Rivoluzione a Pesaro

Tra le proposte della Mostra del Nuovo Cinema di Pesaro: Il caso Braibanti di Carmen Giardina e Massimiliano Palmese che ripercorre l’incredibile processo allo straordinario intellettuale


Sarà un’edizione fuori dal comune la 56esima Mostra Internazionale del Nuovo Cinema che si svolgerà a Pesaro dal 22 al 29 agosto. Perché le limitazioni che una pandemia impone possono diventare motore di cambiamento. Così, alla sperimentazione e alla ricerca che da sempre contraddistinguono la selezione, si è unito un ripensamento del suo formato, aprendo il Concorso a opere di diversa natura e durata. “Abbiamo aspettato qualche mese, rispetto alle date storiche di metà giugno, per riuscire a organizzare un festival che fosse il più possibile ‘in presenza’ perché pensiamo che la sala e l’arena cinematografica siano il luogo di elezione per condividere insieme un progetto culturale pieno di senso, di film, di emozioni e di sguardi”, afferma Pedro Armocida, direttore del festival coadiuvato da un comitato scientifico composto da Bruno Torri (presidente), Laura Buffoni, Andrea Minuz, Mauro Santini, Boris Sollazzo, Gianmarco Torri e Walter Veltroni.

Sarà la musica ad alzare il sipario con un grande concerto d’apertura per ricordare uno storico amico del festival, prematuramente scomparso a causa del virus, ovvero Mirko Bertuccioli, aka Zagor Camillas, co-fondatore dei Camillas, maestri della canzone pop surreale.

L’Evento Speciale dedicato al cinema italiano celebra Giuliano Montaldo nell’anno del suo novantesimo compleanno. Realizzato in collaborazione con la Fondazione Centro Sperimentale di Cinematografia – Cineteca Nazionale, l’evento presenterà a Pesaro una selezione dei suoi lungometraggi per il cinema e sarà accompagnato da una monografia pubblicata da Marsilio (a cura di Pedro Armocida e Caterina Taricano) e da una tavola rotonda in sua presenza. Da sempre attento alle questioni sociali e ai personaggi scomodi, come nell’indimenticabile Sacco e Vanzetti (1971), si è sempre distinto per un impegno civile vibrante e raffinato, cristallizzato nell’ormai classico L’Agnese va a morire (1976), così come sono state numerose le incursioni nella storia più o meno recente, come nella sua penultima regia I demoni di San Pietroburgo (2008). Oltre ad aver ricoperto cariche prestigiose nel mondo del cinema italiano è anche apparso spesso di fronte alla macchina da presa, in una carriera da attore coronata nel 2017 dal David come miglior attore non protagonista per Tutto quello che vuoi

Il Cinema in Piazza parte con un autentico cult, ovvero The Blues Brothers, presentato in versione 4K in collaborazione con Universal Pictures International Italy a quarant’anni dalla sua uscita. Le proiezioni all’aperto vanno dall’animazione-musical di The Nose or Conspiracy of Mavericks del maestro russo Andrey Khrzhanovsky – basato su Gogol e dedicato a tutti i pionieri dell’arte – al film documentario Il caso Braibanti di Carmen Giardina e Massimiliano Palmese che ripercorre la vita di questo straordinario intellettuale eretico, vittima dell’unico processo in Italia per plagio su un uomo (e difeso all’epoca da personalità come Marco Pannella, Alberto Moravia, Dacia Maraini, Umberto Eco). Ricco di inediti assoluti, il documentario prova ad accendere una luce su questo “genio straordinario”, come lo definì Carmelo Bene, e sulla sua intera vita, dal precoce attivismo antifascista fino alla morte, passando per quel processo-farsa che, con la pretestuosa accusa di “plagio”, mirava in realtà a colpire la sua indipendenza e la sua omosessualità. Il processo ad Aldo Braibanti fu il nostro processo a Oscar Wilde, con un secolo di ritardo. A condurre il dibattito con gli autori e con Fabio Canino sarà Edoardo Camurri.

Inoltre in Piazza si vedrà Rosa Pietra Stella di Marcello Sannino, una storia che vede protagonista Ivana Lotito (Gomorra – La serie) nel ruolo di una madre che cerca di recuperare il rapporto con la figlia (Ludovica Nasti, già vista in L’amica geniale), alla costante ricerca dell’equilibrio nella Napoli contemporanea. Non mancherà neppure l’evento in collaborazione con Emergency che presenterà la proiezione di Ape regina di Nicola Sorcinelli, storia del rapporto tra un’anziana apicoltrice e un giovane immigrato. A completare le serate in Piazza sarà poi L’industriale, l’opera più recente di Giuliano Montaldo accompagnata dalla protagonista Carolina Crescentini e il film Death of Nintendo di Raya Martin, un surreale viaggio nella cultura pop filippina degli anni ’90 attraverso la storia di quattro ragazzi appassionati di videogiochi che ha già portato a definirlo “lo Stranger Things filippino”. Quest’ultimo sarà inoltre, visibile, insieme a The Nose or Conspiracy of Mavericks in contemporanea sul portale di MyMovies. 

Rivoluzione per il Concorso Pesaro Nuovo Cinema – Premio Lino Miccichè: Corti, medi e lungometraggi si alterneranno infatti senza soluzione di continuità nella storica sala del Teatro Sperimentale. Non più dunque opere prime o seconde di giovani registi, ma 18 film che coprono tutti i formati, i generi, le sensibilità, le durate e che sono accomunati da una forte volontà di ricerca estetica e visiva, in una selezione a cura di Pedro Armocida, Paola Cassano, Cecilia Ermini, Anthony Ettorre e Raffaele Meale. Sette i lungometraggi in concorso; molti dei quali accomunati da radici autobiografiche che scavano nel proprio passato familiare alla ricerca di ricordi, memorie e radici. Kill It and Leave This Town di Mariusz Wilczynski, film d’animazione crudo e minimale che è allo stesso tempo un dialogo interrotto con i propri cari scomparsi e il ricordo di una città, arricchito dalla presenza al doppiaggio di alcuni tra i più importanti artisti e attori polacchi. Um animal amarillo di Felipe Braganca, favola tragicomica in cui un regista in crisi viaggia tra Brasile, Portogallo e Mozambico alla ricerca delle memorie di famiglia e dei fantasmi coloniali del passato. In A metamorfose dos Passaros di Catarina Vasconcelos il dolore della perdita di due ‘madri’ e i ricordi di famiglia si mescolano nella storia di una donna che cresce i suoi sei figli mentre il marito è spesso in mare. L’acqua e il mare, visti come spazi liminali e di confine connettono anche altri due lungometraggi: Cenote della giapponese Kaori Oda che si immerge letteralmente nelle antiche fonti d’acqua Maya per collegare il passato al presente, l’uomo con la propria memoria e Lua Vermella di Lois Patino, nel quale la storia di un marinaio disperso in mare fa emergere i fantasmi di un paesino sulla costa galiziana. Infine, Il n’y aura plus de nuit di Eleonore Weber trasfigura un montaggio di immagini dei soldati americani e francesi impegnati nelle zone di guerra in una riflessione sullo sguardo.

Tra i cortometraggi, cinque sono italiani: HI_8 [transfert on file] di Erik Negro, Non si sazia l’occhio di Francesco Dongiovanni, Thick Air di Stefano Miraglia, Guardarla negli occhi di Manuel Billi e Smarginature di Gabriele Di Munzio, a cui si aggiunge Rosa Barba con Aggregate States of Matters

A decretare i vincitori del Concorso sarà una giuria formata da Ingrid Caven, grande attrice (e cantante) tedesca recentemente apparsa nel Suspiria di Guadagnino, celebre per i suoi ruoli in molti film di Fassbinder (di cui è stata anche moglie) come L’amore è più freddo della morte, Un anno con tredici lune e Il soldato americano. Renato Berta è invece uno dei più grandi direttori della fotografia europei con un rapporto privilegiato con il cinema francese dove ha lavorato con registi del calibro di Éric Rohmer, Jacques Rivette, André Téchiné e Louis Malle, senza dimenticare le sue collaborazioni con Manoel de Oliveira, Amos Gitai e Mario Martone. Segue l’attore italiano Vinicio Marchioni, divenuto celebre interpretando il mitico Freddo di Romanzo criminale che non disdegna incursioni a teatro e alla regia. Infine il regista e animatore italiano Virginio Villoresi, artista poliedrico e vecchia conoscenza di Pesaro, di cui realizzò la sigla. I giurati saranno celebrati con proiezioni dedicate, a partire da L’ombra degli angeli, opera del 1976 di Daniel Schmid (su sceneggiatura di Fassbinder), con protagonista Ingrid Caven e la fotografia di Renato Berta. Per l’occasione verrà proiettato in anteprima anche il documentario Daniel Schmid, Un racconto fuori stagione di Anna Albertano. Mentre Il terremoto di Vanja – Looking for Cechov è il secondo lavoro da regista di Marchioni, in un viaggio nella provincia italiana distrutta dal terremoto e nelle location dello scrittore russo. Il film verrà presentato in Piazza alla presenza del regista e della protagonista Milena Mancini.

Il cinema all’aperto avrà anche una seconda location, dopo la Piazza, con il Cinema in spiaggia (ai Bagni Agata di Pesaro) che quest’anno omaggia il centenario di due giganti del cinema italiano come Federico Fellini e Alberto Sordi, a partire dalle loro due indimenticabili collaborazioni: Lo sceicco bianco e I vitelloni. A questi seguiranno alcuni dei più bei film interpretati da Sordi nella sua lunga carriera. A Fellini è invece dedicato un altro evento, realizzato in collaborazione con l’Ente Olivieri – Biblioteca e Musei Oliveriani, con una conversazione sul tema leopardiano della Luna, giovedì 27 agosto alle ore 21 al Teatro Sperimentale, coordinati da Andrea Minuz con Fabrizio Battistelli Presidente dell’Ente Olivieri, il critico letterario Enrico Capodaglio, il giornalista e sceneggiatore Gianfranco Angelucci e Agnese Giacomoni, ricercatrice autrice del libro FanoFellini, A seguire la proiezione del film La voce della luna.

Giunge alla sesta edizione Animatori italiani oggi, rassegna non competitiva curata da Pierpaolo Loffreda e realizzata in collaborazione con l’Accademia di Belle Arti di Urbino e di Macerata, e l’Istituto d’Arte Scuola del Libro di Urbino, riservata anche quest’anno alle più recenti opere d’animazione italiane. Corti in Mostra propone oltre venti corti d’animazione realizzati sia da giovani autori che da registi affermati. E ci sarà anche una personale dedicata a Donato Sansone.

A dieci anni dalla prematura scomparsa la Mostra omaggia la memoria di Corso Salani, un autore italiano lasciato ai margini dell’industria, capace però, nonostante le tante difficoltà produttive, di ritratti – soprattutto al femminile – che dimostrano una grande empatia per i personaggi. L’autore sarà ricordato con la proiezione di Gli occhi stanchi (1995), alla presenza della sceneggiatrice Monica Rametta, in collaborazione con Sentieri Selvaggi.

Torna infine (Ri)Montaggi, a cura di Chiara Grizzaffi e Andrea Minuz, il primo e unico concorso in Italia dedicato ai video essay, la nuova forma di critica cinematografica per immagini che trova spazio non solo in video virali sul web, ma anche come momento di studio nelle università più innovative. I sei finalisti saranno valutati da una giuria, composta da Arianna Lodeserto, Rocco Moccagatta e Cristiana Paternò. Si rinnova anche il Premio Lino Miccichè per la critica cinematografica, organizzato dal  Sindacato Nazionale Critici Cinematografici Italiani – Gruppo Emilia Romagna Marche e dalla Mostra Internazionale del Nuovo Cinema che propongono un concorso per critici/recensori. 

Cristiana Paternò
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