Lodovini “una, nessuna e centomila” per Guido Chiesa

Lodovini “una, nessuna e centomila” per Guido Chiesa


L’insonnia notturna, uno dei primi sintomi di disagio dell’essere umano, come lo sono anche le vaschette di gelato interamente “ripulite” alle tre del mattino, ma meno male che c’è Ottavio (Libero De Rienzo) dall’altra parte del cellulare nel pieno delle nottate in bianco: lui è un affettuoso collega. Ed ex fidanzato in procinto di sposarsi. E poi ci sono la grande città, con il proprio iperdinamismo. E i 40 anni, età delicata per una donna come Giulia (Valentina Lodovini), affascinante e, al contempo, affaticata da una condizione professionale non appagante e sottodemansionata dalla Ludo, un’influencer ventenne (Valeria Perri). Non dimenticando una vita personale un po’ sbilenca, per il fidanzato squattrinato e artista Raf (Dino Abbrescia), e il di lui figlio adolescente. 

Giulia ha bisogno di un consiglio, o meglio di un counselor, olistico, Steve Bianconi (Neri Marcorè), dapprima una sorta di apparizione nelle ore insonni, quando la tv fa da compagnia di sottofondo: un incontro che, più di una terapia, si rivela un’esplosione di tutti gli stati d’animo che la donna sopisce dentro. La cura sortisce l’effetto sperato, Giulia ritrova un equilibrio personale, ma “lo sfogo” senza filtro affidato al terapeuta prosegue oltre… La testa di Giulia parla a ruota libera, perché inizia a dire tutto quello che aveva controllato dentro di sé sino ad allora, ma l’aragonite è “un equilibratore energetico potentissimo” perché “bilancia gli stati emotivi”, come recita sempre Bianconi, e se l’ira dovesse giungere di nuovo, “si sfoghi su Rufus”, un piccolo pupazzetto inanimato e antistress. Spassosso e accattivante il personaggio interpretato da Neri Marcorè, per cui Giulia “al posto del quinto chakra, ha un’autostrada”: “Neri e De Rienzo sono stati scelti in virtù delle qualità artistiche, ma anche rispetto ai personaggi: già in fase di sceneggiatura pensavo che Marcorè potesse avere la leggerezza e l’autorevolezza del guru, un po’ ciarlatano sì, ma con una capacità d’introspezione. Lavorare con attori dalla solida base tecnica era fondamentale, avendo il film un doppio registro, brillante e drammatico”, spiega Guido Chiesa, che ha scritto “La sceneggiatura a sei mani, con Giovanni Bognetti e Nicoletta Micheli, e avere una donna nel gruppo è stato fondamentale per l’apporto personale: la scena del falegname, per esempio, è ispirata ad una sua realtà vissuta”. 

Il film, infatti, come continua a spiegare il regista, ha scelto il realismo: “Questo è un remake di un remake, con un originale cileno, poi messicano, poi spagnolo: quest’ultimo è molto grottesco, e noi abbiamo cercato di renderlo più realista, come una certa commedia all’italiana o anche americana, soprattutto per i ritmi e la commistione dei generi”, con cui, soprattutto la protagonista, Valentina Lodovini, si misura. “Credo che la storia sia molto molto verosimile, anche rispetto ai tempi che stiamo vivendo” – dice l’attrice. “C’è un po’ una fobia del femminile oggigiorno, e così ad un certo punto Giulia dice ‘basta’, stanca di non essere ascoltata e essere giudicata. Per me è un film che si rivolge a uomini e donne: penso che molti, forse tutti, ci possiamo riconoscere in ciò che accade a Giulia, di conseguenza anche io. C’è paura a ribellarsi, a far vedere se stessi per come si è: credo che la paura sia quella che ti spinge a non parlare, a non reagire, e c’è un contesto culturale su cui si dovrebbe fare un importante lavoro. Da attrice, questa cosa si sente un pò in circostanze in cui l’interprete femmina fa un commento, allora ‘è capricciosa’, se lo fa l’attore maschio ‘è interessante’. Non voglio fare psicologia spiccia, ma penso che tutti siamo multitasking, perché la vita ce lo chiede, è proprio un ruolo, non una capacità femminile, credo che appartenga all’essere umano, al sistema culturale. Seppur non mi piaccia far distinzioni di sesso, però viviamo in una società in cui le cose accadono: una donna viene ancora giudicata come si presenta e viene così motivata una violenza per come può essere vestita”. Il film usa necessariamente luoghi comuni: “ma la maggioranza delle cose che si dicono in scena le ho sentite davvero, hanno un fondo di verità prepotente e forte e ‘hai il ciclo’ è una delle prime cose che – in faccia o dietro – viene detta appena una donna osa dire qualcosa. Questo dipende molto dall’intelligenza di chi hai davanti: gli intelligenti chiedono l’altra opinione, almeno per forma”, conclude l’attrice, che – come spiega Chiesa – ha dato un apporto fondamentale al personaggio. 

“C’era la possibilità di lavorare con un’attrice come Valentina, che passa con grande abilità dalla commedia a modalità più profonde: il copione non era scritto per Lodovini, ma lei ha cominciato a mettere se stessa e quindi l’abbiamo riscritto man mano che lei portava sé e ci raccontava le sue emozioni, e il suo grande contributo è stato proprio il mettersi in gioco”. Poi, “sicuramente ho scoperto molte cose su come le donne si sentano per certi trattamenti da parte dei maschi: da una cinquantina d’anni a questa parte abbiamo perso in mascolinità. Continuiamo a sfruttare le donne, solo in modo diverso, ma senza preoccuparci davvero delle loro necessità”. La perdita di ruolo degli uomini “è un tema molto complesso. Dagli Anni ’60 il maschio è entrato in crisi perché non più al passo con i tempi: mentre il femminile s’è molto messo in gioco, il maschile l’ha subito senza porsi delle domande, cercando a tentoni una risposta che non riesce ancora a trovare, e mi ci metto in gioco anche io. Comunque, trovo che il maschio abbia ancora poco rispetto della donna in generale”.

Il film Una Mujer Sin Filtro, di Luis Eduardo Reyes, è l’ispirazione di Cambio Tutto! prodotto da Colorado Film e Medusa, per cui Giampaolo Letta spiega che: “Il film sarebbe dovuto uscire in sala il 5 marzo, nel pieno della tempesta sanitaria: abbiamo aspettato di capire come si sarebbe evoluta la situazione e nelle ultime due settimane abbiamo maturato la convinzione di scegliere la strada della piattaforma, per le grandi incognite di tempi e modi, in Amazon Prime abbiamo trovato un partner attento e sensibile al cinema”, che renderà disponibile il film dal 18 giugno

Nicole Bianchi
16 Giugno 2020

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