Mr. Crocodile: la tenerezza di Javier Bardem e l’ispirazione di E.T.

Una commedia musicale live-action/CGI, dalla serie di libri di Bernard Waber: Shawn Mandes nei panni del coccodrillo, con la voce italiana di Luigi Strangis; dal 27 ottobre al cinema


Un trasloco a New York per Josh Primm (Winslow Fegley) e la sua famiglia (Constance Wu, Scoot McNairy, mamma e papà): l’adattamento difficile ma anche “l’incontro che può cambiare la vita”, quello con Lyle, coccodrillo canterino (Shawn Mandes, la voce), non senza il tocco fatato di Hector P. Valenti, proprietario del lucertolone e traghettatore tra realtà e fantasia, interpretato da Javier Bardem che “ha immediatamente amato la sceneggiatura: lo attirava perché, sebbene lui sia noto per ruoli potenti, desiderava mostrare al mondo la parte tenera di sé, oltre al saper ballare e cantare”, spiega subito il co-regista Josh Gordon (con Will Speck), a Roma ad accompagnare il film.

Il talento di Mr.Crocodile, basato sulla serie di libri di successo di Bernard Waber, Lyle, Lyle, Crocodile, è una commedia musicale live-action/CGI, un film che porta dentro le atmosfere affascinanti della Grande Mela, facendo sentire il sapore di Broadway, senza mai lasciare la mano della famiglia Primm e il concetto stesso di unità affettiva. “Sia per me che per Speck era una storia che abbiamo amato nella nostra infanzia, e poi letto ai nostri figli: è una passione inseguita, per questo film, da almeno 10 anni”. Per la creazione di Lyle, alcuni riferimenti sono stati “la Golden Age del musical di Hollywood, qualcosa di classico quindi, mixato con la musica e poi la danza contemporanea. Poi, un cartone molto vecchio, L’uomo e la rana, ma un altro riferimento è stato E.T., come anche Il gigante di ferro. Lyle è stato la parte più complessa del film da sviluppare: al primo incontro doveva far paura, ma al contempo doveva essere amabile, così ci siamo concentrati sugli occhi, per renderlo amabile appunto: su questo aspetto abbiamo lavorato per circa un anno”, spiega ancora l’autore.

Rispetto all’interpretazione (vocale) di Shawn Mandes, Gordon continua raccontando: “abbiamo lavorato a stretto contatto con lui per diversi mesi: l’abbiamo ripreso mentre cantava, ripreso le sue espressioni facciali, usate poi per forgiare il volto di Lyle, perché nel cantare si esprime l’anima”.

E se nella versione originale la voce è quella di Mendes, per il doppiaggio italiano è stato chiamato Luigi Strangis, ultimo vincitore di Amici: “È carinissimo poter dar vita a qualcosa di inanimato, per cui ho sperimentato molto con la mia voce”.

Lyle è naturalmente una creatura tanto realistica quanto stupefacente, reale e altrettanto incredibile, un animale sì, ma con quella sensibilità affettiva che solamente gli animali riescono a restituire, solo al pari dei bambini: ecco, infatti, il gancio che salda il rapporto con Josh, mediato dal “Caronte buono” Hector P. Valenti, colui che fa immergere il piccolo nell’universo fantastico del coccodrillo dalle abitudini antropomorfe e dalle eccezionali corde vocali. Lyle, infatti, oltre a essere canterino, è un tipo parecchio originale: ama la grande musica, sì, ma ama anche i bagni e il caviale – naturalmente, spunti di scene spassose, e la sua vita nella soffitta della sua nuova casa.

“Quando ci siamo accinti ad adattare c’era al centro il tema dell’amore, necessario per non aver paura degli altri, di come si presentano, del loro aspetto: un tema importante da mostrare nel tempo presente in un film per famiglie. È un film che parla del potere dell’amore, il potere necessario a far uscire le tue capacità. Josh dà a Lyle un amore incondizionato, questo gli consente di trovare la propria voce”, continua Gordon.

Eppure, come ogni storia “a lieto fine” che si rispetti, non può mancare il villain del racconto, qui un malvagio vicino di casa, Mr. Grumps (Brett Gelman), una minaccia per Lyle. E così, nel nome dell’unione che fa la forza, tutta la Primm family si compatta al magnetico padrone di Lyle, dinamica che offre lo spunto forte per restituire un concetto sano e non retorico di “famiglia allargata”, che regala anche una delle frasi più efficaci e sfidanti del film, e in assoluto: “siamo qui per vivere, vivere è un gioco pericoloso”.

E anche per Strangis “la famiglia è tema fondamentale, oltre al tema del non fermarsi all’apparenza ma di continuare a sognare anche se sei diverso, se qualcuno ti ritiene strano: questo è un valore, soprattutto per il pubblico dei più piccoli, che sono il nostro futuro”.I

l film – diretto da Will Speck e Josh Gordon – avvolge e travolge, per il calore umano (e soprattutto del coccodrillo) e per un duplice carisma, quello del personaggio-pigmalione di Bardem e quello del linguaggio musicale: un’anteprima di Alice nella Città, che esce dal 27 ottobre solo al cinema, prodotto da Sony Pictures e distribuito da Warner Bros.

Entertainment Italia.

Nicole Bianchi
22 Ottobre 2022

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