Le ‘Nuove Impronte’ italiane, secondo la curatrice Fiorentino

Le ‘Nuove Impronte’ italiane, secondo la curatrice Fiorentino


Il coraggio e il talento spronano e animano chi ancora è sulla complessa via dell’affermazione, così gli autori del cinema emergente, con i propri lungometraggi, la percorrono, lasciando neonate tracce d’arte, o più precisamente imprimendo sullo sguardo del pubblico “Nuove Impronte”, concetto che dà il nome alla sezione che ShorTS dedicata proprio a questo consesso di creatori di cinema. 

Sono opere prime, ma anche seconde o più, laddove si sia reputato che il regista abbia il potenziale per affermarsi presso il grande pubblico, che ancora non l’ha conosciuto: fino alla scorsa edizione, questa lente d’ingrandimento era stata messa a fuoco da ShorTS sul cinema italiano ma da quest’anno l’inquadratura s’è ampliata e la ricerca di queste opere, di questi autori, ha spaziato oltre il confine nazionale, sotto la cura di Beatrice Fiorentino

E, a conferma dello spirito internazionale sbocciato in concomitanza con questa edizione digitale del Festival, la prima “Nuova Impronta”, proposta al pubblico stasera, 5 luglio ore 21 su MYmovies – piattaforma che ospita l’intero svolgersi della manifestazione triestina – è proprio una produzione che arriva dal Sud America, per la prima volta in Italia: Los Fantasmas, opera prima di Sebastián Lojo (Guatemala, Argentina), presentata all’International Film Festival di Rotterdam e al Cartagena Film Festival. “Il debutto di un talentuosissimo giovane regista guatemalteco di cui sentiremo ancora parlare, da inserire nell’osservatorio dei nuovi cineasti dell’America Latina. Due personaggi contrapposti, soli, facce della stessa medaglia. Destini complementari, accomunati dall’assenza di futuro in una società che non fa sconti. Uno sguardo lirico e asciutto per un film notturno, poetico e crudele, umanista ma anche ferocemente politico”, riflette Fiorentino. 

La Giuria chiamata per “Nuove Impronte” 2020 è composta dall’attrice Linda Caridi, dalla produttrice Elisabetta Olmi, e dai registi Fabio e Damiano D’Innocenzo. Una giuria tutta italiana, invitata a riflettere anche sul cinema nostrano debuttante e contemporaneo, infatti sono 4 le opere in Concorso, sulle 7 complessive, presentate rispettivamente il 6, 7, 9 e 10 luglio, sempre alle ore 20: 

Tony Driver di Ascanio Petrini (Italia, Messico). Un esordio alla regia per il film presentato in Concorso alla 35ma Settimana Internazionale della Critica della scorsa Mostra di Venezia. “Una vicenda paradossale, quella di Pasquale Donatone, emigrato negli USA da bambino e rispedito in Italia dopo essere stato sorpreso sul confine messicano ad accompagnare illegalmente disperati in cerca di futuro. Straniero in Patria, Donatone oggi sogna di tornare al suo American Dream. Un film sull’arbitrarietà delle frontiere e dei confini, in senso geografico e linguistico. Ascanio Petrini abbatte le divisioni tra i generi, creando uno spericolato mix di documentario, fiction, western, commedia e cinema civile”, per la curatrice. 

È poi la volta di Effetto Domino di Alessandro Rossetto (Italia), anche questo presentato alla scorsa Mostra del Cinema, sezione “Sconfini”, ispirato all’omonimo romanzo di Romolo Bugaro, mentre il film è diretto da Alessandro Rossetto (Piccola Patria), e Beatrice Fiorentino lo racconta come: “Ciò che resta del florido Nord-Est. Ruderi, scheletri di palazzi, spettri di una ricchezza perduta. Dopo Piccola Patria, Alessandro Rossetto torna a indagare nelle meschinità umane, la sete di soldi e potere, l’avidità, in un territorio un tempo simbolo di eccellenza. Partendo dall’osservazione del reale allarga il disincanto dello sguardo oltre i propri confini, per svilupparsi in un cupo noir urbano nel segno del migliore cinema civile”.

È poi la volta di Tutto L’oro Che C’è di Andrea Caccia (Italia), il regista di Vedozero e La vita al tempo della morte, che con questo film conduce nei boschi e sulle rive fluviali, tra Lombardia e Piemonte: “Un territorio, cinque storie. Le rive del fiume Ticino, la sua Natura, l’umanità che la frequenta. Tutto L’oro Che C’è è un atto di ammirazione e di rispetto, di curiosità e di immersione. Andrea Caccia osserva senza intromettersi, attende e pazienta. Riscrive le coordinate geografiche di un luogo, guarda lo scorrere del tempo e l’armonia di un rapporto tra Uomo e Natura ancora possibile, ma compromesso. Avendo ben presenti le grandi lezioni di cinema di Piavoli e Tarkovskij”, secondo la curatrice.

Le “Nuove Impronte” italiane chiudono con Faith (Italia), un documentario nel nome di un bianco e nero catalizzante, “Il ritorno di Valentina Pedicini all’interno di uno spazio chiuso. Dopo Dal profondo e Dove cadono le ombre, questa volta la regista osserva movimenti, dinamiche e traiettorie di un gruppo di monaci, I Guardiani della Luce, che vivono autoisolati dal mondo, tra Fede, arti marziali e musica techno. Un’immersione dolorosa e affascinante, piena di luci e di ombre, perfettamente rese da un’assordante bianco e nero”, conclude Beatrice Fiorentino. 

Le 7 opere di “Nuove Impronte” si contendono il Premio Miglior Film, il Premio della Critica assegnato dal SNCCISindacato Nazionale Critici Cinematografici Italiani, il Premio Migliore Produzione consegnato dall’AGICI e il Premio ANAC alla Migliore Sceneggiatura. MYmovies invece assegna il Premio del Pubblico, destinato al film più votato online durante i giorni di selezione.

Nicole Bianchi
05 Luglio 2020

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