Enrico Casarosa: “Luca, con la Liguria nel cuore”

Grazie all’incoraggiamento e all’aiuto di buoni amici, tutti possiamo imparare a credere in noi stessi. È proprio quello di cui avrà bisogno un piccolo mostro marino di 13 anni per affrontare il suo percorso di crescita, anche sulla terra.

Dal 18 giugno arriva sulla piattaforma Disney+ l’ultimo film d’animazione della Disney Pixar Luca, un tenero e magico coming of age diretto dall’italiano Enrico Casarosa e ambientato tra gli anni ’50 e ’60 a Portorosso, località immaginaria della Liguria, nelle Cinque Terre. Luca Paguro è curioso e pieno di fantasia. Guarda con stupore al mondo in superficie, da cui i suoi genitori (la madre soprattutto) vogliono tenerlo alla larga. Della terraferma rimarrà affascinato da ogni cosa: l’aria, la gravità, il cielo, le nuvole, il sole, ma anche dagli oggetti dei “mostri terreni”, come la vespa, “la più grande invenzione degli umani che ti porta in ogni anfratto del mondo”.

L’incontro con il coetaneo Alberto (anch’egli mostro marino) e l’estroversa Giulia porteranno Luca a vivere un’avventura estiva colorata e spensierata e a dargli il coraggio di crescere. “Ci sono cose che pensi di non poter fare – gli dice Giulia – Ma a volte basta solo provarci”.

Come il protagonista del film, anche Casarosa, classe 1971, ha lasciato la sua terra natale, Genova, per avventurarsi alla scoperta di un mondo nuovo. A 20 anni si è trasferito a New York City per studiare animazione. Nel 2002 è entrato a far parte dei Pixar Animation Studios e ha debuttato alla regia con il cortometraggio nominato all’Oscar La luna del 2011. La storia di Luca si ispira a una amicizia reale tra il regista e un coetaneo quando era piccolo, un incontro che gli ha cambiato la vita. “Ero un ragazzino timido e con una famiglia iperprotettiva e quando ho incontrato il mio migliore amico avevo 11 anni. Mi si è aperto un mondo – ha raccontato Casarosa nel corso della conferenza mondiale, in streaming, del film – Lui era un po’ un combinaguai e non aveva nessun adulto che lo controllasse (proprio come Alberto, ndr). Io mi sono ritrovato a seguirlo e imitarlo. Mi ha fatto pensare quanto l’amicizia possa aiutare a trovare noi stessi e diventare grandi”.

La curiosità di Luca lo spinge a capire il mondo. “Questa era la cosa più importante per me e l’ho rubata a me stesso perché anche il bambino di La luna voleva comprendere il mondo e conquistarlo – ha spiegato sempre il regista – Per Alberto abbiamo immaginato un nuotatore veloce con delle linee snelle e pensato ai tonni pinna blu per renderlo più scaltro rispetto al più innocente Luca, con le sue forme più arrotondate”. 

Per Casarosa, fino a oggi, alla Pixar non era stato realizzato ancora un film “sui ragazzi che fanno i ragazzi, una storia alla Stand By Me per intenderci. In più c’è l’età pre-innamoramento, quella in cui non pensiamo ancora all’amore, a trovare un fidanzato o fidanzata. Per quello abbiamo creato il personaggio di Giulia nella storia. Volevamo che ci fosse un altro punto di vista oltre a quello dei due ragazzi”.

“Questo è un magico racconto di formazione, incentrato sull’idea di ricordare le persone che ci hanno formato lungo il nostro cammino”, ha aggiunto la produttrice Andrea Warren, per la quale è stato fondamentale fare dei sopralluoghi in Liguria per realizzare il film. Il paesaggio costiero italiano, realizzato con colori vivaci come un quadro espressionista, è stata una fonte di ispirazione primaria per questa storia. “Quella parte di costa è molto rocciosa. E ho spesso pensato sia alla metafora che al vero atto di venir spinti giù da una scogliera in queste acque, nelle quali io ho nuotato tanto”, ha detto ancora Casarosa, che con Luca ha omaggiato l’Italia con le sue acque cristalline, i coni gelato, le trenette al pesto e le strade tappezzate dai poster di Vacanze romane e La strada. E in questo tributo rientra anche la musica, che va dal Quartetto Cetra a Rita Pavone, da Gianni Morandi a Mina. E c’è pure l’opera. “Quando fai un film d’estate, vuoi sapere che musica si sta ascoltando alla radio – ha spiegato il regista – C’è qualcosa di grande nella musica pop degli anni ’50. Ma nel film c’è anche quella classica, di cui mia mamma è una super fan. Ho lavorato con Dan Romer, autore della colonna sonora, affinché realizzasse musiche che ti fanno sentire di essere proprio in un’avventura per ragazzi. Si è ispirato a Nino Rota e Nicola Piovani”.

A doppiare Luca nel film è Jacob Tremblay, che in italiano ha la voce di Alberto Vannini. “Tutti possiamo imparare molto da questo film. ‘Silenzio Bruno’ (la frase che Alberto dice di pronunciare ad alta voce al protagonista, ndr) è un mantra per liberare la mente dalla paura e dal dubbio, è una buona lezione su come usare le parole per mettere a tacere la tua ansia rispetto a tante cose”, ha detto l’attore canadese 14enne, noto per Room e Wonder. 

Fanno parte del cast originale Jack Dylan Grazer (Alberto), Emma Berman (Giulia), Maya Rudolph (Daniela, la mamma di Luca) e Jim Gaffigan, ossia Lorenzo, il padre del protagonista che da noi è doppiato da Luca Argentero. Tra le voci italiane ci sono Giacomo Gianniotti, Marina Massironi, Fabio Fazio (Don Eugenio), mentre Orietta Berti e Luciana Littizzetto doppiano le due sorelle Concetta e Pinuccia Aragosta.