Passato, presente e futuro di Mediaset

Inaugurati gli Anica Academy Talks con la presentazione di Mediaset e il cinema italiano - Film, personaggi, avventure a cura di Gianni Canova e Rocco Moccagatta (Mondadori)


È stata una serata, quella di ieri, a metà tra la classica presentazione di un volume, l’indispensabile, perché era uno studio totalmente mancante, Mediaset e il cinema italiano – Film, personaggi, avventure a cura di Gianni Canova e Rocco Moccagatta (Mondadori), la riunione di autori e manager che quella storia, fatta di circa 600 film, l’hanno costruita – Enrico Vanzina, Domenico Procacci, Paolo Genovese, Federico Di Chio, Giampaolo Letta – e la trasmissione di tutto questo portato ai giovani studenti di Anica Academy creata nel 2020 da ANICA, Medusa Film, Netflix, Rai, Paramount e Vision Distribution.

Insomma si è trattato del primo appuntamento del nuovo format “Anica Academy Talks“, un  programma di presentazioni, case histories e momenti di formazione che si svolgono nella storica sede Anica di Roma ora completamente rinnovata: “Anica Academy è cresciuta molto nell’ultimo anno e inaugura il 2023 con una sede nuova, moderna e centralissima, dotata di tecnologie all’avanguardia e di spazi funzionali per ospitare i propri corsi. Questo ci ha dato anche l’opportunità di sviluppare un’altra iniziativa: Anica Academy Talks, ovvero una serie di incontri, occasione di presentazioni, eventi, approfondimenti sulle novità nel mondo dell’audiovisivo”, ha detto Sergio Del Prete, Direttore dell’Academy.

Introdotta da Francesco Rutelli, presidente di Anica, la presentazione del volume (a cui chi scrive ha collaborato con un saggio sul rapporto conflittuale tra Medusa e i festival), che in copertina ha Toni Servillo nei panni di Jep Gambardella nel film premio Oscar La grande bellezza di Paolo Sorrentino, è stata condotta da uno dei due curatori, Rocco Moccagatta, mentre l’altro, Gianni Canova, ha mandato un videomessaggio dal momento che è rimasto a Milano per via del lutto che ha colpito l’università Iulm di cui è rettore con il suicidio della giovane studentessa. La prima parte della serata ha visto sul palco lo sceneggiatore, regista e produttore Enrico Vanzina che è stato, con il fratello Carlo, uno dei grandi protagonisti dell’epoca dorata della Penta quando ancora Vittorio Cecchi Gori collaborava con Silvio Berlusconi. Ma le frizioni tra i due grandi imprenditori ci son sempre state e proprio a Enrico Vanzina è toccato assumere il ruolo di consulente generale della Penta perché, ha ricordato, «Berlusconi mi pregò, mi pregò davvero di fare da cuscinetto. La mia assistente nei grandi uffici di via Aurelia [che oggi non sono più lì, ndr] era Fabiana Moccia, la figlia del grande sceneggiatore Pipolo e sorella del futuro romanziere e regista Federico Moccia». Insieme a Vanzina sul palco il produttore Domenico Procacci che ha mosso i primi passi con la sua Fandango proprio grazie a Medusa che gli diede carta bianca sulle scelte editoriali. Con un inizio da brivido perché, ha ricordato con sincerità, «ho sbagliato tutto quello che un produttore avrebbe potuto sbagliare non in una ma in due carriere». Il riferimento è al «flop da dimenticare, La bionda di Sergio Rubini» che però, ha aggiunto, «quando ne rivedo dei pezzi, perché non riesco a farlo per intero, mi dico pure che c’è qualcosa di buono». Poi certo sono arrivati due film fondamentali per Fandango come Radiofreccia di Luciano Ligabue e L’ultimo bacio di Gabriele Muccino. Paolo Genovese ha invece ricordato sia l’incredibile successo che nessuno aveva immaginato di Perfetti sconosciuti, tra l’altro il film italiano con più remake al mondo della storia, sia la frase dei fratelli Taviani: «Non date al pubblico ciò che gli piace ma ciò che ancora non sa potrebbe piacergli».

Federico di Chio, direttore del Marketing Strategico Mediaset, ha ricostruito, insieme a Giampaolo Letta, vicepresidente e amministratore delegato di Medusa Film, i primi passi di questa casa di produzione, responsabile di 400 dei 600 film presi in esame nel rapporto tra Mediaset e il cinema, ricordando i nomi dei manager, come Carlo Bernasconi, Mario Spedaletti, Paolo Pozzi e Luciana Migliavacca, che hanno posto le basi di un successo che continua fino ad oggi con gli ottimi risultati di La stranezza di Roberto Andò.

Pedro Armocida
03 Febbraio 2023

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