Locarno74 sfida il Covid. In concorso Bonifacio Angius

Tra le giurate anche l'attrice Isabella Ferrari. Tanta Italia al Festival ticinese (4-14 agosto) nella prima edizione diretta da Giona A. Nazzaro. In Concorso Bonifacio Angus con I giganti


Locarno74, orgogliosamente in presenza, con molti ospiti e molta Italia, compresa la monumentale Retrospettiva dedicata ad Alberto Lattuada e curata da Roberto Turigliatto in collaborazione con Cinémathèque suisse, Cineteca Nazionale – Fondazione Centro Sperimentale di Cinematografia, Fondazione Cineteca di Bologna, Fondazione Cineteca Italiana e Istituto Luce Cinecittà, nella prima edizione firmata da Giona A. Nazzaro.

La notte del 4 agosto nella straordinaria Piazza Grande, con la sua capienza di 8.000 posti, sarà consegnato l’Excellence Award Davide Campari a Laetitia Casta, mentre il film d’apertura, già annunciato, è Beckett di Ferdinando Cito Filomarino con John David Washington e Alicia Vikander, prodotto dalla Frenesy di Luca Guadagnino con Memo Films e distribuito da Netflix. In Piazza troviamo anche Vortex di Gaspar Noé con Dario Argento attore, e l’animazione Yaya e Lennie – The Walking Liberty di Alessandro Rak con le voci di Ciro Priello, Fabiola Balestriere, Lina Sastri, Francesco Pannofino, Massimiliano Gallo, Tommaso Ragno, Fabrizio Botta, una produzione Mad Entertainment con Rai Cinema. Come pure Free Guy di Shawn Levy con Ryan Reynolds e il biopic su Aretha Franklin Respect di Liesl Tommy con Jennifer Hudson e Forest Whitaker.

Il Pardo alla carriera a Dante Spinotti, grande maestro italiano della fotografia, porterà a Locarno un pezzo del cinema di Michael Mann (Heat del 1995 e The Insider del 1999). Il Pardo d’onore Manor a John Landis, il papà dei Blues Brothers (1980), offrirà al pubblico della Piazza la possibilità di rivedere Animal House (1978). Slogan del direttore Nazzaro è “bando alla noia”.  

Nel Concorso internazionale figura Bonifacio Angus con I giganti (nella foto), che racconta una rimpatriata tra amici in una casa sperduta, “una storia di violenza nei gesti, nelle parole, negli sguardi, a volte velata, a volte evidente”, accanto a After Blue di Bertrand Mandico, autore che aveva debuttato alla Settimana della critica veneziana, retta da Nazzaro, e Zeros and Ones di Abel Ferrara, girato a Roma, dove il regista vive, coprodotto tra Germania e Stati Uniti con Ethan Hawke, Cristina Chiriac, Phil Neilson, Valerio Mastandrea, per citare solo tre titoli. Tra i Corti d’autore figura anche un film di 19′ di Marco Bellocchio, Se posso permettermi.

In Cineasti del presente, sezione competitiva riservata alle opere prime e seconde, spiccano due coproduzioni con l’Italia: il documentario Brotherhood di Francesco Montagner (Nefertiti con Rai Cinema e la Nutprodukce della Repubblica Ceca), storia di tre fratelli bosniaci rimasti soli dopo che il padre, predicatore islamista, viene condannato a due anni di carcere, e Il legionario di Hleb Papou (Italia/Francia), distribuito da Fandango, opera prima il cui protagonista, Daniel, è l’unico poliziotto di origine africana del reparto Mobile di Roma chiamato a sgomberare un palazzo occupato dove vivono 150 famiglie, tra cui la sua.

Tra i Pardi di domani, corti e mediometraggi, segnaliamo Giochi di Simone Bozzelli. Nel Fuori concorso, che dà conto della reinvenzione dei generi, Dal pianeta degli umani di Giovanni Cioni (Italia, Belgio, Francia) e Il mostro della cripta di Daniele Misischia, prodotto da Carlo Macchitella e dai Manetti bros, con protagonisti Tobia De Angelis, Lillo Petrolo, Amanda Campana, Nicola Branchini, che uscirà nelle sale il 12 agosto distribuito da Vision Distribution. Scritto dagli stessi Manetti bros. con Alessandro Pondi e Paolo Logli, è una produzione Mompracem e Vision Distribution, in collaborazione con Sky con il sostegno dell’Emilia-Romagna Film Commission.  

Una delle peculiarità di questa edizione è la grande presenza di donne. Come la produttrice Gale Anne Hurd, Premio Raimondo Rezzonico, che porterà Terminator di James Cameron (1984) in Piazza Grande. O come Eliza Hittman, Orso d’argento alla Berlinale 2020 e presidente della giuria che assegnerà il Pardo d’oro. Insieme a lei, Isabella Ferrari e l’attrice portoghese Leonor Silveira, musa del grande Manoel de Oliveira, con cui ha girato ben 18 film, insieme a Philippe Lacôte e Kevin Jerome Everson. Al 100% femminile sarà la giuria dei Cineasti del presente, con Agathe Bonitzer, Mattie Do e Vanja Kaludjercic e buona parte di quelle Pardi di domani e First Feature, con Adina Pintilie, Marie-Pierre Macia, Karina Ressler e Katharina Wyss.

Tra le novità l’inedito programma competitivo Corti d’autore e la nuova sezione Locarno Kids: Screenings che propone anche un titolo italiano, Trash – La leggenda della piramide magica di Luca Della Grotta e Francesco Dafano. 

Rigorose le misure antiCovid. Una App servirà a prenotare i posti in sala. In Piazza Grande, Palexpo (FEVI) e alla Rotonda si potrà accedere solo presentando il certificato Covid unito alla prenotazione posto, mentre le altre sale saranno gestite tramite controllo contact tracing, con distanziamento e utilizzo di mascherine obbligatorio.

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Cristiana Paternò
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