Margherita Ferri: “Migranti fuori dai cliché”

La regista ha diretto il cortometraggio 'Capitan Didier', proposto a Pesaro nell'ambito della partnership con Emergency


PESARO Margherita Ferri, autrice di un’opera prima dotata di grazia e sensibilità come Zen sul ghiaccio sottile, distribuito da Istituto Luce Cinecittà, era alla Mostra di Pesaro in Piazza del Popolo con un progetto charity, Capitan Didier, un corto di 14′ che racconta la storia di un bambino sognatore (Salvo Adado) e di un papà premuroso (Miguel Gobbo Diaz). Solo che quel piccolo che costruisce una barca con i cartoni della pizza nel garage di casa è un piccolo migrante, sopravvissuto al naufragio in cui la sua mamma ha perso la vita.

Il film fa parte di un concorso lanciato da Emergency e giunto alla seconda edizione, un bando per sceneggiature di corti rivolto a ragazzi e ragazze tra i 16 e i 25 anni. Prodotto da Matteo Rovere per Groenlandia con Rai Cinema, e realizzato nell’ambito di Lynn, la divisione al femminile della società, il film breve è stato scritto da Roberta Palmieri. Che racconta: “Affrontare i temi di Emergency e in particolare il rifiuto della guerra mi ha aiutato tantissimo a riflettere su quello che vivo io. Così ho pensato a una storia incentrata su un rider, una figura con cui interagiamo di continuo nella vita di tutti i giorni, andando però oltre l’apparenza. A 25 anni, per me, è stata un’opportunità enorme poter scrivere un film così. Adesso sto lavorando a un nuovo progetto, un lungometraggio”.

Per Margherita Ferri: “andare dentro lo stereotipo e rendere i personaggi umani era fondamentale. Abbiamo affidato a Dodi Conti il ruolo della signora Franca, l’antagonista, la proprietaria della pizzeria che incarna una superficialità nel rapportarsi con i migranti che appartiene a molti, ma il tono è quello di una favola e quindi non c’è una condanna”. E prosegue: “Le immagini che ci arrivano dai media raccontano le persone che migrano attraverso il Mediterraneo soltanto nel momento dell’emergenza, nella lotta tra la vita e la morte. Ma il loro viaggio migranti non si conclude con l’approdo, resta invece nella memoria, cambiando per sempre la vita di adulti e bambini. Il trauma del naufragio e della perdita della madre emerge nel film sempre dal punto di vista del piccolo Didier che utilizza la sua fantasia di bambino per superare la tragedia attraverso la barca di cartone. La costruzione della barca, e la sua distruzione, sono state le sfide più grandi nella realizzazione del cortometraggio. Assieme allo scenografo, al direttore di fotografia e alla musicista abbiamo lavorato sul tema della tempesta, cercando di dare corpo a quello che Didier ricorda del viaggio che lo portò in Italia, nel quale solo lui e il padre sono sopravvissuti. Il legame tra padre e figlio passa attraverso la messa in scena della barca alla deriva nel ‘mare-garage’ in cui echeggia la voce della mamma perduta, evocata da una ninna nanna eritrea che abbiamo scelto dalla tradizione popolare e ri-arrangiato per la colonna sonora di Alicia Galli”. 

La regista, 37enne, è al lavoro su due episodi di Bang bang baby, la serie Amazon Original Italia prodotta da Wildside e Kavac, che sarà in video in primavera. Tratto da Mafia Princess, è la storia di una ragazzina, che riscopre suo padre attraverso l’adesione alla ‘Ndrangheta, “è ambientato negli anni ’80 a Milano e girato in chiave molto pop, non c’è l’iperrealismo in stile Gomorra“. Protagonista la sedicenne Arianna Becheroni, vista in Mio fratello rincorre i dinosauri, accanto a lei Lucia Mascino e Adriano Giannini nei panni dei genitori, e Dora Romano, nel ruolo di nonna Lina. L’anno scorso Margherita aveva diretto due puntate della serie originale Netflix Zero, prodotta da Fabula Pictures

Intanto il concorso “Una storia per Emergency” prepara la sua terza edizione. “Abbiamo avuto finora l’adesione di produttori importanti come Indigo e Wildside lo scorso anno e Groenlandia con il progetto Lynn quest’anno”, spiega Michela Greco di Emergency. Che sottolinea la grande disponibilità del mondo del cinema. “Rai Cinema ci accompagna da subito, proprio grazie a Carlo Brancaleoni è nato il concorso. Il primo corto, Ape Regina di Nicola Sorcinelli, è arrivato fino in Giappone. E poi i film saranno visibili su Rai Cinema Channel”.

Cristiana Paternò
30 Giugno 2021

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