Animazione: così il sostegno pubblico

Nel 2017 sono stati sostenuti 11 progetti per un totale di 4,3 M€, suddivisi i 6 film e 5 altri audiovisivi e 10 progetti nel 2018 per un totale di 2,9 M€ suddivisi in 5 film e 5 altri audiovisivi


Tra i principi che ispirano l’intervento pubblico nel settore audiovisivo, si distinguono il pluralismo dell’offerta, il consolidamento dell’industria e l’internazionalizzazione del prodotto. Le opere di animazione, che per loro natura necessitano di investimenti finanziari e tecnici mediamente superiori al live action o al documentario, hanno a maggior ragione bisogno di un ecosistema favorevole alle proprie specificità e alla cooperazione internazionale. Le opere di animazione, sia cinematografiche che audiovisive, hanno la capacità intrinseca di circolare al di fuori dei confini nazionali, raggiungendo un pubblico trasversale grazie a codici linguistici puramente visivi.

Nel caso dell’animazione per bambini, poi, è evidente anche il vantaggio di un’utilità ripetuta anche per il continuo “rinnovarsi” del pubblico di riferimento. A causa degli alti costi di produzione, da sempre l’animazione si è avvalsa dell’associazione di produttori di più paesi per combinare le risorse e le professionalità necessarie alla realizzazione delle opere, quindi la prassi della coproduzione internazionale è ben radicata tra gli operatori.

Solo con la recente introduzione della nuova disciplina del sostegno statale al settore, tuttavia, si è prestata la giusta attenzione a questa tipologia di opere. I dati più recenti e non ancora rappresentativi degli effetti della legge, infatti, mostrano come nel 2017 solo 3 sui 235 lungometraggi nazionali prodotti, e 6 sulle 106 opere televisive e web ammissibili al tax credit fossero opere di animazione (fonte: Tutti i numeri del cinema italiano – anno 2017).

Per sviluppare questo settore strategico, con l’applicazione della legge 220/2016 sono state quindi adottate azioni mirate. Nell’accedere agli aiuti strutturali del sistema gestiti dalla DG Cinema, ossia i contributi selettivi, i contributi automatici e i crediti d’imposta, sono stati creati dei percorsi dedicati all’animazione, riservando una parte dell’investimento pubblico per la realizzazione di questi prodotti. I contributi selettivi, oltre ad ammettere l’animazione in tutte le varie sottolinee (scrittura, sviluppo e preproduzione, produzione e distribuzione), prevedono, nella sottolinea per la produzione, la più sostanziosa economicamente, uno schema interamente dedicato alle opere di animazione. A differenza della maggior parte delle altre sottolinee, il sostegno selettivo per l’animazione non è limitato esclusivamente ai film ma ammette anche gli audiovisivi destinati alla televisione e al web. Inoltre, solo per l’animazione non sono previsti limiti di ammissibilità legati al budget dell’opera.

Nei primi due anni di applicazione di tali contributi, sono quindi stati sostenuti 11 progetti nel 2017 per un totale di 4,3 M€, suddivisi i 6 film e 5 altri audiovisivi e 10 progetti nel 2018 per un totale di 2,9 M€ suddivisi in 5 film e 5 altri audiovisivi. A questi si aggiungono i sostegni deliberati per i progetti in fase di scrittura e di sviluppo e preproduzione. L’altro grande pilastro del sostegno pubblico, è quello dei contributi automatici, destinati alle imprese in base ai risultati economici, artistici e culturali ottenuti con le opere precedentemente realizzate. L’8% delle risorse stanziate per questi contributi sono riservate all’animazione, creando quindi una dotazione che sui 50 M€ del 2018 si è attestata a 4 €. Il credito d’imposta, lo strumento statale di intervento più ricco finanziariamente, aveva dato, già dal 2015, un grande impulso con l’introduzione dell’incentivo per i prodotti televisivi e web. Con la nuova legge che prevede aliquote e massimali più alti, tale tendenza è confermata con particolari vantaggi per le coproduzioni internazionali che, come detto, rappresentano una configurazione ricorrente nel caso dell’animazione. Parallelamente a questi macro interventi fondanti del sistema, sono disponibili anche altri schemi che favoriscono specifiche attività, come la formazione professionale e la presenza degli operatori sui mercati internazionali, con i bandi gestiti da ANICA e Luce Cinecittà per l’internazionalizzazione, in cui la partecipazione a workshop, laboratori e co-production market include anche iniziative specifiche per l’animazione, oppure come il bando DG Cinema di prossima pubblicazione che sosterrà esclusivamente le coproduzioni cinematografiche minoritarie.

Le opere di animazione, inoltre, se giudicate da una commissione di esperti come opere non in grado di attrarre risorse significative dal settore privato, possono combinare aiuti statali diversi fino a coprire anche l’intero costo di produzione dell’opera. I vantaggi per l’animazione sono poi ulteriormente presenti attraverso bonus e incentivi diffusi nei vari schemi. Sarà dunque necessario attendere il completo dispiegarsi delle azioni intraprese a livello statale, oltre alle iniziative regionali e agli investimenti che arrivano da altri rami dell’industria stessa, a partire dai broadcaster, per poter misurare l’impatto sul settore e veder rafforzato il comparto dell’animazione in Italia.

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