L’ora più buia: su 8½ il cinema italiano ai tempi del lockdown

Come il cinema italiano ha vissuto e affrontato la crisi più difficile da 70 anni a questa parte? Ce lo racconta 8½ di luglio in un numero ricchissimo di contributi e testimonianze


L’ora più buia. In piena ripresa dal lockdown, il bimestrale dedicato a Numeri, visioni e prospettive del cinema italiano, edito da Istituto Luce Cinecittà in collaborazione con la DG Cinema del MiBACT Anica, riporta pensieri, parole, paure e progetti dei giorni che hanno costretto tutti a restare a casa.

La cover dell’edizione del magazine di luglio prova infatti a capire come il cinema italiano abbia vissuto e affrontato la crisi più difficile da 70 anni a questa parte. Primi a rivelare la loro personale esperienza con la quarantena sono quattro personalità della cultura e del cinema e della cultura come Laura Delli Colli, Alessio Boni, Ritanna Armeni e Bruno Bozzetto. Tocca poi a Gabriele Salvatores che dall’isolamento nella sua casa di Lucca racconta il progetto di un grande film corale, Viaggio in Italia, cui spetterà il compito di raccordare sguardi diversi attorno al dramma della pandemia. Quello del regista milanese non è ovviamente l’unico progetto cinematografico pensato tra marzo e maggio scorsi. Se Daniele Vicari ha diretto a distanza Il giorno e la notte con un nutrito gruppo di attori, il produttore Ruggero De Virgiliis ha immaginato Il cinema non si ferma, progetto collettivo cui hanno partecipato tra gli altri Remo Girone e Nicolas Vaporidis. C’è poi il mosaico di immagini di Instant Corona, pensato dal presidente del Milano Film Festival, Beniamino Saibene, e realizzato con scene catturate dalle troupe televisive in momenti di pausa e poco prima del fermo effettivo. Francesco Patierno ha invece approfittato di un momento irreale e irripetibile per girare alcune scene del suo prossimo film ispirato a La peste di Albert Camus, ambientato in una Napoli contemporanea con Francesco Di Leva come protagonista. Di taglio cronachistico invece il lavoro di Davide Bongiovanni, esperto di comunicazione, che ha sfruttato le ore d’insonnia per realizzare il docufilm (R)esisti che si immerge nella gestione sanitaria della pandemia con punto di vista immersivo. Grazie alla pagina social di Mujeres nel cinema, è nato anche il film partecipato al femminile Tutte a casa – Donne, lavoro, relazioni ai tempi del COVID 19. Un diario emotivo con regole ben precise di condivisione raccontato a Cristiana Paternò dalla portavoce del progetto, Cristina D’Eredità. Ed è sempre una donna, Chiara Gioncardi, a parlare della sua esperienza di lavoro come doppiatrice ai tempi del Coronavirus, tra incongruenze burocratiche e pratiche di sicurezza così stringenti da farla sentire più a suo agio in studio di registrazione che non al supermercato.

Fanno i conti con gli enormi cambiamenti resi obbligatori dal virus anche i festival impegnati a trovare la quadra tra emergenza e innovazione. ha chiesto ad alcuni direttori artistici come Pedro Armocida (Mostra del Nuovo Cinema di Pesaro), Chiara Valenti Omero ( ShorTS e presidente AFIC) e Stefano Francia di Celle (Torino Film Festival), di svelare il loro lavoro in questa difficile fase. A tenere banco durante il lockdown è stata anche la querelle nata attorno alla distribuzione dei film in un momento in cui sale e arene erano chiuse. Tra le tante opinioni, il magazine raccoglie quelle di Carlo Verdone, Federica Lucisano, Lillo&Greg e Nicola Guaglianone. Ampie le riflessioni anche sulle criticità affrontate durante la fase di emergenza e sulle prospettive della ripartenza. Temi su cui si confrontano voci istituzionali come quelle di iFrancesca Cima, Roberto Andò, Luigi Lonigro e Mario Lorini. Alla stampa il compito di concludere il giro delle riflessioni sul lockdown: otto tra giornalisti e critici (Daniela Catelli, Oscar Cosulich, Steve Della Casa, Alessandra De Luca, Valentina D’Amico, Marzia Gandolfi, Giorgio Gosetti ed Elizabeth Missland) svelano come hanno sedato la fame di cinema e scongiurato la crisi d’astinenza.

Non solo pandemia in questo numero. Se il Racconto di cinema è affidato all’attrice e regista Carmen Giardina, per la sezione Anniversari, a 50 anni dall’uscita nelle sale viene ricordato il primo film di Dario Argento L’uccello dalle piume di cristallo, con uno scritto critico e un’intervista al regista. Il Focus è incentrato sul Sudafrica e lascia a Liani Maasdorp il compito di tracciare il punto di vista critico. CineGourmet porta la firma di Antonietta De Lillo: è infatti alla regista e alla sua ricetta degli Spaghetti lupini e bottarga che viene dedicata la rubrica di questo n.51.

Ma diverse sono anche le testimonianze nelle altre rubriche: Nicole Bianchi intervista Marino Guarnieri, regista, animatore e illustratore, nonché presidente Asifa Italia per Cinema e Animazione. E raccoglie anche la testimonianza di Nicola Del Roscio, assistente e compagno di Cy Twombly, l’artista al centro di un documentario originale di Sky Arte dal titolo Cy Dear.

Bloccate per la pandemia le mostre in programma per la prima parte dell’anno hanno dovuto ricalendarizzarsi e aspettare con pazienza, magari sperimentando un battesimo virtuale. ne ha parlato con gli organizzatori di Disney al Mudec di Milano, Sordi a Roma, Fellini a Rimini e con il Museo del Cinema di Torino. Non poteva catalizzare meglio l’attenzione in pieno lockdown, invece, l’autobiografia di Woody Allen che già da mesi si preannunciava fiammeggiante. La soddisfazione dell’editrice, Elisabetta Sgarbi, direttrice generale di La nave di Teseo. Come sempre, Carmen Diotaiuti riflette sul mondo di Internet e Nuovi consumi. Stavolta la riflessione è sulle dirette streaming che grazie all’effetto Covid hanno subìto un’impennata impressionante diventando una nuova opportunità anche per il settore cinematografico. Simon&theStars traccia un ritratto astrologico di Nanni Moretti (Leone) e Dario Argento (Vergine). 

redazione
21 Luglio 2020

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