‘A noi!’, la marcia su Roma come la raccontò il Partito Fascista

Un “documento straordinario”. A un secolo esatto di distanza, l’Archivio Storico Luce diretto da Enrico Bufalini e la Festa del Cinema presieduta da Gian Luca Farinelli presentano il restauro del film


Il 24 ottobre del 1922, esattamente un secolo fa, una marea, o meglio un “ammassamento” di persone in camicia nera si ritrovarono a Napoli per dare il via a quello che diventerà uno dei momenti più drammatici della nostra storia contemporanea: la marcia su Roma. Per ricordare quel momento e “meditare che questo è stato”, l’Archivo Storico Luce e la Festa del Cinema, in chiusura della 17ma edizione del festival, hanno presentato alla Casa del Cinema il restauro di A noi!, il film ufficiale del partito fascista, diretto da Umberto Paradisi, che racconta quelle giornate che portarono, il 28 ottobre 1922, alla nascita del governo Mussolini. Il restauro è il risultato della digitalizzazione del nitrato originale imbibito, conservato presso l’Archivio Luce, e consente per la prima volta di vedere tutti i dettagli di questo prezioso documento. Ad accompagnare la proiezione, così come si faceva ai tempi del muto, il pianoforte suonato magistralmente dal compositore Daniele Furlati.

“Ci troviamo nel 1922, con una produzione di una società che si chiamava Sindacato Cinematografico Italiano, che qualche mese dopo diventava il Sindacata d’Istruzione Cinematografica per opera di Luciano De Feo, poi la Luce e infine, nel ’25, l’istituto Nazionale Luce”. Così introduce il film Enrico Bufalini, direttore dell’Archivio Storico Luce. “Queste immagini hanno una mano molto diversa, molto varia. – continua – Il film è diviso in tre capitoli. Racconta gli eventi del 24 ottobre ’22 fino all’11 novembre, anche se il documento protocollato che si legge all’inizio è quello del 3 novembre. Si capisce da questo che c’erano delle immagini fatte in diversi momenti e poi messi insieme, come se fosse un work in progress”.

La forza di questo documento sta nel suo essere in qualche modo l’antesignano di quello che sarà poi il tipico stile dell’Istituto Luce. Un primo, imperfetto, sforzo propagandistico in cui lo stesso Mussolini “l’eroe purissimo” è ripreso, come dice lo stesso Bufalini “in maniera un po’ estemporanea, senza una grande cura dell’immagine. Non c’era ancora quella cultura che darà agli operatori un modo molto preciso di riprendere il Duce e di consegnarlo al popolo. Le immagini sono state riprese in maniera frettolosa, perché non si sapeva come sarebbe andata la marcia su Roma”.

Il tutto è condito da elementi di asincronia che sono al centro di documentari che ripensano questo materiale: quello diretto da Mark Cousins, attualmente nelle sale, e quello di Ezio Mauro che andrà in onda il 28 ottobre sulla Rai. Tra queste incongruenze spicca la cifra millantata di oltre 100mila camicie nere, quando le ricostruzioni le attestano intorno alle 25-28mila. Una cifra comunque notevole, come è chiaramente visibile dalle maree di uomini in nero che si riversano prima a Napoli e poi in una Capitale “vibrante di passione e giovinezza”. Migliaia e migliaia di uomini che marciano entusiasti, sventolando il “santo manganello”, eccitati dalle vane promesse che il futuro regime gli aveva propinato.

“Il cinema è sicuramente un’arte, ma è anche un documento, e questo è un documento straordinario. – commenta il Presidente della Fondazione Cinema per Roma, Gian Luca Farinelli – Dai materiali esce una verità, una quantità di indicazioni che solo il cinema riesce a trattenere, anche in maniera inconscia. Vedendolo sul grande schermo ci si rende conto della densità di informazioni. È un documento molto sorprendente perché ha la struttura del cinegiornale Luce, che conosceremo soprattutto in epoca sonora, con delle didascalie che hanno già un tono e una lingua assolutamente aulici e roboanti. Allo stesso tempo le immagini non sono le stesse di quelle che saranno poi dell’Istituto Luce, così addomesticate, così conseguenti rispetto al testo. Le immagini sono ancora molto libere perché quando viene girato il materiale nessuno sa come andrà a finire: siamo solo ai primi passi del fascismo. Vuole celebrare l’arrivo del fascismo ma senza gli strumenti maturi della propaganda”.

Alla fine della proiezione di A noi! è seguita quella di Treni – Partenze, il Blob di chiusura della Festa che, in coppia con quello di apertura Treni – Arrivi, raccoglie in circa mezz’ora una serie di partenze di treni tratte da alcuni capolavori della storia del cinema. Un progetto nato in occasione della mostra La memoria delle stazioni curata dalla Presidente di Cinecittà Chiara Sbarigia che ci fa salutare questo festival con la giusta dose di malinconia.

Carlo D'Acquisto
23 Ottobre 2022

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