Marion Cotillard diventa produttrice con Newtopia

Tra i primi progetti il thriller geopolitico Le Grand vertige, adattamento del romanzo di Pierre Ducrozet, e la miniserie Francoise


CANNES – “Voglio produrre storie che possano ispirare le persone e che abbiano un impatto importante su di loro”. Dalla terrazza de Le Consulat, Marion Cotillard ha lanciato la sua casa di produzione, Newtopia, che già dal nome sembra definire una nuova e ambiziosa visione di cinema e intrattenimento.

La società è nata insieme allo scrittore e regista Cyril Dion (amico di lungo corso dell’attrice francese) e alla produttrice Magali Payen per realizzare film, documentari, cortometraggi e serie incentrati su temi rilevanti come l’uguaglianza di genere, l’ambientalismo, l’ecologia, i cambiamenti climatici e sociali, il femminismo, la geopolitica, con uno sguardo rivolto all’immaginazione e al futuro, e in grado di “conquistare e mobilitare” un vasto pubblico sul grande e piccolo schermo.

Cotillard, che qui al Festival di Cannes è protagonista del film in concorso di Arnaud Desplechin Frère et Sœur, è partita insieme ai suoi partner dallo slogan “Per creare un nuovo mondo, incominciamo ad immaginarlo!” per sostenere giovani emergenti o autori di esperienza che solitamente non trovano spazio nel mercato classico cinematografico e televisivo.

“Questa proposta mi è stata fatta qualche anno fa e ne sono rimasta affascinata – ha raccontato l’attrice premio Oscar per La Vie en rose, con la soavità che la contraddistingue – Possiamo immaginare un futuro nelle storie che raccontiamo, partendo dalla realtà in cui viviamo. Possiamo parlare dei luoghi in cui ci piacerebbe vivere, spingendoci oltre sempre di più con la fantasia”. 

Quello che interessa di più a Cotillard “è dare la possibilità a nuovi artisti, che fino ad ora non ne hanno avuto modo, di raccontare la loro visione del mondo. Dobbiamo aprire i nostri occhi a tutta una serie di cose meravigliose e incredibili che ci sono. Il cinema deve avere un impatto importante sulle persone”.

“Abbiamo deciso di creare questa società di produzione perché sentivamo fosse necessario raccontare storie diverse e anche complesse per favorire un diverso tipo di immaginazione verso il futuro – ha detto Dion – Storie che affrontino nuovi modi di muoversi, vivere, interagire con animali, alberi e oceani, che immaginino come potremmo vivere il domani, rifiutando sia le apocalissi distopiche che i cliché di fantasie ultratecnologiche, puntando sull’idea di società ecologiche ed ecologicamente sostenibili”.

“Vogliamo fare le cose in modo diverso e pensando a una nuova economia mondiale”, ha affermato, invece, Payen. “Il nostro approccio riguarderà la cooperazione piuttosto che la concorrenza, quindi possiamo lavorare con il massimo di produttori e creatori per sviluppare contenuti di grande impatto”.

Tra i progetti di Newtopia ce ne sono anche un paio di Dion, che lo scorso anno aveva presentato nella sezione Cinema for Climate del Festival di Cannes il film Animal, nel quale due giovani viaggiano per il mondo alla ricerca di modi in cui gli esseri umani possono convivere insieme ad altre specie. Si tratta del thriller geopolitico Le Grand vertige, adattamento del romanzo di Pierre Ducrozet che segue la vicenda di un padre e una figlia legata al cambiamento climatico, e la miniserie in lingua inglese Francoise, incentrata sulla vita della scrittrice e attivista Françoise d’Eaubonne, che ha creato il concetto di ecofemminismo.

Giulia Bianconi
20 Maggio 2022

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