Il dono di Lindon e l’emozione di Trinca

Si è tenuta la conferenza stampa di chiusura della 75ma edizione del Festival di Cannes. Il presidente Vincent Lindon ha voluto esprimere la gratitudine “per avere cambiato la vita di alcune persone”,


CANNES – In un’edizione storica, per la cifra raggiunta (tre quarti di secolo) e per il periodo storico in cui si posiziona, la Giuria del 75mo Festival di Cannes manifesta tutta la gioia e la gratitudine di far parte di questo momento celebrativo della settima arte. Il gruppo di nove persone, perfettamente diversificato, tocca tutti i continenti ed è presieduto dall’attore francese Vincent Lindon, un artista che letteralmente emana gentilezza e amabilità e che ha dispensato baci e abbracci a profusione per tutta la cerimonia di premiazione.

Con questo spirito, il Presidente di Giuria si è presentato alla conferenza stampa di chiusura, sorridente e vistosamente soddisfatto del percorso compiuto con i suoi giurati, che ha portato alla vittoria del film Triangle of Sadness del regista svedese Ruben Östlund. Il bisogno di “donare” la magia di salire sul palcoscenico a ricevere un premio ha portato ha un risultato quasi da record, con ben 10 premi assegnati, grazie a due ex-aequo e a un premio speciale dedicato alla 75ma edizione del festival (assegnato a Tori e Lokita dei fratelli Dardenne).

“È stato fantasticamente bello. – dichiara Lindon – Abbiamo speso due settimane insieme, nessuno ha alzato la voce, c’era gran rispetto e ammirazione e voglia di ascoltare. Ho imparato a guardare un film in maniera più matura. Ognuno ha usato le proprie energie per parlare dei film che ha amato ed è bello avere persone gentili attorno a te che ci tengono ad esaltare i registi che amano, piuttosto a disprezzare quelli che non gli piacciono. Non ci sono state lotte, tutto è andato liscio. È molto piacevole e molto raro avere un gruppo come questo, parimenti diviso in uomini e donne, con persone di nazionalità e culture diverse. Alla fine capisci che da qualche parte c’è qualcosa di comune. Sentivamo l’orgoglio di essere qui. Poter vivere della nostra passione è un dono ed è bello averlo ricambiato. Abbiamo ricevuto e dato qualcosa. Stasera abbiamo cambiato per sempre la vita di alcune persone. A volte dare è bello quanto ricevere”.

Accanto al Presidente, in un bellissimo abito con strascico a rischio inciampo, l’attrice Jasmine Trinca decide di pronunciare in italiano le sue parole di ringraziamento: “È stata un’incredibile esperienza di condivisione. È una grande emozione potere condividere la sala insieme agli altri giurati e a tutti gli spettatori. Percepire lo stesso stato d’animo nei confronti di un film. Siamo stati molto seri, abbiamo cercato di vedere i film con il massimo di attenzione, di cura, e avendo il massimo rispetto. Il modo in cui abbiamo guardato questi film è un modo influenzato dalle emozioni, e questo deve essere guardare i film come degli spettatori, non solo come parte di una giuria. Siamo emozionati, in un senso positivo, per vedere i vincitori sul palco. Ma siamo anche tristi perché questo insieme di emozioni per tutti questi giorni non è stata una cosa da poco. Ci salutiamo con il cuore pieno”.

In una conferenza inspiegabilmente sbrigativa, l’unica che ha nominato i film premiati è stata l’attrice svedese Noomi Rapace: “Ho scoperto che il cinema non ha età. Il caso più emblematico riguarda il film EO. Non sapevo se fosse diretto da un uomo o una donna, ma ero sicura fosse molto giovane. Credo che sia una cosa magica (n.d.r. il regista di EO è l’84enne Jerzy Skolimovski). Quando ho visto Tori e Lokita dei fratelli Dardenne, ho subito sentito che era qualcosa di rilevante e vibrante, c’è tanta tenerezza e giovinezza e rispetto. Sentivamo che fosse fatto da registi giovani, ma al tempo stesso molto maturi e con questo grande amore per l’umanità. Guardare film da tutto il mondo, durante queste due settimane, mi ha reso molto più umile. D’ora in poi guarderò i film in maniera diversa, quindi grazie a tutti coloro che amano i film. Fucking Thank You”.

Un’esperienza che ha avuto un impatto sui giurati, dunque, anche artisticamente, come è capitato a Joachim Trier e Jeff Nichols che hanno ammesso di aver deciso di cambiare le sceneggiature su cui stanno lavorando in seguito al lavoro e alle scoperte di queste ultime settimane. O come per il regista iraniano Asghar Farhadi che, nonostante i due Oscar vinti, ha dichiarato di essere stupito di come dal confronto con otto diversi punti di vista sul cinema ci sia sempre qualcosa di nuovo e unico da scoprire.

Le parole di congedo sono affidate al presidente Lindon, che chiude con un aneddoto. L’attore racconta l’insegnamento dell’Abbé Pierre, politico e presbitero cattolico francese, che un giorno gli chiese “hai fatto qualcosa per le altre persone oggi? Andiamo a fare qualcosa e domani facciamo qualcosa di più.”

Carlo D'Acquisto
28 Maggio 2022

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