Ai Nastri il matrimonio tra cinema e tv

Apertura alla serialità televisiva per il premio dei cinegiornalisti. "Una volta il cinema era la serie A e la tv la serie B, oggi tutti giocano in Champions", afferma Giancarlo Leone, presidente Apa


Un’inedita apertura alla serialità televisiva arriva dai Nastri d’Argento, il premio dei cinegiornalisti. “E’ un’iniziativa più importante di quanto si possa immaginare – afferma Giancarlo Leone, presidente Apa – il più antico premio cinematografico in Italia apre all’audiovisivo. Una volta il cinema era la serie A e la tv la serie B, oggi tutti giocano in Champions”.

Il nuovo premio, lanciato in conferenza zoom dalla presidente Laura Delli Colli e dal direttivo del SNGCI, parte con tre riconoscimenti “alla carriera” a tre esponenti della grande serialità: Montalbano, che festeggia i suoi 20 anni, Gomorra La serie e L’amica geniale. E c’è un’attenzione speciale al Sud Italia e a Napoli, che sarà sede della cerimonia – già prevista per marzo e ora spostata a data da destinarsi – e che è set di tante importanti produzioni, come ha spiegato la presidente della Film Commission della Regione Campania Titta Fiore. “Non solo la terza stagione de L’amica geniale e la quinta di Gomorra sono ora in lavorazione, ma anche I bastardi di Pizzofalcone e le altre fiction tratte dai libri di De Giovanni, la fiction internazionale sugli anni napoletani di Maradona, una nuova versione de Il talento di Mr. Ripley“.

“Intorno alla premiazione a Napoli – chiarisce Delli Colli – si aprirà poi, appena la situazione sanitaria lo renderà possibile, una vetrina che insieme ai premi, sarà anche l’occasione per fare il punto ogni anno su una produzione ormai entrata nel mondo dell’industria ma anche nelle abitudini del grande pubblico”.

Per Riccardo Tozzi, produttore Cattleya e pioniere di questo connubio tra qualità cinematografica e fruizione televisiva, “la nuova serialità è il romanzo del terzo millennio e l’Italia è tra i protagonisti di questa tendenza. Le serie tv di oggi sono radicate nel cinema, ma anche nella letteratura”. E ha voluto sottolineare la presenza di molte donne impegnate in produzione. Tozzi, quindi, annuncia un nuovo lavoro, un “progetto megalomane, ispirato a un classico della letteratura italiana proiettato nel presente, da girare a Napoli”. Si tratta molto probabilmente del Decamerone.

Interviene Maria Pia Ammirati, presidente Istituto Luce Cinecittà e nuovo direttore di Rai Fiction: “La serialità è linguaggio contemporaneo che permette di mettere insieme le varie componenti: cinema, teatro, letteratura. Non a caso le tre serie da voi premiate provengono dal lavoro di altrettanti scrittori: Elena Ferrante, Andrea Camilleri e Roberto Saviano. La tv oggi cerca la qualità e affronta le sfide di un mercato molto competitivo con le OTT che spendono più del servizio pubblico in comunicazione. Il cinema aiuta la fiction a diventare arte”.

Nicola Maccanico, per Sky, afferma che “è arrivato il momento per dire che i modelli di narrazione seriale non sono distinguibili dalla narrazione cinematografica. Rispetto al cinema, che si muove su una linea autoriale, la serialità viaggia come sistema”. Stefano Sardo (100Autori) sottolinea l’adesione degli autori a questa visione e la necessità di parlare di serie e non più di fiction. Carlo Degli Esposti racconta l’inizio di Montalbano: “Cominciò per caso, con Elvira Sellerio che mi consigliò i libri di Camilleri. Da lì abbiamo fatto 36 film e 228 messe in onda su Raiuno, tutte vinte, senza contare le repliche”. E sottolinea l’apporto del teatro alla tv: “Le grandi serie non a caso nascono in Sicilia e Campania, dove c’è un grande teatro e molti attori, anche per ruoli secondari, di altissima qualità. Senza grande teatro non c’è grande televisione”.

Domenico Procacci insiste sull’importanza delle collaborazioni produttive, con Cattleya per Gomorra, con Lorenzo Mieli per L’amica geniale. “E pensare che Laura Paolucci ha faticato a farmi leggere Elena Ferrante, all’inizio la storia di due ragazzine non mi sembrava così interessante”. Lo stesso Mieli aggiunge “che non bisogna appiattirsi e farsi addomesticare ma alzare l’asticella”. Brevi interventi, tutti nel segno dell’entusiasmo, anche per Saverio Costanzo, le due giovani interpreti de L’amica geniale Elisa Del Genio e Ludovica Nasti, Luca Zingaretti e Marco D’Amore.       

In attesa delle celebrazioni del 75° anno, i Nastri completeranno a breve, in streaming, il palmarès 2020, con la consegna dei premi per i documentari e i Corti d’Argento. 

Cristiana Paternò
04 Dicembre 2020

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