Napoli milionaria

Napoli protagonista assoluta ai Nastri d'argento con i premi maggiori andati a E' stata la mano di Dio e Nostalgia. Tra gli attori Luisa Ranieri, Teresa Saponangelo, Francesco Di Leva e Silvio Orlando


Napoli protagonista assoluta ai Nastri d’argento 2022, consegnati al MAXXI di Roma dalla presidente del SNGCI Laura Delli Colli in una serata ricca di ospiti e di sponsor. Leggi tutti i premi

Miglior film È stata la mano di Dio di Paolo Sorrentino che riceve anche i premi alle due attrici: Luisa Ranieri – bloccata dal Covid a casa – e Teresa Saponangelo, che l’anno scorso vinse con Il buco in testa di Antonio Capuano, mentore di Sorrentino omaggiato nel film autobiografico del Premio Oscar. Premio Biraghi al giovanissimo Filippo Scotti, alter ego del regista. Premiata anche la fotografia di Daria D’Antonio ex aequo con Luca Bigazzi (Ariaferma).

Nostalgia regala premi al protagonista Pierfrancesco Favino – ex aequo con Silvio Orlando per Il bambino nascosto e Ariaferma – e ai due attori non protagonisti che l’hanno affiancato solidamente in questa avventura iniziata dal Festival di Cannes e che non si è ancora fermata: Francesco Di Leva e Tommaso Ragno. Al Rione Sanità, Di Leva, che interpreta il prete anticamorra ispirato a padre Loffredo, ha dedicato il suo premio con un discorso emozionato “un posto che non conoscevo con tutto il bene che c’è lì e con un sacerdote che tira fuori i ragazzi dalla strada: la troupe si è persa insieme a noi per questi vicoli”. Premiata anche Ippolita Di Majo per la sceneggiatura e Mario Martone, regista, assente perché proprio nella stessa serata debuttava alla Scala di Milano il ‘suo’ Rigoletto accolto con undici minuti di applausi ma anche proteste per la modernità dell’allestimento. Martone ha voluto dare del capolavoro verdiano una lettura “più fedele” alle intenzioni di Verdi che affronta “il tema politico dell’ ingiustizia sociale”, rifacendosi al lavoro Le Roi s’amuse che nel 1832 Victor Hugo aveva presentato alla Comedie francaise di Parigi suscitando le ire della censura.

Per la colonna sonora vince Nicola Piovani con due titoli, Leonora addio di Paolo Taviani (coprodotto da Luce Cinecittà) e I fratelli De Filippo di Sergio Rubini. “Due film che amo in modo particolare – spiega il compositore – con Rubini condividiamo la passione per il teatro napoletano, mentre Leonora addio è opera di un grandissimo amico e maestro che mi emoziona ogni volta che lo sento. Il cinema non naviga in buone acque, ma la musica da film sta anche un po’ peggio, c’è un atteggiamento trasandato da parte dei produttori, bisognerebbe prendere qualche insegnamento dal passato per trovare nuovi talenti. L’ACMF, Associazione compositori musica per film, ha appena compiuto 5 anni e sta facendo molto per il settore”. Manuel Agnelli vince per il brano La profondità degli abissi, hit del Diabolik dei Manetti Bros che hanno girato anche il videoclip. “Ai ragazzi dico di non avere fretta e non seguire i numeri: godetevi i momenti che vivete”, ha detto il cantante. Caterina Caselli ha ritirato il premio per il documentario a lei dedicato. “E’ un momento personale molto difficile per me, ho perso il compagno di una vita, ma ho voluto essere qui per distrarmi e per prendere questo riconoscimento che va a un’esperienza non facile, guidata dal regista Renato De Maria”. 

Marx può aspettare è il Nastro dell’anno, a ritirarlo, mentre Marco Bellocchio è già impegnato su un set, il figlio Piergiorgio, la montatrice e moglie Francesca Calvelli e il produttore Simone Gattoni. Piergiorgio ricorda il fratello maggiore di Marco, suo omonimo, scomparso recentemente, “è stata una figura paterna per lui, lo aiutò molto a realizzare I pugni in tasca che fu prodotto dalla famiglia”. E ricorda anche le zie Letizia e Mariuccia, molto protagoniste nel documentario amato dalla critica e dal pubblico. L’82enne Bellocchio ha in questo momento un doppio film in sala (Esterno notte), un film ai Nastri d’argento, uno sul set da domani e un altro progetto già scritto, a riprova della sua straordinaria energia. Nastro speciale a Laura Morante a 10 anni dalla sua prima regia con Ciliegine e con tanti impegni sul set, tra cui la seconda stagione di A casa tutti bene di Gabriele Muccino

Riccardo Milani vince il Nastro per la commedia con un doppio impegno, Come un gatto in tangenziale 2 Ritorno a Coccia di morto e Corro da te (premiata anche Miriam Leone, che vince per il secondo anno consecutivo): “Due commedie con una motivazione amara di fondo”, come le definisce il regista e autore insieme a Paola Cortellesi. Dedica d’obbligo a Piera Degli Esposti che in Corro da te è una nonna ironica e profonda. Dedica non scontata al pubblico che è andato in sala in questi due anni dai produttori Massimiliano Orfei e Lorenzo Gangarossa.

Francesco Scianna e Filippo Timi, marito e marito nella commedia Il filo sottile di Marco Simon Puccioni, sono i migliori attori brillanti: Scianna dedica il premio “a coloro che si prendono cura della propria unicità”, Timi non nasconde il suo imbarazzo e ammette che “per far ridere bisogna soffrire tanto”.

Miglior esordiente è Giulia Steigerwalt per Settembre, prodotto da Matteo Rovere. Miglior cameo a Drusilla Foer che ha invitato tutti a tornare al cinema, “luogo di grande civiltà”. Miglior sonoro per Il buco di Michelangelo Frammartino, tre premi tecnici a Freaks out. Premio Fondazione Nobis al piccolo film indipendente Giulia, vera rivelazione di quest’anno. Diretto da Ciro De Caro, prodotto con i pochi soldi della liquidazione di uno dei produttori, interpretato da una indimenticabile Rosa Palasciano, avrà ancora lunga vita. Premio Graziella Bonacchi alla quasi 18enne Swamy Rotolo per A Chiara. Premio Biraghi a Lina Siciliano per il dramma di Calabria Una femmina. Fabio d’Innocenzo ritira, per una volta senza il fratello Damiano, il Nastro per il soggetto di America Latina. “Tra i nominati c’era anche Ettore Scola e quando penso ai suoi film, mi sento un coglione”, dice dedicando il premio alla scomparsa Valentina Pedicini.  

Cristiana Paternò
21 Giugno 2022

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