‘Il viaggio leggendario’: i DinsiemE sulle orme dei Me contro Te

In sala dal 23 marzo con Medusa Il viaggio leggendario di Alessio Liguori, basato sulle gesta dei popolari youtuber


In sala dal 23 marzo in 400 copie con Medusa Il viaggio leggendario di Alessio Liguori, basato sulle gesta dei popolari youTuber DinsiemE, Erick e Dominick, due ragazzi di Palermo diventati famosi grazie ai loro video divertenti e a canzoni tormentone come ‘Estate Perfetta’ e ‘Non prende il Cell’.

I loro veri nomi sono Erick Parisi e Dominick Alaimo e sono una coppia su YouTube ma anche nella vita reale.

Ora tentano il cinema, sperando comprensibilmente di bissare il successo degli analoghi Me contro Te.

Il film è ispirato a un libro dal titolo omonimo.

Mentre sono chiusi in casa in preda alla noia in un giorno di pioggia, ricevono un misterioso pacco contenente un videogioco, titolato proprio come il film, da cui – in perfetto stile Jumanji – verranno risucchiati in un’altra dimensione, quella di Leggendaria.

Separati dopo uno scontro con il malvagio dottor Timoti, i due impareranno a non agire secondo le comuni leggi della fisica, ma ad applicare la logica dei livelli dei videogame. Nel loro percorso si imbatteranno nella coraggiosa Principessa Ginevra e nel filosofo Platone, che li aiuteranno ad affrontare Sir Romualdo e Capitan Sarrangia.

Erick e Dominick capiranno di dover sconfiggere il Dottor Giniu, fratello del Dottor Timoti, che vuole spodestare Romeo e Isabella, gemelli dei DinsiemE e legittimi sovrani di Leggendaria, in una sfida che avrà luogo nel Palazzo Reale, proprio all’ultimo livello.

Nel cast Erick Parisi, Dominick Alaimo, Sofia Iacuitto, Gianni Franco, Riccardo Cicogna, Ladislao Liverani e anche Herbert Ballerina, in un ruolo da villain, direttamente dalla squadra di Maccio Capatonda.

Gli youtuber commentano: “Noi amiamo soprattutto raccontare storie e questo è il motivo per cui nasce la nostra avventura. Nei nostri video siamo noi stessi e temevamo che il passaggio di media ci snaturasse. Noi lavoriamo da soli mentre al cinema subentrano tanti professionisti, ma ci hanno aiutati a imparare lasciandoci essere noi stessi. Abbiamo avuto l’opportunità di confrontarci costantemente con Alessio che ci guidava nel percorso. Ci piacciono Star Wars e Ritorno al Futuro, ma abbiamo anche nel nostro carnet i classici Disney, siamo figli del nostro tempo ma abbiamo anche recuperato quanto prodotto prima. Ci emozioniamo guardando il Re Leone, non possiamo prescindere da quello che abbiamo dentro”.

“Ci accomuna la passione per il cinema degli anni ’80 – dice il regista – una volta letto il libro ho subito capito che c’era del grosso potenziale narrativo, anche per i messaggi che vengono veicolati. Ho incontrato dei talenti che hanno usato un media, quello dei social, per veicolarli al meglio. Avvicinandomi al loro mondo e alla trasposizione cinematografica del libro, mi sono messo nell’ottica del rispetto soprattutto del loro pubblico. I più giovani li amano, e io dovevo solo capire se questo mondo potesse funzionare nella trasposizione cinematografica, e per me era possibile. E’ stato un processo naturale”.

Merito del film, grazie alla perizia di Liguori, è di usare un vero e proprio linguaggio cinematografico: zoom, ralenti, lenti, dolly, movimenti e inquadrature, al contrario di altri prodotti analoghi che sostanzialmente ripropongono esattamente quanto si vede su Youtube ma allungandone la durata, e usando anche con parsimonia gli effetti digitali.

“Solitamente si sottovalutano i più piccoli, pensiamo di dover abbassare il linguaggio, ma avendo invece fiducia in loro, e continuando a usare il loro linguaggio, altro non abbiamo fatto che studiare il libro, che di per sé è già molto cinematografico. Abbiamo deciso di fare qualcosa di nuovo, di diverso, che richiamasse anche il cinema degli anni ’80 e ’90 che ci piaceva. Ci siamo chiesti come ricreare le ambientazioni ma è stato facile: siamo in Italia e abbiamo fior di location. Abbiamo solo dovuto ricostruire un po’, grazie alle scenografie e ai costumi, il più possibile dal vero, e anche cercando di non annoiare gli adulti che accompagnano i più piccini. Tutto ciò che potevamo fare in maniera tangibile, lo abbiamo fatto. Siamo il paese di Sergio Leone, volevamo fare cinema. A volte il digitale aiuta per fare qualcosa che non puoi fare altrimenti, ma volevamo rendere onore alla nostra capacità di fare cinema. Anche se il target è di bambini di cinque anni, volevamo risvegliare la capacità di sognare del pubblico. Non è solo un sogno ingenuo, l’immaginazione è la morte del cinismo”.

Le location in effetti sono un fiore all’occhiello, anche perché corrispondono ai tre livelli di videogioco che i DinsiemE devono attraversare: “Ci siamo mossi tra Lazio, Abruzzo e Veneto. Papadopoli Gioil è il Mondo di Diamante, Rocca Sinibalda è Atlantide e Balzorano è Camelot”.

Commentano ancora i due ragazzi: “Volevamo comunicare l’importanza di credere in sé stessi per riuscire a fare quello che vuoi nella vita. I ragazzi hanno voglia di sognare e il cinema è il media perfetto per farlo. In lavorazione ci siamo emozionati, dove Alessio vedeva tutto già pronto, noi vedevamo il castello vuoto. Pensiamo che i giovani abbiano ancora molta voglia di cinema. Ci piace pensare che per alcuni dei nostri spettatori sarà la prima esperienza al cinema. Magari il film potrebbe accendere la scintilla per creare un futuro regista. I bambini sono creature pure, non hanno filtri. Produrre contenuti per loro ti responsabilizza. Non ci pensavamo quando abbiamo cominciato, ma non ci sono state mai imposizioni dall’esterno. Viene da noi. Quando vedi il bambino che ti emula, allora capisci che devi per forza dare valori positivi, che tutti condividiamo, ma cercando di non influenzarli troppo. Al contempo cerchiamo di essere loro vicini, e oltretutto ci divertiamo moltissimo con loro. Siamo bambini anche noi. E’ stato anche un modo per dar corpo a miti e leggende che di solito vediamo nei libri di storia, materia di cui siamo appassionati. Tutti sanno cos’è la Tavola Rotonda. Non c’è bisogno di troppe presentazioni!”

Nel sottofinale si annuncia già un sequel, e se il successo cinematografico sarà lo stesso dei video su YouTube, certamente arriverà.

 

Andrea Guglielmino
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