, con un progetto che prosegue da un decennio, in collaborazione con il Centro dei Festival Cinematografici e dei Programmi Internazionali, il Ministero della Cultura e il Ministero degli Affari Esteri della Federazione Russa, a cura di Olga Strada. Questi i titoli: Le vacanze di Marianna Sergeeva, Spring di Natalia Konchalovskaja, L’ingegner Fedorovich di Elena Murganova, Suleiman Mountain di Elizaveta Stishova, The Port di Aleksandra Streljanaja. 

Tornano le lezioni di storia di Federico Rossin che ha scelto il cinema femminista dal 1968 al 1978. L’occasione di conoscere o ritrovare autrici mitiche come Gina Pane, Jackie Raynal, Chantal Akerman, Sue Clayton, Jonathan Curling, Joan Jonas, Martha Rosler, Hermine Freed, Jay Street Collective – Sigmund Freud’s Dora, Carole Roussopoulos e Delphine Seyrig (il celebre S.C.U.M. Manifesto del 1976).

Satellite prosegue la sua ricognizione nell’avanguardia italiana con titoli come Watna di Lorenzo Casali e Micol Roubini, Giacomo Laser e il demone di Giacomo Laser, Non c’è nessuna dark side di Erik Negro, Variazioni luminose nei cieli della città di Giuseppe Spina. 

Per la prima volta arriva in Italia Lee Anne Schmitt, cineasta statunitense dal forte impatto politico che lavora con il 16 mm. L’artista sarà presente a Pesaro e parteciperà a un incontro con Rinaldo Censi, curatore della sua personale. 

In anteprima mondiale vedremo alcuni lavori di vecchie conoscenze del festival: White Flowers di Marco De Angelis, Antonio Di Trapani,  che portarono qui TerraGelsomina verde di Massimiliano Pacifico, Adriano Aprà Autoritratto di Pasquale Misuraca, una conversazione di due ore e 40′ con il critico. In anteprima italiana: Rasendes Grün mit Pferden di Ute Aurand. Due gli omaggi. A Notre-Dame con Nuestra Señora de Paris di Teo Hernandez (1981-1982) e a Emergency con 25 anni: La terra strema di Federico Greco,

In collaborazione con l’Associazione culturale Alberto Grifi e il Centro Sperimentale di Cinematografia – Cineteca Nazionale al Centro Arti Visive La Pescheria verranno presentati per la prima volta integralmente tutti i materiali video analogici open reel, realizzati da Alberto Grifi insieme ad altri videomaker (Franco Barbero, Claudio Caligari, Renzo Costantini) tra il 1976 e il 1977, comprese le 30 ore (27 ore di video open reel e 3 ore in pellicola 16mm) registrate al Festival di Parco Lambro del 1976. Un archivio di circa 40 ore che Alberto Grifi aveva conservato e aveva tentato di recuperare già negli anni ’90, progettando e costruendo la macchina lavanastri, ma che è stato completamente digitalizzato solo nel 2017 grazie all’impegno congiunto dell’Associazione Culturale Alberto Grifi e del CSC-Cineteca Nazionale. Questi video documentano le azioni e i momenti di lotta e d’incontro dei movimenti giovanili, soprattutto milanesi, a metà degli anni ’70 a partire dalla contestazione avvenuta all’ultimo Festival del Proletariato Giovanile organizzato dalla rivista ‘Re nudo’ nel 1976. Grifi e il suo gruppo di “videoteppisti” erano stati chiamati a filmare la festa e si ritrovano a rivelarne le contraddizioni.

Tra le novità di questa edizione gli incontri FuoriCinema a cura di Walter Veltroni, new entry del comitato scientifico: primi due appuntamenti con Giovanni Floris e Lino Banfi in Piazza del Popolo

Cristiana Paternò
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