Ai David vince la commedia. Sette a sette per Jeeg Robot e Garrone

Perfetti sconosciuti miglior film e migliore sceneggiatura. Sette premi a testa per le opere di Gabriele Mainetti e Matteo Garrone


Verdetto spiazzante in questa 60ma edizione dei David di Donatello. Il miglior film è Perfetti sconosciuti di Paolo Genovese, prodotto da Medusa, che porta a casa anche il premio per la migliore sceneggiatura. Genovese, premiato con Filippo Bologna, Paolo Costella, Paola Mammini e Rolando Ravello, per la scrittura caustica sugli effetti devastanti dei telefonini nella vita di coppia contemporanea, ha detto: “Il nostro è un film sui segreti e sulle bugie, su quanto possono essere pericolosi, dedico il David alla verità per Giulio Regeni”. Una dichiarazione arrivata a inizio serata quando il regista era ancora ignaro di dover tornare sul palco anche per il massimo premio (quest’anno c’è stato un rigoroso segreto sui premi fino alla fine).

Proprio la mobilitazione per Giulio Regeni è stato uno degli elementi forti del red carpet dei David con l’hashtag #VeritaperGiulio su spille, braccialetti e adesivi. Tra gli altri hanno aderito alla campagna Claudio Santamaria, Luca Marinelli, Giuliano Montaldo, Marco Giallini, Anna Foglietta, Paola Cortellesi.

Ma, tornando ai premi, il pieno di statuette lo fanno altri due film: Lo chiamavano Jeeg Robot, sorpresa di questa annata, e Il racconto dei racconti, che conferma il grande talento visionario di Matteo Garrone. Sette premi a testa per questi due film così diversi, l’opera prima ispirata al fumetto, diventata in breve un cult, e la narrazione raffinata e di ascendenza letteraria, che ricrea e riscrive Lo cunto de li cunti di Basile. Miglior regista è proprio Matteo Garrone che ha scherzato: “Meno male che non c’era nella cinquina Jeeg Robot, ha detto ritirando il premio dalle mani di Toni Servillo. E ha aggiunto: “Penso che questo sia un premio alla mia incoscienza e al coraggio. Quest’anno ci sono tutti film di grande qualità e uno diverso dall’altro, ogni genere è riuscito a trovare un pubblico”. Gli altri premi al suo film sono tutti tecnici: la scenografia di Dimitri Capuani e Alessia Anfuso, i costumi di Massimo Cantini Parrini, il trucco di Gino Tamagnini, Valter Casotto e Luigi D’Andrea, le acconciature di Francesco Pegoretti, la fotografia di Peter Suschitzky, gli splendidi effetti digitali di Makinarium.

Jeeg Robot ha fatto l’en plein per la recitazione: Ilenia Pastorelli, rivelazione assoluta e gieffina ha strappato la statuetta a rivali blasonate come Juliette Binoche e Valeria Golino, poi Claudio Santamaria, che finalmente si è tolto il cappello mostrando un’orribile pelata per esigenze di scena, e ha dedicato la statuetta a Gabriella Bonacchi, la sua agente da poco scomparsa, l’applauditissimo Luca MarinelliAntonia Truppo, incinta e stupitissima del riconoscimento. Miglior montatore è Andrea Maguolo con la collaborazione di Federico Conforti, sempre per Jeeg Robot. Miglior produttore proprio Gabriele Mainetti. Al film anche il Premio Mercedes Benz, votato dal pubblico. Mainetti, naturalmente, è il miglior regista esordiente. A consegnare questo premio è stato Michele Placido, che ha detto: “Quest’anno il cinema italiano mi sembra molto più bello grazie a Sky”. 

Ed effettivamente è promossa a pieni voti la cerimonia in versione Oscar condotta con brio e velocità da Alessandro Cattelan, in diretta sulla pay tv che ha dedicato molto spazio nella programmazione proprio a questo evento. Cattelan ha coinvolto mezzo cinema italiano tra i premiatori: “Non abbiamo badato a spese per questa serata”, ha scherzato. Divertendo con lo spot ironico girato insieme a Paolo Sorrentino, severo mentore del presentatore a cui ha impartito la lezione enigmatica “Il cinema è il soffitto del cuore”. Cattelan aveva invitato tutti a fare discorsi brevi – anche per evitare che l’anziano Rondi non arrivasse fino alla fine – e a scatenarsi sui social all’hashtag #David2016.  Ma i discorsi ci sono stati comunque con la consueta pioggia di ringraziamenti. Unico momento di nostalgia quello in cui Pif ha ricordato Ettore Scola: “Quasi tutto quello che ho imparato da lui, l’ho imparato al ristorante, davanti a un piatto di pasta – ha detto. Poi, più seriamente: “L’Italia, grazie ai film di Ettore Scola è un paese migliore”. Mentre non ci sono state passerelle istituzionali. 

Due statuette “musicali” sono andate a Youth La giovinezza. Miglior canzone originale Simple Song # 3 con musica e testi di David Lang interpretata dal soprano Sumi Jo. “Questa canzone è stata candidata ai Golden Globe e anche all’Oscar. Ringrazio David Lang ma soprattutto il genio del cinema, Paolo Sorrentino”, ha detto la cantante. Mentre Nicola Piovani ha ricordato la grandissima tradizione italiana della musica da film, quella di Nino Rota e del numero uno nel mondo, Ennio Morricone, lanciando un appello ai produttori: “I giovani che fanno musica da film hanno bisogno di mezzi, altrimenti i talenti non possono venire fuori”. Non ha potuto però consegnare la statuetta a David Lang, assente dalla serata.  

Un solo premio è andato purtroppo a Non essere cattivo di Claudio Caligari, quello al miglior fonico di presa diretta Angelo Bonanni, e il film, molto amato dal pubblico e dalla critica, è stato uno dei più penalizzati in questa edizione nonostante le sue sedici candidature. delusione anche per Fuocoammare di Gianfranco Rosi, nessuna delle sue quattro nomination è stata trasformata.

Premio David Giovani a La corrispondenza di Giuseppe Tornatore. Miglior documentario S is for Stanley di Alex Infascelli, preferito dai votanti dell’Accademia a Louisiana di Roberto Minervini.

“Un grazie ai nostri migliori autori a Matteo Garrone che si aggiudica ben sette David di Donatello, compreso quello per la Miglior regia, a Gianfranco Rosi e a Claudio Caligari – dice Paolo Del Brocco, amministratore delegato di Rai Cinema – e a tutti i registi che in questa stagione hanno fatto grande in Italia e all’estero il cinema italiano. Congratulazioni particolari a Gabriele Mainetti che, oltre al David come Miglior regista esordiente, riceve altri sei riconoscimenti per la sua opera prima Lo chiamavano Jeeg Robot, un film originale e sorprendente, la vera rivelazione di questa stagione cinematografica. Per Rai Cinema – che ha contribuito a produrlo – dimostra quanto sia fondamentale tentare nuove strade espressive e puntare sui giovani talenti”.
  
Martedì 19 aprile su Sky Cinema – David di Donatello replica integrale a partire dalle 15,35, mercoledì 20 aprile alle 20 andrà in onda Il meglio dei David. 

Cristiana Paternò
18 Aprile 2016

David 2016

David 2016

60 anni di David di Donatello

Un libro, presentato nelle sale del Ministero dei Beni Culturali, racconta per immagini la storia del premio che coincide con la storia del cinema italiano, se non mondiale. Per presentarlo, accanto allo storico presidente Gian Luigi Rondi, anche Gina Lollobrigida, prima premiata con un Donatello nel ’57 per La donna più bella del mondo

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Gli incassi dei David

Buoni risultati per vincitori del David di Donatello tornati in sala, Perfetti sconosciuti e Lo chiamavano Jeeg Robot. "L'obiettivo che ci siamo posti quando abbiamo scelto di diventare partner dell'Accademia dei David era esattamente questo: sostenere il miglior cinema italiano'', dichiara in una nota Andrea Scrosati, EVP Programming Sky

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ANAC: congratulazioni per successi del cinema italiano a David e Quinzaine

"L'Associazione Nazionale Autori Cinematografici - si legge in una nota -si congratula non solo con gli autori e i professionisti vincitori del David di Donatello, ma con tutti i finalisti del premio, per aver contribuito al successo del Cinema italiano. Tale successo è confermato dalla presenza di Marco Belllocchio, Paolo Virzì e Claudio Giovannesi, autori rappresentativi di tre diverse generazioni della nostra cinematografia, alla Quinzaine des Réalisateurs del prossimo Festival di Cannes. Nella diretta della cerimonia di premiazione effettuata da Sky è emersa in maniera inequivocabile la specificità e la pluralità dei linguaggi e dei generi cinematografici che sono gli elementi qualificanti che distinguono la settima arte dal resto dell'audiovisivo"

David 2016

Il mio David

Diario semiserio di una giovane giornalista alla 60ma edizione del premio. Che ha decisamente cambiato musica scegliendo uno stile da Oscar che privilegia l’intrattenimento al suo debutto in diretta Sky. Nessuna noia e molte sorprese, tra cui il premio a Ilenia Pastorelli e il berretto di Claudio Santamaria. E l'età media dei premiati è scesa vertiginosamente

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