I mondi di Gina, l’artista oltre la diva

Una grande mostra, che sarà aperta dal 9 giugno all'8 ottobre a Roma a Palazzo Poli, ricostruisce la personalità della diva scomparsa


Attrice, diva, fotografa, artista, scultrice, filantropa. Gina Lollobrigida è stata una figura poliedrica che oggi viene ricordata nella sua complessità ed estrema modernità di donna indipendente e dalla forte personalità con la mostra I mondi di Gina, a Roma fino all’8 ottobre a Palazzo Poli, curata dal sottosegretario alla Cultura Lucia Borgonzoni e dalla presidente di Cinecittà Chiara Sbarigia.

“Quando Gina è venuta a mancare il 16 gennaio scorso – spiega la senatrice Borgonzoni – mi sono detta che bisognava ricordarla in tutto quello che era stata e pulirla dall’immagine che di lei emergeva dai giornali. E’ stata una donna coraggiosa, femminista prima del femminismo, artista prima che attrice. Bellissima ma non disposta a puntare solo sua sua bellezza. Aveva studiato belle arti, disegnava e vendeva i suoi carboncini quando era giovanissima, la fotografia poi l’ha accompagnata per tutta la sua vita. Andava in giro travestita per scattare foto a gente comune senza essere riconosciuta. E poi ci sono i tanti ritratti di politici e grandi personaggi, ma tutti colti nell’aspetto umano. Spero che da questa mostra emerga il coraggio e l’intraprendenza che aveva. Finora è stata poco celebrata invece è una rappresentante importante del nostro paese, anche all’estero”.

“Alla mostra – prosegue Sbarigia – si lega anche a una retrospettiva dei suoi film. Alla Mostra di Venezia, in particolare, ci saranno le sue foto (insieme a quelle di Anna Magnani) come pure il restauro de La provinciale di Mario Soldati (1953) oltre al documentario di Orson Welles Portrait of Gina Viva l’Italia. Inoltre sarà presentato un premio dedicato ai giovani talenti nel campo dell’arte, della moda, del design e della fotografia”.

Aggiunge Chiara Sbarigia: “L’Archivio Luce ha messo insieme uno straordinario materiale fotografico in cui figurano sia foto nostre che scatti provenienti da altre fonti come la Magnum o la Luxardo, il Centro Sperimentale di Cinematografia e il Museo di Fotografia Contemporanea. E poi ci sono gli abiti, una statua di Gina realizzata a Cinecittà da De Angelis, i gioielli”.

E prosegue: “Di Marilyn Monroe si disse che era la Lollo americana, lo scrittore Julio Cortazar coniò l’espressione les lollos per definire un bel seno. Non solo era un’icona, un’attrice ammirata e guardata da tutti, ma ha saputo rovesciare la prospettiva e si è messa lei a guardare il mondo. La sua personalità fiera ed eclettica la rende esemplare per le giovani donne. Fu una self made woman, una donna contemporanea, dalle mille sfaccettature e dalla creatività inesauribile, che già al culmine del suo successo negli anni ’60, prima in parallelo e poi lasciandosi alle spalle la recitazione, riprese la sua vena artistica e si volse alla fotografia, ricevendo molti premi e onorificenze. Ma al fondo delle diverse espressioni artistiche che coltivò c’erano dei tratti comuni che le riconoscevano tutti quelli che hanno avuto la fortuna di conoscerla, ovvero una curiosità infinita e un grande entusiasmo. A Gina brillavano spesso gli occhi”.            

“La Lollo era la Lollo, nessuno faceva più notizia di lei”, afferma Rino Barillari, il Re dei Paparazzi, nella testimonianza, ricca di aneddoti, riportata nel catalogo della mostra insieme a quella di Stefano Dominella – presidente della Maison Gattinoni Couture – che racconta, tra l’altro “la star aveva appena finito di girare Venere imperiale interpretando il ruolo di Paolina Bonaparte e la Gattinoni creò per lei degli abiti da sera in stile impero cambiando la sua immagine. Quel taglio sotto il seno dette vita allo ‘stile Lollobrigida’ che accompagnò la star durante tutta la sua straordinaria carriera e che fece comprendere come l’altra moda italiana non fosse seconda a quella francese”. E ricorda come fosse ossessionata dal punto vita, che non doveva superare i 60 cm, “a costo di mettere stecche d’acciaio negli abiti”. 

Sempre nel volume, edito da Marsilio Arte, troviamo testi di Jacopo Peruzzi di Costumi d’Arte, casa che realizzò gli abiti per i film più importanti dell’attrice, della produttrice Marina Cicogna e di Jean-Christophe Babin, AD di Bulgari che ricorda: “I gioielli Bulgari esposti in mostra provengono dall’Archivio Storico della Maison ed erano parte della sua collezione personale. Gli orecchini con smeraldi, in particolare, sono stati riacquistati nel 2013 a un’asta i cui proventi sono stati devoluti dall’attrice alla ricerca sulle cellule staminali. Questo gesto così nobile testimonia come il successo e la fama non avessero scalfito la sua capacità di essere a contatto con la realtà”.

I mondi di Gina propone al pubblico 120 fotografie, due abiti originali realizzati da Gattinoni e due costumi di scena dei film Venere imperiale e La donna più bella del mondo realizzati da Costumi d’Arte e alcuni gioielli Bulgari.            

Una maxi cartolina e un annullo filatelico speciale sono stati offerti da Poste Italiane.

Tutte le informazioni sul sito www.archivioluce.com

I biglietti sono acquistabili al seguente link: https://www.ticketone.it/artist/mondi-gina/

La mostra sarà visitabile dal 9 giugno all’8 ottobre presso il Palazzo Poli-Istituto Centrale per la Grafica in via Poli 54 (lato Fontana di Trevi) – Roma

dalle 10.00 alle 19.00 dal martedì alla domenica (ultimo ingresso ore 18.00) Lunedi chiuso.

Cristiana Paternò
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