Sopravvivere al Bataclan

Isaki Lacuesta porta in concorso al Festival di Berlino Un año, una noche, film intenso, realistico, con i sorprendenti Nahuel Pérez Biscayart e Noémie Merlant


BERLINO – Céline e Ramón sono una giovane coppia, lei francese, lui spagnolo, sopravvissuta all’attacco terroristico al teatro Bataclan di Parigi il 13 novembre 2015. Quella notte straziante ha lasciato una ferita aperta nelle loro vite. Stanno lottando per ritrovare un senso di normalità e lasciare alle spalle quella tragica esperienza. Mentre Céline ha represso quel trauma e si è ributtata nella sua vecchia vita, come assistente sociale in una casa di accoglienza per ragazzi, Ramón è bloccato nel passato.

Adattando la testimonianza del sopravvissuto spagnolo al Bataclan, Ramón Gonzalez, racchiusa in un libro, Isaki Lacuesta porta in concorso al Festival di Berlino Un año, una noche. Un film intenso, realistico, con i sorprendenti Nahuel Pérez Biscayart (120 battiti al minuto) e Noémie Merlant (Ritratto della giovane in fiamme, Les Olympiades), che porta lo spettatore a rivivere, fianco a fianco dei due protagonisti, un’esperienza che fa parte della memoria collettiva, anche di chi non c’era in quel teatro.

“Il libro parte proprio da quella tragica notte e racconta l’anno a seguire di Ramón – ha spiegato il regista spagnolo alla Berlinale – Volevo mostrare i punti di vista di questi due personaggi, che hanno vissuto lo stesso trauma e quanto quello abbia messo in crisi la loro vita. Condividere le loro emozioni, il sesso, l’amore, il tempo che passa, la violenza di quel tragico momento. Le immagini traumatiche di quella notte riemergono nella mente dei due giovani. Anche chi non era lì, ha vissuto attraverso i media quell’attentato. Ma non sappiamo quello che hanno vissuto dopo quelle persone. Che impatto emotivo ci sia stato nelle loro vite. Ognuno ha reagito in maniera diversa e volevo far vedere questo aspetto”.

Per Nahuel Pérez Biscayart è stato “interessante affrontare tutti questi temi con Isaki, mostrare come dopo un evento traumatico e violento ci possa essere una rinascita, in cui apprezzi che tu esisti ancora”. E prosegue: “È stato fondamentale il lavoro sul corpo, come i due personaggi rispondono anche fisicamente a quell’attacco. Céline nega quello che le è accaduto, va avanti aiutando gli altri e non se stessa, fino a quando non riemerge il suo trauma e inizia a guardarsi dentro veramente. Penso che al centro del film ci sia anche il significato della vita”.

Accolto con entusiasmo dalla stampa internazionale qui a Berlino, That Kind of Summer, del canadese Denis Côté ci accompagna con coraggio e senza pudore nella storie di tre donne “ipersessuali”, la dolce Léonie (sobria), l’impulsiva Eugénie e l’ammaliatrice Gaëlle, alias Geisha, che si ritroveranno a dover condividere per 26 giorni una tranquilla villa su un lago sottoposte a un esperimento terapeutico, supervisionate da un assistente sociale e una terapista. In quell’esperienza verranno fuori le forme e gli abissi dei desideri sessuali, la lussuria, i traumi che hanno vissuto queste donne, interpretate dalle brave Larissa Corriveau, Laure Giappiconi e Aude Mathieu tra corpi (semi)nudi, parole violente, realtà e immaginazione, attraverso anche una splendida fotografia rarefatta.

“Parlando con una terapista del sesso ho scoperto come le donne possano affrontare certi argomenti come un uomo, mentre questo non accade in verso contrario – ha detto Côté, che potrebbe conquistare un premio con questo film – Mi interessa parlare delle donne nei miei film, questo non vuole dire che possa capirle. Questo film non è sulla comprensione, ma sulle sensazioni e sulle vibrazioni di un essere umano, in questo caso donna”.

“La prima volta che Denis mi ha raccontato il progetto, l’ho trovato sicuramente originale nel modo in cui parlava profondamente di sessualità – ha detto Larissa Corriveau – Ho creduto in lui, e non ho avuto paura di interpretare questo personaggio. L’ho trovato un film molto delicato e intelligente, mai provocatorio. Sui problemi umani e sulla sessualità, ma non pornografico, bensì molto reale”.

A chiudere la giornata il film fuori competizione The Outfit, debutto alla regia di Graham Moore (Oscar alla Miglior sceneggiatura nel 2015 per The Imitation Game), un thriller serrato e intricato con protagonista un brillante Mark Rylance nei panni di un sarto inglese, Leonard Burling, che negli anni ’50, dopo una tragedia personale, si trasferisce a Chicago, e si ritrova coinvolto nei pericolosi giochi di una famiglia di gangster che comprano i suoi eleganti abiti fatti a mano.

“Tutto è partito dal personaggio di Leonard – ha detto il regista, che ha scritto il film con Johnathan McClain, partendo da una notizia vera legata all’Fbi che ha intrigato i due – Sono sempre stato affascinato dalle persone che passano la vita a perfezionare un’arte. Johnathan, esperto di storia della moda, mi ha suggerito di scrivere un film su un sarto e mi sono emozionato. C’è una solitudine a dedicare la vita all’apprendimento di qualcosa di così specifico, una psicologia così affascinante per me”.

Giulia Bianconi
14 Febbraio 2022

Berlino 2022

Berlino 2022

Sebastian Markt e Melika Gothe ai vertici della sezione Generation

Sarà Sebastian Markt il nuovo responsabile della sezione Generation della Berlinale, mentre Melika Gothe, nel nuovo ruolo di manager della sezione, si occuperà dell’educazione cinematografica e della partecipazione culturale

Berlino 2022

Giovanni Pompili: “Alcarràs, far west catalano e famiglie italiane”

Il co-produttore italiano del film che ha vinto l'Orso d'oro 2022, con la sua Kino Produzioni ha partecipato alla realizzazione di Alcarràs diretto da Carla Simón: "Ho sposato la visione di Carla. È quello che faccio nel mio lavoro, sostengo personalità artistiche ben definite". In sala da maggio con I Wonder Pictures

Berlino 2022

Casi Covid alla Berlinale: 1,5% dei tamponi

Il Festival di Berlino ha reso noti i dati Covid della 72ma edizione durata una settimana. Dal 10 al 16 febbraio sono risultati 128 positivi da un campione di 10.938 tamponi. In pratica una percentuale dell'1,5%

Berlino 2022

‘Leonora Addio’, Cinecittà: “Grazie, Maestro Taviani”

Il regista toscano è stato insignito del premio Fipresci alla 72ma Berlinale per Leonora Addio: la soddisfazione e l’orgoglio di Cinecittà, che ha partecipato alla produzione ed è stata, tra l’altro, anche luogo di parte delle riprese del film in Concorso alla manifestazione tedesca.


Ultimi aggiornamenti