Good Morning, Cinecittà

Le pagine dei principali quotidiani sono tutte dedicate alla scomparsa del grande regista


QUEI TIK-TOKER FIGLI DI GODARD Su tutte le testate lo spazio degli spettacoli è oggi inevitabilmente dedicato alla scomparsa di Jean-Luc Godard. In alcuni casi – Il Corriere della Sera, Il Fatto, Il Mattino, Il Messagero, La Repubblica – a sottolineare l’importanza del regista la notizia è riportata anche in prima pagina. Tratto comune di tutti gli interventi il riconoscimento che Godard, identificato come il simbolo della Nouvelle Vague, sia stato un autentico rivoluzionario, capace di scompaginare la grammatica e la sintassi del cinema. “Dopo i suoi capolavori, il cinema non fu più lo stesso”, scrive Alberto Crespi su La Repubblica. Mai riconciliato, Godard è stato un regista che ha sempre suscitato sentimenti opposti: “il maestro più amato e odiato”, come sottolinea nel suo intervento Paolo Mereghetti su Il Corriere della Sera. “Sarcasmo o idolatria, tertium non datur. Di fronte a Jean-Luc Godard – scrive Mereghetti – pare non esistano altri atteggiamenti possibili, se non la facile ironia (di chi non vuole capire i suoi film) oppure l’inutile fanatismo. Pare impossibile trovare altri modi di porsi di fronte ad un regista che in sessant’anni di attività ha costruito una delle immagini di marca più forti e resistenti della storia del cinema, anche una delle più contraddittorie sfuggenti”. “Per la sua onesta ed ostinata ricerca sul linguaggio (al cui addio ironico dedicò un film), il destino di Godard – fa eco Silvio Danese su Il Giornale – è stato e forse sarà quello riservato ai poeti che non riusciamo a leggere, perché prima di tutto dobbiamo cambiare gli occhiali, e non basta”. “Più della metà della sua filmografia – sottolinea Andrea Minuz su Il Foglio – è insostenibile, ma dobbiamo riconoscere che viviamo un tempo dell’immagine che è anche godardiano, con lo smartphone al posto della macchina da presa. I tik-toker che montano video e balletti a raffica non lo sanno, ma sono un po’ anche figli suoi”. Goffredo Fofi su Avvenire parla, invece, di “genio del fallimento”. “Godard ha cercato immagini nuove (di sinistra) per raccontare un nuovo mondo che era tutto fuorché simpatico e rassicurante, e il suo fallimento è stato quello di tutti noi, di intere generazioni che ci hanno provato. Proprio per questo, Godard merita il nostro più sincero omaggio, la nostra più sincera riconoscenza, perché ci riconosciamo in tanti nel suo fallimento, che non è stato solo quella della ricerca di un nuovo cinema mentre il cinema andava morendo, e dopo quello vecchio moriva anche il nuovo, anche il suo… ma che è stato anche il fallimento della ricerca di una ‘nuova società’. No, è impossibile guardare serenamente alla sua morte, al suo e nostro fallimento, al fallimento di una immensa speranza”.

Naturalmente, per dovere di cronaca, tutti i quotidiani hanno sottolineato il fatto che Godard abbia scelto di andarsene di propria volontà, attraverso il suicidio assistito, ma, in qualche caso, questo aspetto ha avuto più spazio rispetto al ritratto critico del regista.

L’attenzione concentrata su Godard nelle pagine spettacoli ha relegato in secondo piano le corrispondenze sulla premiazione degli Emmy, gli Oscar per la tv, che, come sottolineato da tutte le testate, hanno premiato, a cominciare da Succession, i soliti noti. In ogni caso appare evidente che gli Emmy, nonostante la crescita del consumo sulle piattaforme, almeno a casa nostra, non suscitano il glamour e le attenzioni riservate agli Oscar.

Quanto al resto da segnalare su Il Fatto un intervento di Federico Pontiggia sul prossimo arrivo in sala di Avatar 2, che, atteso come una panacea per rilanciare il consumo in sala, potrebbe rilanciare il cinema in 3D, tecnologia che, dopo gli iniziali trionfi, sembrava definitivamente accantonata.

Sulla crisi dell’esercizio interviene anche Verità&Affari con un servizio di Fiorina Capozzi, molto critico sull’ormai prossima iniziativa Cinema in Festa, promossa dal ministro Franceschini e in programma dal 18 al 22 settembre. L’iniziativa, che prevede l’accesso ai cinema al prezzo scontato di 3,50 euro, secondo la giornalista, finirà per penalizzare ulteriormente gli esercenti. 

Franco Montini
14 Settembre 2022

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