Tra le onde: onirico dramma d’amore

Protagonisti del film di Marco Amenta sono Vincenzo Amato e Sveva Alviti


BARI – Il vento soffia forte a Lampedusa. Una tempesta si sta per abbattere sull’isola. Quel tumulto atmosferico rispecchia lo stato d’animo del 45enne Salvo, siciliano dall’aspetto ruvido e vissuto con un passato amoroso che lo tormenta e un presente che lo porterà a riaprire quella pagina dolorosa di vita. Quando recupera tra le onde del mare il corpo di un uomo, Salvo andrà alla ricerca della sua ex Lea, 30 anni, cantante di una bellezza abbagliante e malinconica. I due a bordo di un camioncino frigorifero viaggeranno una notte senza sosta, immersi in una natura pietrosa e oscura, tra la nostalgia dei bei tempi passati assieme e la voglia di riscoprire il loro sentimento, cercando di dare un nome e una degna sepoltura a quell’uomo morto in acqua.

Marco Amenta porta in concorso al Bari International Film festival Tra le onde, un dramma d’amore dalle atmosfere oniriche, cupe, enigmatiche, astratte, come i suoi protagonisti, Vincenzo Amato e Sveva Alviti, guardando anche all’attualità e a quel che avviene tragicamente ogni giorno nel Mediterraneo.

Per il suo secondo film di finzione, il regista palermitano, anche documentarista, è partito dalla storia di un viaggio, quello di “uomo tormentato che ha perso tutto e cerca riscatto anche agli occhi della sua ex”. Solo con il tempo, e dopo l’incontro con Alviti, Amenta ha capito che il ruolo di Lea nel film doveva crescere e ampliarsi. “Sveva è un’attrice genuina, che ha saputo racchiudere nell’animo del suo personaggio da una parte la sua tragicità, dall’altra il lato genuino e infantile di questa donna – ci spiega il regista dal Bif&st – Con la sua bellezza selvaggia ha riempito lo schermo dando enigmaticità a Lea. Su quel furgone i due personaggi passano dalla tristezza alla gioia di stare insieme”.

L’attrice romana, e modella, 37 anni, nota per aver interpretato Dalida nel film francese di Lisa Azuelos, da sempre nella recitazione ha voglia di mostrare qualcosa che vada al di là della sua bellezza. “Trovo Lea una donna cupa, bella, dolce, innamorata dell’amore. Una presenza femminile che torna a far parte della vita di quest’uomo per affrontare insieme il futuro. I due partono per un viaggio che li porta a ritrovarsi, ma anche a separarsi – racconta Alviti a Cinecittà News – Con Marco abbiamo parlato molto per costruire il mio personaggio, così fragile e forte al tempo stesso, che rispecchia il tipo di donna a cui mi piace dar voce”.

“Amo il cinema d’autore e i film dalle tematiche sociali – afferma sempre l’attrice – In Francia mi vengono offerti ruoli di un certo spessore. In Italia mi capita meno, ma spero che succeda più spesso. Mi piacciono le commedie se sono intelligenti, ma talvolta mi chiamano solo per il mio aspetto fisico. Quando al cinema voglio dimostrare altro, voglio raccontare storie attraverso le emozioni. Sto cercando di fare un percorso come attrice di cui essere fiera”.

Per Amenta è stato importante realizzare un film non mainstream, più piccolo e intimo, guardando ai grandi autori del passato, tra tutti Andrej Tarkovskij. “Non faccio il nostalgico. Ma ho cercato di fare qualcosa di libero, di esplorare una strada diversa, alla ricerca di un cinema meno commerciale”.

Dopo la presentazione in anteprima mondiale al Bif&st, dove è in concorso nella sezione ItaliaFilmFest, Tra le onde, produzione EuroFilm, Achab film, Oberon Media International, Armeni G.E.S. Multimedia Productions, uscirà nelle nostre sale il prossimo anno.

Giulia Bianconi
29 Settembre 2021

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