La serie su Oriana Fallaci tra i vincitori del MIA

Premio Viacomcbs International Studios per Miss Fallaci Takes America, serie prodotta da Minerva Pictures e Redstring e scritta e diretta da Alessandra Gonnella


Assegnati i riconoscimenti della sesta edizione del MIA: l’Eurimages Co-Production Development Award per i progetti della sezione MIA|Film Coproduction Market viene assegnato quest’anno a Dalva di Emmanuel Nicot, prodotto da Julie Esparbes (Hélicotronc, Belgium) e Delphine Schmit (Tripode Productions, France).“La giuria è rimasta colpita dall’approccio audace e originale sul tema dell’incesto e profondamente commossa da questo intenso viaggio di liberazione pieno di speranza”, si legge nella motivazione.

Un’apposita giura ha proclamato Ebba di Johanna Pyykkö (Norvegia), prodotto da Verona Meier (Ape&Bjørn), vincitore dell’Arte Kino International Prize, un premio di 6mila euro con cui ARTE intende supportare lo sviluppo di un progetto del MIA Film Coproduction Market.

Il vincitore del Premio Viacomcbs International Studios è Miss Fallaci Takes America prodotto da Minerva Pictures e Redstring. La serie è scritta e diretta da Alessandra Gonnella e Miriam Leone ha confermato il suo interesse ad interpretare il ruolo di Oriana Fallaci nella serie. Questa la motivazione del premio: “Il progetto si è distinto per la capacità di celebrare l’empowerment femminile attraverso il racconto di una donna dal carattere forte e affascinante, seppur nella sua controversia. Interpretata dalla bravissima Miriam Leone che caratterizza ancora di più il soggetto. Per la accuratezza di approfondimento delle diverse sfumature di un personaggio italiano dal profilo internazionale, in un momento storico della sua vita ricco di luci e ombre. Infine, per l’ottima definizione della trama, capace di aprire elementi di sviluppo futuri e la prospettiva di coinvolgimento di diversi siti produttivi nel mondo”. Hanno ritirato il premio i produttori Gianluca Curti, Cosetta Lagani per Minerva Pictures, la regista e autrice Alessandra Gonnella.La giuria ha inoltre deciso di assegnare una menzione speciale alla serie CULT, prodotta da Notorius Pictures e creata da Francesco Patierno e Sergio Nazzaro.

Per il terzo anno consecutivo, National Geographic torna a sponsorizzare il prestigioso NAT GEO Award per il Miglior Pitch, confermando la vocazione del MIA|DOC nell’individuare progetti capaci di combinare grandi qualità artistiche e produttive e significative potenzialità commerciali. Il documentario vincitore di quest’anno è: Darkside, The Quest For Dark Matter Detection di Matias Guerra e Matteo Corbi. “Un progetto scientifico coinvolgente ed in linea con i valori di ricerca scientifica del brand National Geographic. Tra gli aspetti che ci hanno convinto a scegliere di finanziare lo sviluppo di questo documentario c’è la scelta degli autori di raccontare Darkside 20k, un progetto internazionale autorevole che si avvale di esperti influenti come il premio Nobel canadese Art McDonald e la scienziata italiana Giuliana Fiorillo. Un autorevole team scientifico per un documentario italiano dal respiro internazionale, che rientra perfettamente nello spirito della narrazione del nostro brand”.

Premio Carlo Bixio per il miglior soggetto è stato vinto da “Taneen” di Greta Frontani ed Elisa Orrico: “Per la ruvida forza narrativa di un teen drama dal ritmo rabbioso come il mondo musicale che descrive, incentrato su una protagonista “troppo scura per qualcuno, troppo italiana per gli altri”, un’anima divisa in due tra pregiudizi e ribellione, tra la difesa delle proprie radici e la voglia di bruciarle, in una storia d’amore che porta tutte le contraddizioni allo spasimo”.Il Premio Carlo Bixio per il miglior concept di serie è stato vinto da “Il Caso Serena Mollicone” di Matteo Bianchi e Raffaele Grasso con la seguente motivazione: “Per la scrittura secca e asciutta scelta per raccontare un fatto di cronaca avvenuto vent’anni fa e a tutt’oggi irrisolto. Il misterioso delitto di una ragazza, Serena Mollicone in un paesino della Ciociaria. Per l’abilità e l’originalità con cui vengono narrati i fatti, alternando sapientemente la cronaca con toni da inchiesta civile, alla ricostruzione più squisitamente di finzione. Per il coraggio di illuminare una delle pagine ancora oscure della nostra storia”. Ai vincitori rispettivamente diecimila e cinquemila euro a fronte di un contratto con RAI. La Società Cordusio, che quest’anno sostiene l’iniziativa, premia con duemila euro e la targa “Cordusio per i Giovani” “Non chiamateci influencer” di Susanna Ciucci, Ilaria Polimeni ed Elettra Sofia Mauri: “Per l’ideazione brillante di una commedia sul contemporaneo, e la volontà di affrontare con uno sguardo sagace e politicamente scorretto un mondo che è sotto gli occhi di tutti e di tutti condiziona i comportamenti, ma non è ancora stato al centro di una narrazione televisiva: quello appunto degli influencer e del loro mercato, talvolta apparentemente surreale eppure realissimo”.

Anche quest’anno, la Regione Lazio ha assegnato Il Lazio Frames Award al titolo che più valorizza il territorio della Regione, il cui contenuto, impatto produttivo, possibili sviluppi internazionali e il coinvolgimento di risorse del territorio possono rappresentare al meglio le potenzialità produttive del Lazio, mettendo in evidenza i talenti e le location del territorio. Il Premio è stato vinto da La verità su La dolce vita di Giuseppe Pedersoli.

I titoli della categoria C EU SOON si sono contesi lo Screen International Buyers’ Choice Award. Vincono ex aequo Le coeur noir des forêts di Serge Mirzabekiantz e Den Næstsidste di Jonas Kærup Hjort.

Carmen Diotaiuti
18 Ottobre 2020

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