Turturro: il ritorno di Quintana, emarginato in cerca di libertà

In anteprima mondiale l’ultima delle pre-aperture della Festa di Roma, Jesus Rolls – Quintana è tornato. Una commedia irriverente in cui John Turturro torna a vestire i panni di Jesus Quintana


 Arriva in anteprima mondiale l’ultima delle pre-aperture della Festa di Roma, Jesus Rolls – Quintana è tornato, film invitato in selezione ufficiale dove non compare per un problema di distribuzione (esce in 100 sale dal 17 ottobre), come sottolinea Antonio Monda che ci tiene a rimarcare quanto sia “felice e fiero di avere al festival questo film così divertente, intelligente, coraggioso”. Una commedia irriverente in cui John Turturro (qui regista, sceneggiatore e interprete del film) torna a vestire i panni di Jesus Quintana, l’impertinente campione di bowling già interpretato nel cult dei fratelli Coen Il Grande Lebowski, un personaggio in realtà ‘ prestato’ a quel film, nato anni prima proprio dalla fantasia di Turturro: “Il personaggio è ispirato da una commedia che avevo portato a teatro  già nel 1988, era piaciuto ai fratelli Coen  che l’avevano inserito ne Il Grande Lebowski. Mi interessava tornare ad esplorare ancora una volta questo personaggio e farlo attraverso una nuova chiave e una nuova collaborazione artistica, quella con Bobby Cannavale, attore che conosco personalmente e che ho scelto anche per la sua grande mascolinità unita a una grande sensibilità, capaci di dare una visione più completa del maschile”.

Nel film Jesus è al centro di una vicenda che lo vede parte di un trio di disadattati (John Turturro, Bobby Cannavale e Audrey Tautou) alla ricerca di liberà. Il loro viaggio si trasformerà presto in una fuga continua – da un parrucchiere armato di pistola, dalla legge e dalla società – durante la quale si svilupperà tra loro una particolare dinamica, che da amicizia accidentale evolverà in una storia d’amore fuori da ogni stereotipo. “Ogni film che ho diretto è in qualche modo una storia d’amore – sottolinea a Turturro – sappiamo che l’amore ha tante facce, può accadere nei modi e nei posti più strani. Nei rapporti tra i sessi quello che succede è che gli uomini immaginano di poter soddisfare in vari modi le donne, ma poi si rendono conto che non è così. La sessualità che viene fuori dal film si può definire fluida, io vedo nei due personaggi anche due fratelli che trovano una sorella, e ciò che formano è la loro famiglia. Per il film è importante anche che i personaggi condividano tra loro i sentimenti, che dicano e chiedano quello che gli altri provano. Questo precisare esplicitamente ciò che avviene all’altro, è anche un portare la storia più vicina allo spettatore”.

Importante il rapporto tra i due uomini, Jesus, il leader e mentore appena uscito dal carcere, e Petey, una specie di allievo che lo osserva ed emula e, nel farlo, scopre aspetti importanti di se stesso. “Il loro rapporto è anche molto simile a quello Don Chisciotte e Sancio Panza-  sottolinea Turturro – personaggi che cercano la libertà e cercano di vivere il momento. Non seguono regole e sono liberi di prendere qualsiasi decisione. Le loro sono scelte di libertà assoluta. A volte fanno cose stupide e tornano indietro, ma la loro natura non è mai meschina ed hanno comunque caratteristiche positive, tra cui anche alcuni tratti infantili, che mi piacciono molto”.

Elemento femminile del trio è Mary, ragazza fino a quel momento non è abituata ad essere trattata bene. “È importante vedere come i due nel corso del film i due personaggi maschili si impegnano per la prima volta a farlo, e scoprono che non possono fare a meno di lei. Lei è un po’ il cervello del film, il personaggio che cresce di più nel corso della storia e rappresenta uno degli aspetti dell’universo femminile rappresentato nel film”. Nel cast anche Susan Sarandon, un altro tipo di donna, all’apparenza forte e volitiva, che incontriamo appena uscita di galera e alla ricerca di risposte e libertà: “Anche lei è in trappola e vive questa metafora della trappola e della continua ricerca. La cosa paradossale è che questa libertà non riesce a reggerla, quando la ottiene si toglie la vita perché non riesce a gestire quello che ha raggiunto”, sottolinea il regista.

“Amo molto la generosità dei personaggi e del film in generale, che tocca il tema dell’emarginazione – fa eco Bobby Cannavale, anche lui di origini italiane (il padre era di Avellino e che definisce Turturro un regista molto sensibile e appassionato. “I personaggi sono alla ricerca di qualcosa, ma non sappiamo di cosa. Mi piace proprio la loro ricerca continua e il fatto che, in fondo, non si sappia cosa stanno cercando”.

Nel cast anche Jon Hamm, Sonia Braga e la partecipazione straordinaria di Christopher Walken.

 

Carmen Diotaiuti
15 Ottobre 2019

Roma 2019

Roma 2019

Ron Howard: “Pavarotti, una vita da Opera”, stasera su Rai Uno

Parola al premio Oscar Ron Howard, regista di Pavarotti, documentario biografico in Selezione Ufficiale alla Festa di Roma 2019, stasera in prima serata su Rai Uno: materiale familiare inedito, interviste originali, tra cui a Nicoletta Mantovani, alle tre figlie e alla prima moglie, e a Bono Vox, un racconto franco e celebrativo, intimo e pubblico

Roma 2019

Incremento di pubblico per Alice nella città

Bilancio positivo per il festival dedicato ai ragazzi, che ha registrato un incremento del 29% alle biglietterie, 6000 biglietti in più rispetto al 2018. "Nel tempo siamo riusciti a costruire un rapporto diretto e autentico con tutto il pubblico, partendo dalle scuole, fino ad arrivare agli accreditati e alla critica". Così dichiarano i direttori Fabia Bettini e Gianluca Giannelli

Roma 2019

Jean-Pierre e Luc Dardenne: Starlight Award

Il premio è stato consegnato ai due registi belgi durante la 17ma edizione di Alice nella Città da Angela Prudenzi, Francesca Rettondini e Cristina Scognamillo

Roma 2019

La Cecchi Gori in doc: “Storia d’Italia è Storia del cinema, e viceversa”, per Vittorio

CECCHI GORI - Una Famiglia Italiana: dopo la mostra fotografica, la Festa ospita il documentario, per la regia a quattro mani di Simone Isola e Marco Spagnoli, prodotto da Giuseppe Lepore per Bielle Re, che ha curato la realizzazione dell’intero progetto dedicato alla dinastia che ha fatto grande parte del cinema italiano


Ultimi aggiornamenti