Diabolik, il re del terrore colpisce a Como

Presto al cinema nel nuovo film dei Manetti bros., Diabolik, il fascinoso ladro più celebre della storia dei fumetti, è anche un’interessante mostra inserita all’interno del programma del Noir in Fest


COMO – Lo vedremo prossimamente al cinema nel nuovo film dei Manetti bros., in uscita nel 2020 con 01 e con Luca Marinelli nei panni di Diabolik, Miriam Leone in quelli della bella e sensuale Eva Kant e Valerio Mastandrea nel ruolo dell’integerrimo ispettore Ginko. Ma intanto, Diabolik, il fascinoso ladro più celebre della storia dei fumetti, noto come il ‘Re del Terrore’, come veniva definito nel primo, evocativo, albo del 1962, è anche un’interessante mostra dal titolo “Storia di una storia” inserita all’interno del programma del Noir in Festival e realizzata in collaborazione con la casa editrice Astorina. 

Un omaggio al ladro dotato di un’abilità e un’ingegnosità fuori dal comune,creato dalle leggendarie sorelle Giussani che inaugurarono un nuovo genere, il fumetto ‘nero’ all’italiana, con un formato allora inedito per il nostro Paese, in cui ogni pagina ha al massimo due o tre vignette. Diabolik è un ladro di professione che, nonostante la sua ben poco legale attività, è dotato di convinti principi etici: onore, tutela dei più deboli, rispetto dell’amicizia. In virtù delle sue nozioni di chimica, ha messo a punto un particolare procedimento che gli permette di creare perfette e sottilissime maschere di plastica, grazie alle quali può assumere qualunque fisionomia. Per avversario ha un poliziotto integerrimo, l’ispettore Ginko, che ha dedicato tutta la sua vita professionale alla caccia dell’inafferrabile ladro; per compagna un’innamorata e affascinante vedova che, ai tempi del loro primo incontro, era sospettata di avere ucciso il ricco marito.

La mostra ripercorre le fasi che portano alla realizzazione del fumetto: dalle origini della storia che parte da un’idea forte e originale, alla revisione del soggetto che arriva nelle mani di chi lo dovrà poi sceneggiare, ovvero trasformarlo nella descrizione di una sequenza di vignette. Per poi passare alla scrittura e, in seguito, al disegno, la cui prima visualizzazione viene realizzata tutta a matita dalla figura del matitista (anche se alla fine il lettore vedrà soltanto il disegno a china ricalcato dall’inchiostratore). Segue il lettering, cioè la scrittura dei testi nelle nuvolette e nelle didascalie e, marchio di fabbrica di Diabolik, l’aggiunta finale dei retini sui disegni, un espediente che serve a dare i toni di grigio alle tavole. Ultimo ma fondamentalmente anello della catena produttiva, la realizzazione della copertina, che ha il compito di evocare la storia.

“Storia di una storia” è visitabile, a ingresso libero, nella storica e sontuosa Villa Olmo di Como, il 6 e 7 dicembre. 

Carmen Diotaiuti
06 Dicembre 2019

Noir in Festival 2019

Noir in Festival 2019

Bacurau, Giovannesi e De Maria vincono il Noir

“Un film forte, magnifico e toccante, capace di raccontare in modo semplice una situazione complessa. Pur giocando con i generi, ogni singola scena è una combinazione unica di violenza e humour". Questa la motivazione del Black Panther Award assegnato al film di Kleber Mendonça Filho e Juliano Dornelles. Premio Caligari a La paranza dei bambini e Lo spietato

Noir in Festival 2019

Lucia Mascino: “La mia paura del nero”

Giurata al Noir in Fest, la vedremo presto accanto ad Aldo, Giovanni e Giacomo nella commedia di Massimo Venier Odio l’estate, di cui ci dà alcune anticipazioni. Nel frattempo, ci racconta anche del suo rapporto personale con il lato noir delle cose, delle sue paure più recondite e dei ruoli che le piacerebbe interpretare

Noir in Festival 2019

De Lillo: Fulci Talks, ritratto di un terrorista del genere

Antonietta De Lillo è lavoro a un nuovo documentario su Lucio Fulci, tratto da una sua lunga intervista del 1993, in buona parte inedita, recuperata dagli archivi. Per ridare agli spettatori quella preziosa conversazione, e fare un nuovo ritratto del regista, capace di sorprendere soprattutto chi non lo ama ancora

Noir in Festival 2019

Codice ultrà per Claudio Bonivento

Dopo aver prodotto Ultrà di Ricky Tognazzi, premiato alla Berlinale nel 1991, Bonivento torna a interessarsi al mondo delle tifoserie sportive, questa volta da regista. Lo fa con un film che parla di diatribe all’interno della stessa tifoseria, ispirato a una rissa tra romanisti a Centocelle, con Mirko Frezza e Francesco Pannofino protagonisti


Ultimi aggiornamenti