Porumboiu: “Fischia! sfiderà Parasite agli Oscar”

​Con Fischia! il regista rumeno Corneliu Porumboiu (rivelato dall'opera prima A est di Bucarest in piena fase post dittatura) ha cambiato totalmente registro confezionando un noir in piena regola


TORINO – Dal concorso di Cannes a Festa mobile, grande contenitore del Torino FF, La Gomera che in Italia si intitolerà Fischia! e uscirà in sala con Valmyn. Con questo film il regista rumeno Corneliu Porumboiu (rivelato dall’opera prima A est di Bucarest in piena fase post dittatura) ha cambiato totalmente registro confezionando un noir in piena regola dalle ambientazioni internazionali e ricco di citazioni cinefile. Al centro della storia, il silbo, la lingua fatta di fischi modulati con cui si esprimono gli abitanti di La Gomera, isola rocciosa e lontana dalle rotte delle Canarie. Una lingua, patrimonio dell’Unesco, che permette di comunicare anche a grande distanza, e in segreto, e che quindi viene adottata dalla banda di delinquenti al centro del film. Tra loro il poliziotto dopppiogiochista Cristi (Vlad Ivanov), stretto tra i colleghi che lo pedinano e lo controllano con telecamere di sorveglianza persino in camera da letto e i narcotrafficanti che vogliono usarlo per recuperare un ingente bottino. A manovrarlo è Gilda (Catrinel Marlon), bellissima femme fatale di cui si invaghisce finendo alle Canarie per apprendere il silbo.

Anche gli attori hanno dovuto faticare parecchio per padroneggiare questo idioma simile al linguaggio degli uccelli e Catrinel Marlon, attrice molto nota in Italia con titoli come Loro chi? e La città ideale, dà prova di questa sua capacità in conferenza stampa. Racconta il regista: “Tutto è nato 10 anni fa, quando ho visto un reportage televisivo sulla lingua dei fischi. Non la conoscevo, mi ha intrigato e ho iniziato a documentarmi per costruirci un film intorno. Le prime versioni della sceneggiatura non mi convincevano, quindi mi sono dedicato a The Treasure e poi sono tornato su questa storia successivamente”.

I fischi e la musica sono il linguaggio di un film che è, esso stesso, riflessione sui linguaggi. “I dialoghi qui non sono discussioni basate su un’idea, ma scambi veloci e violenti, come una partita di ping pong. Non è stato facile, avevo sempre fatto film con molti dialoghi, mentre stavolta ho lavorato sul ritmo puntando molto sulla musica, soprattutto in fase di montaggio”. Tanti i riferimenti cinefili, da Psycho a John Ford, passando per Il grande sonno, La fiamma del peccato e Notorious: “Ho lavorato molto sul western classico, sulla commedia e sul poliziesco. Il nome della protagonista femminile, Gilda, non è certo casuale”.

Catrinel, che ha lasciato la Romania appena ventenne e ha fatto la modella per grandi marchi di moda, aveva timore di recitare in romeno, “pensavo di non farcela e poi mi dicono che ho l’accento italiano, ma mi ha aiutato il bel ruolo, ispirato all’eleganza di Rita Hayworth”. Sulle scelte musicali, da The Passenger a Casta diva, il regista spiega che servono a stabilire il tono del film e sono legate a scelte sia narrative che descrittive.

Fischia! rappresenterà la Romania agli Oscar. “Tutti i miei film sono usciti negli Usa, magari con una piccola distribuzione. Quanto all’Oscar, essere selezionati dipende dai gusti dei membri dell’Academy e anche dal livello dei contendenti, per esempio 4 mesi, 3 settimane, 2 giorni di Mungiu non venne scelto nonostante la Palma d’oro e i tanti riconoscimenti nel mondo. Quest’anno potrebbe essere l’anno della Corea del Sud grazie a Parasite“. 

Cristiana Paternò
25 Novembre 2019

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