Nicole Kidman: “Amo il realismo magico del cinema italiano”

L'attrice ritira il Taormina Arte Award e fa una dichiarazione d'amore all'Italia, tra Fellini e Sorrentino. Diventata produttrice per Big Little Lies, alterna piccoli film indipendenti e blockbuster


TAORMINA – Ogni star che viene in Italia a ritirare un riconoscimento si dichiara puntualmente innamorata persa del nostro Paese e fan sfegatata di Federico Fellini. Non fa eccezione Nicole Kidman, che ritira il Taormina Arte Award al festival diretto da Silvia Bizio e Gianvito Casadonte salutando il pubblico al Teatro Antico con uno “Scusate, sono molto timida”. Una timidezza per sconfiggere la quale non sono bastati i suoi oltre trent’anni di carriera.

In attesa di vederla nel film Il cardellino, si divide tra grande e piccolo schermo (si pensi alla serie Big Little Lies di cui è anche produttrice proprio per sentirsi più libera), tra cinema arthouse e blockbuster. Lo racconta lei stessa durante l’affollata masterclass al Palazzo dei Congressi: “Ultimamente ho recitato in un piccolo film come The Destroyer, in cui sono una donna che cerca la salvezza interiore alla fine della sua vita; ma ho fatto anche Aquaman, con una sequenza spettacolare di azione che mi hanno promesso si farà anche nel sequel, sempre che si faccia il sequel. Questo per dire che amo ancora fare piccoli film indipendenti, li alterno a progetti più grandi come Big Little Lies“.

La sua formazione cinefila batte bandiera italiana: “Ho iniziato con Fellini, a 15 anni saltavo la scuola per andare al cinema a vedere i suoi film e scoprivo immagini che mi toccavano a livello viscerale, non intellettuale. Ero molto giovane, non capivo molto di ciò che vedevo, ma sapevo di voler far parte di tutto quello. Devo tantissimo all’Italia che mi ha sempre accettata, capita, supportata, il mio lavoro qui viene apprezzato, sono stata sette volte alla Mostra di Venezia. Del cinema italiano amo soprattutto il realismo magico: ero in giuria a Cannes quando ho visto La grande bellezza di  Sorrentino a mezzanotte. Mi ha colpito tantissimo. Sarà che mi piace pensarmi come attrice globale, guardo con interesse il cinema italiano, come quello francese e russo. E ho avuto la fortuna di lavorare con registi di fama mondiale”.

Sul rapporto regista/attore fa la seguente riflessione: “È il rapporto più intenso possibile: ci passi a stretto contatto mesi di lavoro, ci convivi in pratica, poi vieni come strappato via a fine riprese. Non è facile. Poi amo i registi ossessivi, quelli che ti spingono sempre oltre te stessa e i tuoi limiti, i più esigenti. Quelli con cui ho avuto la benedizione di lavorare mi hanno fatto crescere prima come persona che come professionista”.

Impossibile non citare Stanley Kubrick: “Con me tutti vogliono sempre parlare di Stanley, non c’è mai un regista che non mi chieda di lui, è l’unico autore insieme a Fellini che ha segnato davvero l’immaginario di tutti. Per Eyes Wide Shut dovevano essere tre mesi di lavorazione, invece sono passati due anni e mezzo, ricordo che stavamo le ore a parlare, a leggere libri, lavorare con lui era come entrare in un universo parallelo. Di sicuro mi ha insegnato che per fare un buon film serve tanto tempo. Bisogna investire non su un grande cast o sugli effetti speciali, ma sul tempo”.

Tempo che cambia, che modifica modi e spazi di fruizione di film e serie tv: “Come attrice amo esplorare fino in fondo un personaggio che mi affidano. A volte 90 minuti sono pochi, si taglia molto del lavoro su chi stai interpretando, mentre con una serie più estesa riusciamo a raccontare tutto molto meglio, è anche vero che è estremamente difficile tenere vivo l’interesse in ogni singola puntata di una serie. Amo il cinema, amo i film e non smetterò mai di amarli: il mio desiderio più grande resta inalterato negli anni: sedermi a vedere un film al cinema, ridere e piangere insieme al pubblico. Certo è molto difficile tenere alta l’attenzione del pubblico, è una grande pretesa chiedere a quest’ultimo di pagare un biglietto e perdere due ore della sua vita e di attenzione. Mai dare per scontato il tempo: ne abbiamo bisogno tutti, nessuno escluso, per la nostra famiglia, per l’arte e per noi stessi”.

Claudia Catalli
02 Luglio 2019

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