‘Red Snake’, ispirato al Nobel per la Pace, con Maya Sansa

‘Red Snake’, ispirato al Nobel per la Pace, con Maya Sansa


L’ispirazione da una storia vera, quella di Nadia Murad, attivista iraquena yazida, nel 2014 rapita e tenuta prigioniera dallo Stato Islamico, a seguito di cui è stata nominata prima Ambasciatrice Onu per la dignità dei sopravvissuti alla tratta di esseri umani, e insignita del Premio Nobel per la Pace, quattro anni più tardi. 

Red Snake ha come protagonista Zara (Dilan Gwyn), una giovane donna che viene rapita e venduta come schiava del sesso a un combattente dell’Isis: scappata dal suo aguzzino, si unisce a un battaglione di donne animate dal coraggio, combattenti di tutto il mondo, accumunate dal drammatico passato. La protagonista è una sintesi ispirata da diverse storie femminili, da più d’una tra quelle superstiti della morte, che hanno raccontato cosa sia successo loro a seguito del raid di Sinjar: dopo il sequestro, processi di smistamento e/o vendita come schiave, in base all’età o alla verginità. La Zara che ingloba in sé tutte queste donne è un’artista, in omaggio a “Charlie Hebdo” – rivista con cui la regista, Caroline Fourest, ha collaborato fino al 2009. Fourest, alla sua opera prima con un lungometraggio di finzione, ha sentito la necessità di Red Snake in una data cardine per la storia francese recente: il 7 gennaio 2015, giorno dell’attacco alla redazione del giornale satirico. Charb, uno dei fumettisti e giornalisti vittime dell’attentato, poco prima dell’evento fatidico aveva avuto occasione di parlarle più volte delle combattenti in Kurdistan e del fascino che nutriva verso le loro storie e la forza di volontà. Così, l’autrice ha deciso che si sarebbe dedicata a narrare queste donne per onorare la memoria di Charb e provare a metabolizzare il dolore che la strage parigina le aveva lasciato. 

Caroline Fourest, regista, giornalista e saggista francese, sta dietro la macchina da presa di questo film, a cui arriva dopo essersi imposta – sin da una ventina d’anni fa – per la causa femminista, quella dei diritti degli omosessuali, per la laicità e contro gli integralismi religiosi e gli estremismi politici. “Da sempre convinta sostenitrice dell’importanza delle donne nel cinema, mi sono trovata a fare una considerazione di fronte alle notizie che tutti i giorni apprendiamo dai giornali e dai telegiornali: nella guerra in Oriente, nel corso della loro esistenza, molte donne sono passate dall’essere vittima di oppressione e schiavitù sessuale, per mano degli jihadisti, al divenire estremamente potenti. Hanno scalato il potere e hanno preso in mano le armi per vendicarsi dei loro carnefici. Nella storia, mai nessun conflitto ha raggiunto tali risultati: la nascita delle ‘sorelle in armi’, di questo nutrito gruppo di combattenti donne, è frutto diretto di un’evoluzione della mentalità e del femminismo”, ha dichiarato Fourest.  

Con questo spirito, Kenza (Camélia Jordana) e Yaël (Esther Garrell) sono le protagoniste di Red Snake: le due francesi si uniscono a una brigata internazionale alleata dei combattenti curdi, quando la loro scelta incontra Zara; culture e contesti agli antipodi, eppure la “sorellanza” nasce naturale, in una forma di cura e protezione reciproche, come anche con la “sorella” Madre Sole – Maya Sansa, per cui, come dichiara all’ANSA, “Questo è un film molto importante. Racconta l’eroismo di donne che rischiano di venire dimenticate, una cosa gravissima: si deve sapere per cosa hanno combattuto e continuano a combattere. La comandante considera Madre Sole un po’ il suo braccio destro. Il mio personaggio offre calore e protezione alle nuove reclute. Riflette quella capacità di empatia e di immedesimarsi nei panni dell’altro che appartiene agli italiani… sempre con le dovute eccezioni. I miei genitori (madre italiana, padre iraniano) mi hanno sempre incoraggiato a sviluppare la curiosità verso il mondo, a non chiudermi: abbiamo fatto due settimane di addestramento militare (necessario anche perché sul set le attrici portavano armi vere, ndr). La sera invece guardavo documentari sulle combattenti e la situazione politica del Rojava… ne avrò visti una cinquantina”. Del set “ho un ricordo meraviglioso. C’è stata molta solidarietà, ma anche qualche tensione, come è normale succeda in un film difficile come questo. Mi sono ritrovata a fare ‘da collante’, fra tutte noi, come il mio personaggio”.

Red Snake, per Eagle Pictures, è disponibile dal 18 giugno sulle principali piattaforme VOD

Nicole Bianchi
18 Giugno 2020

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