‘La Cospirazione del Cairo’, thriller politico in Egitto, tra Islam e servizi segreti

Il quarto lungometraggio del regista svedese di origine egiziana Tarik Saleh esce nelle sale italiane dal 6 aprile 2023 con il titolo La Cospirazione del Cairo


CANNES – Boy from Heaven, presentato in concorso al Festival di Cannes, dove ha vinto il premio alla miglior sceneggiatua, è il quarto lungometraggio del regista svedese di origine egiziana Tarik Saleh. Il film esce in Italia dal 6 aprile 2023 con il titolo La Cospirazione del Cairo. L’autore ci porta al Cairo, dentro l’esclusiva e prestigiosa Università di Al-Azhar, centro di studi ma soprattutto di potere dell’Islam sunnita, con gli sceicchi più ortodossi e influenti e schiere di allievi in lettura e in preghiera, alloggiati dentro stanzette anguste con letti a castello e ipercontrollati. “Voglio aprire il vaso di Pandora e portare il pubblico con me, mostrando un mondo che è incorporato in un universo più ampio, che nessuno ha ancora filmato. A rigor di termini, non è un film sull’Islam, ma piuttosto sull’ideologia e sulla guerra delle idee. È più una proposta politica che religiosa”, ha dichiarato il regista.

Il thriller-politico, di impianto convenzionale ma molto solido, mette in scena una guerra di successione senza esclusione di colpi per ottenere la massima carica religiosa, che viene decisa in una sorta di conclave islamico e che riverbera anche sulla politica in generale: il governo egiziano infatti ha un suo candidato e l’intelligence è impegnata a controllare e manovrare il tutto, ma le cose non scorrono lisce.

Protagonista ed eroe della vicenda è il giovane e ingenuo Adam che ha ottenuto una borsa di studio e ha lasciato il suo villaggio di pescatori, il padre e i due fratelli, essendo orfano di madre, per dedicarsi anima e corpo allo studio del Corano. Proprio perché completamente solo e senza alcuna rete di supporto viene scelto dai servizi segreti come infiltrato dentro una cellula dei Fratelli musulmani, ma la situazione si fa sempre più intricata e pericolosa, e c’è una scena che evoca le torture attuate nel carcere egiziano, una scena che mette i brividi pensando alla tragica vicenda di Giulio Regeni. Nel ruolo dell’agente dell’intelligence che finisce per sviluppare un imprevisto sentimento paterno nei confronti del giovane Adam c’è Fares Fares, talentuoso attore libanese naturalizzato svedese dal volto inconfondibile e intenso. 

Le riprese si sono svolte in Marocco, Turchia e Svezia, distribuzione italiana affidata a Movie Inspired che ha rilasciato il trailer ufficiale.

Cristiana Paternò
07 Aprile 2023

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