Riapertura sale: il problema ora sono i film

"Non vedo grossi titoli da far uscire a metà giugno. Il più dipende da ciò che decideranno di fare le major con i propri titoli"


Mentre le nuove disposizioni governative puntano alla riapertura ravvicinata di cinema e teatri italiani già dal prossimo 15 giugno, il MIA Market, in collaborazione con Eave, ha promosso il panel online (Re)Open for Business, moderato da Wendy Mitchell (Screen International), in cui alcuni distributori-esercenti indipendenti, insieme ad Europa Distribution ed Europa Cinemas, hanno dato vita a un dibattito su scenari e best practice per distributori e sale cinematografiche per superare la crisi. Uno scambio online di idee ed esperienze di risposta alla chiusura delle sale, che è passato dall’inevitabile discussione sull’evoluzione delle piattaforme di streaming, all’imminente riapertura sale.

Tra i partecipanti, Fatima Djoumer, che gestisce le relazioni internazionali di Europa Cinemas, il network di sale cinematografiche per la circolazione dei film europei; Christine Eloy che dirige Europa Distribution, l’associazione di distributori indipendenti europei; il critico danese e direttore, in passato, di vari festival Kim Foss, e l’inglese Louisa Dent (Curzon-Artificial Eye). A parlare della situazione italiana Andrea Occhipinti (Lucky Red) che, insieme ad Antonio Medici (BIM Distribuzione), ha presentato la neonata piattaforma MioCinema ( leggi il nostro articolo), che parte proprio oggi con il film Premio della Giuria al Festival di Cannes, I miserabili di Ladj Ly. Un progetto VOD, destinato al cinema di qualità, che vede il coinvolgimento diretto delle sale cinematografiche, cui va una percentuale delle visioni acquistate, e che, si augura Occhipinti, parteciperanno alla promozione delle iniziative coinvolgendo il proprio pubblico. “Un modo per non perdere l’interesse e il coinvolgimento degli spettatori e, al tempo stesso, rispondere alla necessità di film di qualità da parte del loro pubblico”.

“Certo che vogliamo che i cinema riaprano”, ha aggiunto sottolineando come la crisi abbia evidenziato l’importanza della sala e delle finestre distributive. “Quando ritorneremo alla normalità, la piattaforma continuerà ad esistere anche come supporto promozionale alla distribuzione theatrical di titoli che usciranno prima in sala e arriveranno sulla piattaforma solo dopo le finestre previste, che saranno pienamente rispettate”, ha garantito.

“La mia sensazione – ha sottolineato Antonio Medici – è che la crisi abbia accelerato alcuni trend di mercato. Ci sono titoli che possono approntare P&A adatti alla distribuzione nelle sale cinematografiche, altri meno, e VOD e diversificazione distributiva possono essere una risposta per quei film più adatti, magari, ad avere una premiere in sala e approdare, poi, direttamente sulle piattaforme on demand”.

Un problema non di poco conto, però, rispetto all’imminente possibilità di apertura dei cinema italiani, sembra essere legato non solo alle norme di sicurezza da rispettare  (“è improbabile che la gran parte degli schermi italiani saranno attivi a giugno, ci sarà una riapertura graduale”), ma anche alla disponibilità dell’offerta di film, almeno secondo Antonio Medici che vede nello slittamento del Festival di Cannes una delle cause della mancanza di grandi titoli sul mercato. “Non vedo grossi titoli da far uscire a metà giugno. Quello che possiamo immaginare è che i distributori portino al cinema, per un periodo di due o tre settimane, quei titoli che dovevano uscire appena prima del lockdown o che hanno avuto un passaggio veloce in sala, ma non sappiamo ancora quale sarà la reazione del pubblico. Poi, il più dipende da quello che decideranno di fare le major con i propri film”.

“In Italia abbiamo un problema tradizionale con le uscite estive, è un periodo difficile e le vendite dei biglietti nelle sale si abbassano – ha confermato Occhipinti – generalmente l’estate c’è una riluttanza generale alla distribuzione di titoli costosi, a maggior ragione se indipendenti”.

Carmen Diotaiuti
18 Maggio 2020

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