80 anni di Joe Pesci, “mi trovi buffo?”: come nasce una scena memorabile

L'attore si è ritirato dalle scene nel 1999 ma in vent'anni di carriera ha collezionato battute e momenti che hanno segnato la storia del cinema


Citare Joe Pesci è un attimo. “Buffo come?”, recitava in Goodfellas (Quei Bravi Ragazzi). Sentiamo il masticare esatto delle battute, il suono emesso dal volto d’improvviso rigido mentre Ray Liotta lo osserva spaventato; non serve rivivere il momento. Citare Joe Pesci è facile. Ai suoi personaggi ha regalato uno stile, impresso una forma, tra il ponderato e l’ispirazione fulminea, alla ricerca di fatti di vita in aiuto alla finzione. Così fece nella scena più memorabile del film di Martin Scorsese, come rivelarono anni dopo alcuni membri del cast per le celebrazioni dei 25 anni della pellicola.

Dal 1999, Joe Pesci, di cui celebriamo oggi l’ottantesimo compleanno, vive un sereno ritiro dai grandi schermi. Poche eccezioni (Love Ranch e The Good Sheperd), di cui una illustre (The Irishman del 2019), hanno reso l’attore italoamericano una leggenda vivente. Alcune scene di Pesci sono ferme nella memoria, testimonianza di una carriera breve ma inscritta nella storia del cinema

Per preparare quella di Quei Bravi Ragazzi, ha raccontato il collega Ray Liotta, Pesci rivelò un aneddoto: “Ci rivelò di quando un tizio legato alla Mafia, nel Queens, gli chiese minaccioso e senza preavviso: ‘pensi che io sia divertente?’”. Il ricordo è contenuto in ‘The Ultimate Book of Gangster Movie’ di George  Anastasia e Glen Macnow, dove vengono ricordate le origini dell’attore.  Da giovane infatti lavorava come cameriere e spesso venne a contatto con la realtà criminale newyorkese, di cui poté studiare vezzi e stili poi riportati su schermo in numerose occasioni.

Scorsese ascoltò il ricordo di Pesci e non ebbe dubbi: l’aneddoto doveva rivivere nel film. Ma il cambio di tono di Tommy DeVito, da farsesco a minaccioso, avrebbe funzionato solo se il cast non ne fosse stato al corrente. Il regista preparò il set per inquadrare i personaggi seduti al tavolo in mezzo busto e senza primi piani, così da rapire le genuine reazioni del gruppo

Lo sgomento degli attori in scena è reale e rende il momento epocale; per Joe Pesci, per il film, per Martin Scorsese, che nell’osservare l’attore interrompere Liotta (“Divertente come? Mi trovi divertente?”) ottenne in un solo scambio la parabola perfetta per il personaggio; mafioso imprevedibile, dalla burla facile ma inaffidabile.

Esordito nel 1980 con Raging Bull – per cui otterrà la prima di tre candidature ai Premi Oscar come Miglior Attore non Protagonista, ottenuto poi per Quei Bravi Ragazzi e sfiorato in The Irishman – Joe Pesci è ora un pensionato felice, riapparso sugli schermi nel 2019 per Martin Scorsese. Il regista dovette pregarlo più di quaranta volte per convincerlo a tornare nei panni del gangster in The Irishman. Il film, senza di lui, non sarebbe esistito, perché De Niro e Scorsese non erano disposti a un’alternativa.

La ragione è evidente in un’altra scena a tavola, sempre in mezzo busto ed entrata di diritto nei preziosi momenti collezionati in carriera dell’attore. De Niro e Pesci parlano italiano, parlano di pane e ricordano la guerra; Pesci mastica ancora le battute, le piega a vezzo e, forse perché ringiovanito dalle tecniche di de-aging, riesce ad essere, un’altra volta, un Tommy DeVito perfetto e assieme qualcosa di totalmente diverso e ancora nuovo. L’attore aveva inizialmente rifiutato il ruolo proprio perché spaventato dall’ipotesi di riproporre un personaggio già visto; divertente, ma “Divertente come?”.

Alessandro Cavaggioni
09 Febbraio 2023

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