Storie di vita, musica e omertà tra le preaperture della Festa

Un film sul candore che può germogliare anche in mezzo a logiche e dinamiche malavitose, 'L'amore non si sa' di Marcello Di Noto, unico film di finzione tra le cinque Preaperture della Festa


Un film sul candore che può germogliare anche nell’ambiente criminale, tra logiche e dinamiche malavitose che si insinuano nel vivere quotidiano di poveri diavoli. Una pellicola sul fare quello che va fatto senza curarsi delle prevedibili e previste conseguenze, denuncia alle responsabilità di un perbenismo parlante, bravo a indicare la strada ma incapace di percorrerla quando è il momento di agire in prima persona. Tra la leggerezza di canzoni neomelodiche, colorate feste per bambini e surreali video musicali, un messaggio morale importante e necessario arriva da L’amore non si sa, esordio al lungometraggio di Marcello Di Noto, unico film di finzione tra le cinque Preaperture della Festa di Roma (programmate fin dal 12 ottobre), che racconta l’impatto che omertà e rassegnazione possono avere sulla coscienza delle persone. Con Antonio Folletto nei panni del protagonista Denis, musicista talentuoso e donnaiolo impenitente, che si muove con leggerezza e sorriso beffardo sulla superficie del mondo criminale che lo circonda, senza farsi apparentemente toccare troppo, ma senza porsi, nemmeno, troppe domande o darsi troppe risposte. Almeno fino a quando ammazzano davanti ai suoi occhi la sua unica vera amica, Nina (Diane Fleri). Un regolamento di conti a cui Denis si ribella, anche grazie all’amore che scopre di provare per Marian (Silvia D’amico), la ragazza di Nina. Trovando così la forza di distruggere, in nome dell’amore e senza grandi tragedie o eroismi, la cosa che più di ogni altra tiene in vita il sistema malavitoso: l’omertà. Pagandone per questo, consapevolmente, le conseguenze. “Ma cos’è l’omertà poi?”, si domanda il regista. “La paura di morire, o la paura di vivere nella paura?”. Il film viene presentato, alla presenza di regista e cast, martedì 13 ottobre alla Casa del Cinema di Roma e partecipa all’iniziativa Le Librerie Indipendenti alla Festa Del Cinema, in cui quattro librerie indipendenti romane coinvolgeranno alcuni dei loro lettori nella visione in streaming di film proposti dalla Festa del Cinema di Roma.

E’ un docu-film biografico sulla vita di Veronica Lazar, attrice di teatro e cinema, ebrea esule dalla Transilvania, organizzatrice culturale, psicologa professionista, moglie di Adolfo Celi, raccontata in Era la più bella di tutti noi di Leonardo Celi e Roberto Savoca, in cui la figlia Alexandra racconta i molteplici aspetti della vita di sua madre, donna dai mille volti, fiera e rivoluzionaria, scomparsa nel 2014.

Un’altra storia di vita tra le preaperture di Roma: Earthling: terrestre, film di Gianluca Cerasola sulla vita, lo spazio, l’arte e i traguardi raggiunti dall’astronauta Luca Parmitano. Un racconto scandito dalla voce di Maria Grazia Cucinotta e dalla presenza scenica di Giancarlo Giannini, coprotagonisti di questo film che racconta non solo l’addestramento e la vita in orbita dell’astronauta dei record, ma anche l’uomo e il padre di famiglia.

Un viaggio visionario nell’ascesa e il declino dell’Italia del clubbing, Disco Ruin: 40 anni di club culture italiana di Lisa Bosi e Francesca Zerbetto. Partendo dagli albori, dalle balere, dai night degli Anni ’60, dalle prime discoteche degli Anni ’70, per poi focalizzarsi sugli Anni ’80 e ’90, il documentario mostra  quarant’anni in cui la discoteca ha prodotto cultura, arte, musica e moda, raccontati dai protagonisti, tra notti in autostrada e after-hours che divorano il giorno. Quattro generazioni che vogliono essere ‘messe in lista’ per entrare in questi luoghi di aggregazione e di perdizione, dove non conta che cosa fai di giorno, ma solo chi interpreti durante la notte. Il film, come sottolineano le registe, nasce dalla fascinazione evocata dalle rovine di centinaia di discoteche abbandonate in tutta Italia. “Le cattedrali del divertimento sono state i più potenti luoghi di aggregazione per diverse generazioni. Hanno spostato migliaia di persone di tutte le classi sociali su e giù per l’Italia. Nessun altro luogo riesce meglio a concentrare più arti insieme: le discoteche calamitavano e lanciavano tutte le nuove tendenze. Tra le mura di ogni discoteca storica c’è un mondo da raccontare. Una parabola che attraversa il costume e la vita delle generazioni che si sono succedute sulle piste”.

Sempre la musica è fortemente presente anche in Porto Rubino – Storie, canzoni e lupi di mare di Fabrizio Fichera, racconto del viaggio di Renzo Rubino da Polignano a Mare a Taranto, passando per porti, incontri, serate e live suggestivi a bordo dell’imbarcazione Tramari, alla ricerca di pericoloso Mostro marino divoratore del mare: la plastica. Con l’aiuto di uomini e marinai ‘speciali’ – tra cui Giuliano Sangiorgi, Antonio Diodato, Paola Turci, Noemi, Bugo e Gino Castaldo –  musicisti, pescatori, ex contrabbandieri e amici, che vivono e amano il mare, ne hanno a cuore la salute e aiuteranno Renzo ad affrontare il Mostro.  

Carmen Diotaiuti
12 Ottobre 2020

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