Comencini, Piva e Lombardi alla Festa

Annunciati anche incontri con Fanny Ardant, Olivier Assayas, Ethan Coen, Benicio Del Toro, Bertrand Tavernier, John Travolta


Cristina Comencini con Tornare, Alessandro Piva con Santa subito e Guido Lombardi con Il Ladro di giorni sono i tre italiani alla Festa del Cinema di Roma. Il primo, già annunciato, sarà il film di chiusura: è ambientato negli anni ’90 a Napoli: la protagonista è Alice, una donna di quarant’anni al suo rientro dall’America dopo una lunga assenza, a seguito della morte del padre. 

Il secondo, in selezione ufficiale, realizzato col bando “Social Film Fund CON IL SUD”, promosso da Fondazione Apulia Film Commission e Fondazione CON IL SUD, è un doc su uno dei più efferati casi di femminicidio conosciuti. Il terzo, sempre in selezione ufficiale, con Riccardo Scamarcio, racconta un conflittuale rapporto tra un figlio e un padre rimasto in prigione per troppo tempo.

“E’ una festa dalla doppia anima – dice Laura Delli Colli, Presidente della Fondazione Cinema per Roma – con il fascino di Greta Garbo che compare nella locandina, ma anche la curiosità di un quattordicenne, che è in effetti la sua età”. Dopo aver omaggiato Raffaella Fioretta e Pietro Coccia, scomparsi nel corso dell’anno, la conferenza prosegue con alcune riflessioni, numeri e la presentazione del programma.

Moonlight e Greenbook hanno vinto un Oscar – ci tiene a sottolineare il direttore Antonio Monda – quindi i film che passano qui sono fortunati. Il pubblico è incrementato del 6% nell’ultimo anno e del 30% se calcoliamo la crescita dalla prima edizione. Chi cerca un festival resterà sempre deluso. E’ una festa aperta al pubblico, al pop e al nazional-popolare. I nostri talent non vengono qui per promuovere un prodotto ma per il piacere di condividere per un’ora e mezza la loro passione per il cinema con il pubblico. La Festa è in espansione, copre 18 luoghi in tutta la città e non solo a Roma Nord, e se includiamo le risonanze i luoghi diventano ben 30”.

Si inaugurano quest’anno due nuovi formati, “Duel” e “Fedeltà/Tradimenti”. Nel primo, due personalità del mondo artistico, della cultura e dello spettacolo si sfidano davanti al pubblico, confrontando opinioni divergenti su temi legati al cinema, ai suoi protagonisti, alle sue storie. Nel secondo, noti scrittori italiani e internazionali commentano la trasposizione cinematografica di celebri opere letterarie. Il programma si svolgerà per la maggior parte presso il MACRO Asilo, nuova location della quattordicesima edizione della Festa del Cinema. Altri appuntamenti si terranno al Palazzo Altemps – Museo Nazionale Romano, Palazzo Merulana, MAXXI e Auditorium Parco della Musica.Ci sono le mostre, su Cecchi Gori, Valerio Berruti e Altan, e un incontro speciale con Lucia Bosè, una delle dive più amate del cinema italiano, sarà ospite di un incontro curato da Alberto Crespi in occasione della presentazione del volume “Lucia Bosè. Una Biografia” di Roberto Liberatori.

Tra le preaperture L’uomo senza gravità di Marco Bonfanti con Elio Germano e La prima donna di Tony Saccucci, su Emma Carelli, diva assoluta del teatro d’opera, osannata in tutto il mondo, e anche una delle prime donne manager italiane, direttrice del Teatro Costanzi. I premi alla carriera vanno a Martin Scorsese, presente con The Irishman, a Bill Murray, che sarà anche protagonista di un incontro condotto da Wes Anderson, e a Viola Davis. Come ogni anno interverrà un grande scrittore a condividere il proprio amore per il cinema: quest’anno sarà Bret Easton Ellis, che analizzerà i più bei film degli anni settanta.

Tra gli incontri ravvicinati, oltre a quelli già citati, vanno segnalati Fanny Ardant che racconta la sua carriera e il suo rapporto con Truffaut, Olivier Assayas che parlerà della Nouvelle Vague e della sua esperienza come critico, Ethan Coen che secondo Monda “ha proposto un’idea così assurda che rovinare la sopresa sarebbe un peccato”, Benicio Del Toro, Ron Howard, Kore-Eda Hirozaku, Edward Norton (che apre la festa con Motherless Brooklyn), Bertrand Tavernier, approfondirà il cosiddetto “cinéma de papa”, quella straordinaria forma tradizionale di racconto cinematografico cara al regista, a suo tempo provocatoriamente derisa dai critici dei Cahiers negli anni della Nouvelle Vague, John Travolta e, insieme, Jia Zhangke e Zhao Tao.

Tra i restauri, da segnalare quello di Kapò della cineteca di Bologna, vari film del CSC tra cui Fellini Satyricon e Il mestiere delle armi, con Luce Cinecittà. Omaggi a Zeffirelli, Pontecorvo, Leone nei 100 anni dalla nascita (compreso anche tra i ‘Duel’ e in particolare con uno scontro tra Il buono, il brutto e il cattivo e C’era una volta in America, gestito da Nicola Guaglianone e Gabriele Mainetti), Tosi, Ugo Gregoretti e Andrea Camilleri (attraverso lo sguardo delle relative figlie) e ai cronisti cinematografici con un doc di Cecilia Valmarana e ricordo di Lello Bersani e Lietta Tornabuoni.

Le retrospettive sono dedicate a Max Ophüls e allo stesso Kore-Eda. Uno dei temi principali della festa è la musica. Ci saranno i Negramaro con il documentario L’anima vista da qui ed esibizione musicale, Emily Simone, un doc su Bruce Springsteen, il Pavarotti di Ron Howard, il film Judy con Renée Zellweger nei panni di Judy Garland e Military Wives di Peter Cattaneo con Kirstin Scott Thomas, su un gruppo di donne che si uniscono a un coro durante la seconda guerra mondiale. Nella sezione Riflessi Bar Giuseppe di Giulio Base, che racconta l’annunciazione in chiave moderna, il doc sui Nirvana I wish I was like you e quello tedesco La nascita del gattopardo, Il terremoto di Vanja, di e con Vinicio Marchioni, Moka Noir: a Omegna non si beve più caffè di Erik Bernasconi. E ancora gli attesi Hustlers e Downtown Abbey, l’horror Scary Stories to tell in the Dark e diversi film sui cambiamenti climatici, razzismo e integrazione e temi attuali. Il budget della festa, dichiarano Monda e Delli Colli, è di 3 milioni e 800.

“Tra i film che avrei voluto – ammette Monda su domanda – ci sono quello di Polanski che avrei premiato con il Leone e il Parasite che ha vinto Cannes”. Si chiude con un po’ di cifre: 25 paesi diversi coinvolti, 37 prime mondiali (quasi un raddoppio) e 19 registe donne sono coinvolte nella kermesse.

Andrea Guglielmino
04 Ottobre 2019

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