MIA: industria, cultura e sicurezza

All’insegna di questi tre temi si svolge la conferenza stampa d’apertura della 7ma edizione del Mercato Internazionale dell’Audiovisivo


350 prodotti, due nuove vetrine dedicate a Factual e Animazione, ospiti internazionali come Joe Russo, Alon Aranya, R.J. Cutler, Stuart Ford e i nuovi progetti di Marco Bellocchio, Stefano Accorsi, Alessandro Borghi, Alessandro Gassmann, Luigo Lo Cascio, Neri Marcorè, Valerio Mastandrea, Ferzan Ozpetek, Fabrizio Bentivoglio, Alessandro Rak e Zerocalcare sono tra le highlights della settima edizione del MIA – Mercato Internazionale dell’Audiovisivo, al via a Roma dal 13 al 17 ottobre in concomitanza con gli eventi della Festa del Cinema.

Un evento ormai tradizionale della cui crescita si dichiarano soddisfatti tutti gli operatori, a partire dalla direttrice Lucia Milazzotto, che dice “le sfide sono state molte negli anni e negli ultimi due in particolare. Il MIA ha sempre avuto l’intuizione di anticipare modelli, abbiamo accolto in maniera trasversale tutta la filiera, dal cinema alla serialità televisiva, ai documentari, all’animazione, riconoscendo la fluidità del mercato come un’opportunità. Oggi quelli che ieri erano nuovi player sono interlocutori, che mostrano un crescente interesse verso un appuntamento italiano che mancava, e che oggi può permettersi di stare in competizione con eventi analoghi sul piano internazionale, grazie alla qualità della partecipazione e agli strumenti che possiamo mettere in campo. L’anno scorso è stato l’anno della resilienza, abbiamo operato in forma ibrida per garantire il massimo della sicurezza, quest’anno torniamo sempre in sicurezza maggiore e mantenendo l’ibridazione come un valore aggiunto, non più una soluzione di ripiego ma un vantaggio che fortifica la partecipazione in presenza”.

“Il MIA – prosegue il presidente della Regione Lazio Nicola Zingaretti – in anni difficili ha conquistato uno spazio non scontato nel panorama internazionale”. L’industria dell’audiovisivo “nella nostra regione è una novità di produzione culturale ma anche un pilastro della nuova economia che dobbiamo costruire finita la stagione del Covid e sul quale continueremo ad investire. Lo faremo in tutti i campi dell’industria dell’audiovisivo. Ci siamo concentrati sulla produzione, sulla distribuzione, sul sostegno alle sale e, ultimo, con un bellissimo bando sulle sceneggiature che favorisce una nuova generazione di sceneggiatori a entrare nel mondo del cinema, con risultati molto importanti. Dato il grande successo di Lazio Cinema International della finestra di luglio, che ha visto tantissimi progetti per un bando molto innovativo perché per la prima volta, forse, utilizza risorse europee nella produzione cinematografica e che ha visto negli anni oltre 180 case di produzione straniere venire da noi, abbiamo deciso – annuncia – di raddoppiare il fondo della finestra di luglio, che quindi arriva 10 milioni di euro, per soddisfare il maggior numero di produzioni possibile e rendere allettante venire in Italia e in questa regione, da tutto il mondo, a produrre”. Il fondo, prosegue, “si aggiunge ovviamente alle risorse che già abbiamo messo in campo con il fondo di produzione e sostegno alla produzione cinematografica”. Quanto al Mia, “che torna totalmente in presenza – dice – è una bellissima e grandissima vittoria italiana, simbolo della rinascita dopo il Covid”. Dopo due anni di pandemia e chiusure, aggiunge, “volevamo arrivare proprio qui: un grande evento di caratura mondiale che riprende in sicurezza, in presenza ed è un pilastro della rinascita italiana. E, permettetemi di dire, torna anche in una regione leader italiana sulla vaccinazione, perché siamo ormai oltre il 90% delle persone vaccinate con doppia dose. Quindi, chi arriverà qua da tutto il mondo si ritroverà in uno degli ambienti più sicuri d’Europa rispetto al Covid”.

Francesco Rutelli, presidente ANICA, saluta il ritorno della capienza 100% per le sale, “un momento di luce dopo il buio della pandemia, durato troppo a lungo, mentre oggi apriamo con un messaggio positivo per l’industria di cinema e audiovisivo, con 1.800 operatori quasi tutti in presenza. E’ stato fatto un gran lavoro proprio nel periodo di buio, per permettere di salvaguardare la fiducia per la fruizione di sale, televisioni e piattaforme. E inoltre, è un’occasione per scoprire il prodotto italiano , le co-produzioni e gli sviluppi innovativi che danno lavoro. Il cinema è trainante non solo per la cultura, ma per l’industria”.

Giancarlo Leone, presidente dell’Associazione Produttori Audiovisivi APA, ricorda che “7 anni fa il MIA era una scommessa, alla quale molti non credevano. Oggi il mercato è cresciuto e si è modificato, ad esempio le piattaforme, che allora cominciavano ad affacciarsi sul mercato, oggi sono protagoniste quanto i broadcaster tradizionali. Il valore della produzione dell’audiovisivo supera il miliardo di euro, e si raddoppia se consideriamo le piattaforme on demand e seriali. Rispetto ai 250 milioni di euro investiti dai broadcaster tradizionali si affiancano gli streamers con 120 milioni che in proiezione nei prossimi anni diventeranno 250”.

“Governo e Parlamento hanno fatto investimenti molto importanti in questi anni sul cinema. – commenta il ministro della cultura Dario Franceschini – In generale, il mercato del cinema e dell’audiovisivo nel mondo sta crescendo enormemente e sarà uno dei settori più in crescita nei prossimi anni. L’Italia sta esercitando e può esercitare un ruolo di guida in questo”. “Le nuove misure sul Tax Credit – spiega – il grande investimento su Cinecittà, le nuove risorse hanno moltiplicato l’attrattività italiana. Investire nel cinema non è più solo un fattore culturale, importantissimo, ma anche una grande opportunità economica. Credo che il cinema sarà uno dei settori trainanti della crescita economica italiana dei prossimi anni. Ieri sera ero al San Carlo a Napoli per una bellissima Bohème con la regia di Emma Dante. Il teatro era pieno, le persone ordinate con la mascherina e il Green pass. Tutto dava veramente un segnale di sicurezza. È la dimostrazione che si può fare cultura con le sale piene e in sicurezza”.

Andrea Guglielmino
13 Ottobre 2021

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