Quegli scout che si opposero al nazifascismo

Al Festival di Giffoni Aquile randagie di Gianni Aureli che intreccia una vicenda dell'associazionismo scout con la storia della Resistenza italiana. In sala con Luce-Cinecittà il 30 settembre


Sarà presentato in prima mondiale come Evento speciale al Festival di Giffoni 2019 – L’appuntamento internazionale dedicato al cinema e alle arti per i ragazzi – Aquile randagie , esordio al lungometraggio di Gianni Aureli . Il film che per la prima volta nella nostra cinematografia racconta in profondità il mondo degli scout italiani, e lo fa da una prospettiva inattesa, intrecciando una storia dello scoutismo alla storia della Resistenza italiana. Due mondi che hanno coinvolto e coinvolgono tanti giovani, per un incontro e per tutti

Prodotto da Finzioni Cinematografiche con il contributo di MiBACT, BPER, Lombardia Film Commission, AGESCI, MASCI, Istituto Luce Cinecittà e grazie anche ai crowdfunding di Produzioni dal Basso e CentoProduttori, il film è distribuito da Luce-Cinecittà 30 settembre con un’uscita evento che coinvolgerà direttamente l’associazionismo scout italiano.

Scritto dal regista Gianni Aureli insieme a Massimo Bertocci, Francesco Losavio, Gaia Moretti, Aquile randagie intende restituire lo spirito del racconto per ragazzi, l’attrazione del racconto storico e di azione, i valori di mondo scout che in Italia conta oggi almeno 200mila iscritti, e che tanti giovani in passato hanno frequentato. Un mondo associativo e divertente che ha toccato molte di persone nel nostro paese, una realtà importante della formazione e della nostra cultura. E tanto più il messaggio per ragazzi in quanto è un gruppo di giovani e giovanissimi ‘fedeli e insieme ribelli’, che decise di dire no a imposizioni e violenze del regime e dell’invasione nazifascista, alla fine contribuendo – affiancandosi a un’azione azioni dei partigiani – alla salvezza di vite di vite, di cittadini ebrei e perseguitati politici. E contribuendo a quella saldatura di valori sociali, di solidarietà, di amore per la patria e di pensiero critico, comuni al mondo cattolico e a quello progressista, che daranno alla Repubblica i suoi slanci più alti.

Il cast di interpreti di Aquile randagie è composto prevalentemente da giovani e giovanissimi attori professionisti, tra cui i protagonisti Teo Guarini, Alessandro Intini, Romeo Tofani, Marco Pratesi, Anna Malvaso, in una scelta aderente al coraggio e intraprendenza dei ragazzi del racconto. A interpreti di intensa esperienza vieni Ralph Palka, Pietro De Silva, Marc Fiorini, sono affidati ruoli di figure storiche o rappresentative, che innervano il tempo storico del film: il nazista, la vittima delle violenze, il cardinale Schuster, monsignor Montini (che sarà Paolo VI) e naturalmente Sir Robert Baden Powell, il fondatore dello scoutismo internazionale.

 Aquile randagie sarà presentato a Giffoni Experience, ai giurati della 49ma edizione, lunedì 22 luglio, alla presenza del regista Gianni Aureli, della sceneggiatrice e produttrice esecutiva Gaia Moretti, e degli interpreti Alessandro Intini, Teo Guarini, Romeo Tofani e Anna Malvaso.

La vicenda del film si svolge a Milano, durante il ventennio fascista, quando tutte le associazioni giovanili sono chiuse per decreto di Mussolini, compresa l’associazione scout italiana. Un gruppo di ragazzi, ragazzi e ragazzi, i giovani di Andrea Ghetti e Giulio Cesare Uccellini, detto Kelly, che continuano le attività scout in clandestinità, per raggiungere la Promessa: aiutare gli altri in ogni circostanza. Il gruppo scopre la Val Codera, una piana tra gli alberi segreta e impervia a poche ore da Milano, e la sua base per campi e uscite clandestine. Il fascismo non li ignora, li segue, li spia, arriva un pestare un sangue Kelly, che perde l’uso di un orecchio. Ostacoli e violenze non fermano però le Aquile. Dopo il 1943, i ragazzi danno vita al movimento scout clandestino che supporterà la Resistenza fino alla fine della guerra.

Insieme ad alcuni docenti del collegio San Carlo di Milano, le Aquile Randagie entrano a far parte di OSCAR – Organizzazione Scout Cattolica Assistenza Ricercati. Insieme combatteranno il regime prima con beffe plateali, poi con azioni mirate che permetteranno di far superare il confine italiano e raggiungere la Svizzera a più di 2000 persone ricercate dai nazifascisti: ebrei, perseguitati politici e chiunque avesse bisogno di fuggire le persecuzioni, e una probabile morte. Alla fine della guerra, clamorosamente e con coerenza, le Aquile Randagie tuteleranno tedeschi e italiani autori di violenze, ricercati dai partigiani, chiedendo per loro una giusta pena con un processo giusto.

Gianni Aureli nelle note di regia spiega come “raccontare la storia delle Aquile Randagie in un film è un’idea stimolante, una sfida creativa, ma soprattutto un atto dovuto. L’associazione concettuale dello scautismo alla Resistenza è un pensiero sicuramente innovativo che lascia quantomeno incuriosite tutte le persone che ne vengono a conoscenza.Perché di questo si parla: le Aquile Randagie erano un gruppo di scout di Milano e Monza che decisero di ribellarsi alla decisione del fascismo di chiudere tutte le associazioni giovanili che fossero differenti dall’Opera Nazionale Balilla, inclusa quindi l’ASCI, l’Associazione Scout Cattolici Italiani. Avevano fatto una Promessa, di servire la Patria e di aiutare il prossimo, e quindi con l’uniforme sotto gli abiti borghesi, e sempre alla ricerca di qualche luogo dove indisturbati poter proseguire le loro attività all’aria aperta questi giovani, fedeli (alla promessa) e ribelli (al regime), sfidarono il fascismo per anni, portando avanti gli ideali di solidarietà e speranza propri dell’Associazione Scout. Con l’inizio della guerra poi e dopo l’8 settembre, il coinvolgimento con la Resistenza è stato via via maggiore, fino alla fondazione dell’OSCAR.

La particolarità di tutto questo è che i protagonisti di queste avventure sono dei ragazzi, tra i 14 e i 20 anni, che hanno dimostrato coraggio, adesione, spirito di sacrificio e lealtà al Paese.Valori che, soprattutto oggi, devono essere memoria storica e viva.I motivi per raccontare un film sulle Aquile Randagie sono quindi molteplici: raccontare una parte di storia d’Italia che in ben pochi conoscono, rendere omaggio a una storia di coraggio realizzata da giovani, essere d’ispirazione per i giovani di oggi.

Si tratta di un film diretto ai giovani, che vuole parlare loro con le parole dei giovani di un’altra epoca, quando un altro mondo sembrava impossibile, ed invece il cambiamento si realizza proprio grazie a loro: forse eroi, certo giovani fedeli e ribelli”.

08 Luglio 2019

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