La magia degli elfi invade la Berlinale

Il viaggio emotivo di due elfi adolescenti, alla scoperta di se stessi e del ricordo del padre che hanno perso da piccoli, nel nuovo film Pixar 'Onward- sulle ali della magia'


BERLINO – Proiezione speciale a Berlino per il nuovo film targato Pixar, Onward – Oltre la magia che nelle sale italiane arriva dal 5 marzo con le voci di Sabrina Ferilli, Fabio Volo, Favij, Raul Cremona e David Parenzo. Diretto da Dan Scanlon, storyboarder e vicepresidente creativo della Pixar che ha debuttato alla regia con Monsters University nel 2013, Onward è un film in pieno stile Disney/ Pixar: una storia divertente e commovente al tempo stesso, piena di buoni sentimenti, che parla di relazioni familiari e riscoperta di valori autentici. Protagonisti due fratelli elfi adolescenti, Ian e Barley, che vivono in un mondo in cui la magia è stata sostituita, per comodità, dalla tecnologia. Dove la vita può essere, magari, un po’ più comoda (con tanto di auto, telefoni cellulari e fast food), ma sicuramente è meno emozionante. “Non volevamo però fare un film sulla tecnologia – assicura il regista – ma una pellicola che parla della ricerca dell’equilibrio di due personaggi che devono compiere un viaggio, che è soprattutto interiore, per trovare la propria strada, per passare dalla paura alla fiducia in se stessi. Non volevamo prendere posizioni rispetto all’uso della tecnologia, che non è né buona né cattiva, anche se ritengo che, anche lì, è necessario trovare un equilibrio”.

Quando i due fratelli ascoltano un messaggio segreto lasciato su un’audiocassetta dal loro defunto padre, si apre ai loro occhi un nuovo mondo, e i due intraprendono un’avventura per scoprire se nel mondo esiste ancora un po’ di magia, alla ricerca dell’incantesimo che riporterà in vita, almeno per un giorno, il padre scomparso. Un viaggio avventuroso e sorprendente che è in realtà un percorso di ricerca di risposte su se stessi e sul proprio passato, che li porterà a scoprire e condividere il ricordo di loro padre.  “La storia è ispirata dalla relazione con mio fratello e dalla nostra connessione con nostro padre che è morto quando io avevo circa un anno e mio fratello tre”, rivela Dan Scanlon. “Da lì è venuta l’idea di due fratelli che non ricordano il padre e stanno insieme del tempo per ricordare di lui e per scoprirlo. Nostro padre per noi è sempre stato un mistero, abbiamo fatto molte ricerche. Quando ero piccolo non lo ricordavo per nulla, avevo molte sue foto e immagini, ma per molto tempo non avevo mai sentito la sua voce. Poi, quando avevo circa sedici anni, un membro della nostra famiglia ci ha fatto avere una cassetta con una registrazione, dove si sentivano varie voci tra cui la sua. Inizialmente non riuscivamo ad isolarla,  poi, a certo punto l’abbiamo sentita: diceva solo due parole, ‘Ciao’ e ‘Arrivederci‘. Era tutto quello che avevamo di lui, due parole, ma per me e mio fratello è stata una magia, per noi era speciale”.

“In questo film assistiamo a una specie di evoluzione del concetto di magia all’interno del mondo fantastico che abbiamo creato, progettato per riflettere il mondo in cui viviamo: la mangia è, infatti, una metafora del potenziale che deve venire fuori”, sottolinea la produttrice Kori Rae che aveva già lavorato con Dan Scanlon anche in Monsters University. 

Il film fa anche riferimento a diversi tropi dell’avventura e del genere fantasy (rivisitato in versione comedy) e soprattutto dei giochi di ruolo Anni ’90. Qualcosa che il regista ammette di non conoscere molto bene, confidando di essersi completamente affidato, per questo aspetto, ai molti appassionati di videogiochi che ci sono in Pixar. “Del resto esser regista vuol dire ispirare gli altri e incoraggiarli a tirare fuori quanto più di magico c’è in ognuno di loro”.

 

Carmen Diotaiuti
21 Febbraio 2020

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